Chapter 7

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E quando pensi di avere tutte le risposte,
la vita ti cambia le domande.

Charles Bukowski

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-Giulienne's Pov-

Mi aveva ordinato di riposare e non abbandonare la stanza, ma lo feci comunque, proprio non riuscivo ad obbedirgli, mi lasciò li sul letto ignorando le mie domande e questo mi infastidì parecchio. Mi passo' per la mente ancora l'immagine che vidi riflessa nello specchio del bagno, tra i segni lasciati da Damon e il volo per lo scoppio, avevo il viso davvero a pezzi e lividi per tutto il corpo, ero davvero stanca di tutta questa faccenda. Il king dichiarò che l'appuntamento con Harry era stato spostato alla settimana dopo, perché la mia faccia non poteva essere toccata, poi dovevo riposare a detta del medico, io invece ero qui che raggiungevo la camera di Ian per vedere come stava, non ero il tipo che poltriva a letto tutto il giorno.

Cercavo di distrarmi ,era quella la verità, cercavo di dimenticare l'anniversario di morte di mia madre e vedere la TV bloccata in un letto non mi avrebbe per niente aiutata, arrivai di fronte la porta della camera di Ian, bussai più volte ma nessuno rispose, entrai credendo stesse riposando invece il letto era vuoto, sentii dei lamenti provenire dal bagno, subito andai a vedere cosa stava succedendo, presa dalla preoccupazione non bussai neanche e spalancai la porta, la scena che mi si presentò era di uno squallore assurdo, una tizia a quattro zampe sul pavimento e Ian che la penetrava da dietro mentre osservava un'altra ragazza seduta sul bordo della vasca a gambe spalancate che si masturbava, ero scioccata e non riuscivo a muovermi poi lui si accorse della mia presenza e sbiancò, appena il mio sguardo incrociò il suo mi sbloccai e scappai via.

La scena mi aveva turbata e non poco, cazzarola il ragazzo si era ripreso in fretta, per un attimo ripensai al suo viso, era tumefatto quasi quanto il mio, l'unica differenza era che lui non aveva segni dovuti a Damon, mentre correvo giù per le scale cercavo di rimuovere quella scena disgustosa, non mi sembrava il tipo, cioè non era sicuramente un santo o un tipo pudico ma la cosa mi sorprese comunque.

Giravo per la villa senza meta, cercavo di non beccare Ian quindi mi tenevo ben nascosta, a breve sarei dovuta tornare nella camera del King e fingere di non averla mai abbandonata, sicuramente lo avrebbe saputo viste le mille telecamere nascoste e in più il fatto che Ian mi aveva vista e avrebbe riferito la cosa al grande capo, quindi inutile prendersi in giro mi avrebbe scoperta a prescindere.

La giornata passo' in fretta, al ritorno del king mi feci trovare in camera ma lui si incazzo' ugualmente, il pranzo fu silenzioso io e Ian non alzammo un'attimo gli occhi dal tavolo per evitare di incrociarci con lo sguardo, Damon era il solito stronzo che prendeva in giro tutti, e il king era più silenzioso del solito. Non proferì parola sulle sue commissioni e cosa più strana era che ci andò da solo a sbrigarle, proprio non ci capivo nulla, tutti questi segreti, in fin dei conti non potevo andare da nessuna parte ne tantomeno parlarne con nessuno quindi era inutile tenermi allo scuro di tutto.

Nel pomeriggio non c'era anima viva, solo le cameriere indaffarate a sistemare, Damon e Ian uscirono a sbrigare delle faccende, il grande capo si chiuse nel suo studio e io rimasi li tutta sola, guardai un po' di TV in camera tanto per accontentare il King, feci un breve riposino poi fu subito ora di cena, la cena non fu tanto diversa dal pranzo, lo stesso silenzio interrotto qualche volta dalle battutacce di Damon, il king sembrava addirittura più incazzato di stamattina e poi di nuovo tutti in fuga nel proprio mondo.

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