"Al di la del bene e del male andava bene in teoria, ma poi per vivere bisognava scegliere."
Charles Bukowski
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-Giulienne's Pov-
Il viaggio fu silenzioso, un po' per ovvi motivi cioè che la ferita che avevo non mi permetteva di spiccicare una sola parola, un po' perché Ellen la dolce vecchietta che si era presentata subito dopo la mia invasione alla sua auto, era troppo concentrata a guidare.
Era un po' troppo lenta per i miei gusti, sapevo che dopo aver cercato per tutto l'ospedale, Ian avrebbe avvertito Gabriel e lui si sarebbe incazzato moltissimo, ma a me non importava..non gli avrei permesso di scappare via da me...non questa volta...
Improvvisamente delle goccioline cominciarono a picchiettare sul parabrezza e da poche e dispersive si trasformarono in un vero e proprio diluvio. Questo costrinse Ellen a rallentare ancora di più "forse dovremmo fermarci, piove davvero troppo forte", appena termino' la frase mi voltai con aria di supplica facendo no con la testa "ma tesoro potrebbe essere pericoloso" continuai a fare no con la testa piagnucolando. Lei con molta pazienza continuò a guidare, per mia fortuna eravamo quasi arrivate, non potevamo fermarci proprio adesso...
Dopo un ora di viaggio finalmente la vidi..la villa che prima era una prigione per me adesso era diventata una visione...ero felice di rivedere quella struttura come non lo ero mai stata.
"Siamo arrivate piccola, ho un ombrel..." non la lasciai terminare che l'abbracciai forte "ohoh di niente tesoro...di niente" quel mio grazie silenzioso fu subito colto da lei, ci staccammo e mi catapultai subito fuori il veicolo senza badare al diluvio che stava venendo giù.
Corsi verso il cancello e bussai come una forsennata, ero scalza e zuppa, mi guardai alle spalle e vidi che l'auto di Ellen non c'era più...non avrei mai potuto ringraziarla abbastanza...
Il cancello cominciò ad aprirsi e quando imboccai il vialetto vidi la porta d'ingresso aprirsi e finalmente ne uscì fuori la sua meravigliosa figura.Aveva il fiato corto e parlava con qualcuno al telefono, gli occhi erano sgranati e preoccupati.
Quando mi vide mise via il telefono e mi corse incontro, scoppiai in un pianto liberatorio...finalmente ero a casa..ero con lui..
"Come...perché...cristo santo!quando Ian mi ha telefonato credevo ti avesse presa di nuovo..mi hai quasi ucciso lo sai??non farlo mai più" Mi tastava per vedere se fosse tutto apposto, poi mi stringeva poi ritornava a controllare se stessi bene, era in preda ad una crisi di panico mentre io piangevo per la felicità.Mi trascino' dentro stringendomi tra le sue braccia, ero aggrappata al suo collo mentre i miei piedi non toccavano terra. Continuavamo a guardarci negli occhi, mentre lui camminare sicuro senza guardare la strada, entrammo in casa e richiuse la porta con un piede. "Adesso devi asciugarti, ti beccherai una polmonite" con mia sorpresa il tono era pacato, non mi sembrava furioso.
Mi mise a terra e in quel preciso istante sentii la voce di Brenda "signorina...piccola Giulienne .." era commossa e felice, "Brenda aiutala a cambiarsi" quel tono da king autoritario non mancava mai quando si trattava di dare ordini, lei sorridente mi prese sotto la sua ala e mi trascino' verso le scale.
Mi voltai a guardarlo e lui mi sorride tranquillo, questo mi diede una strana sensazione di sicurezza.Brenda mi portò in quella che inizialmente era camera mia,mi diede una mano nel darmi una ripulita. Non mi creava imbarazzo farmi spogliare da lei, oramai era diventata parte della mia famiglia immaginaria, quella che mi ero creata da sola.
Ero priva di forze e dovette vestirmi lei, infilandomi dei pantaloncini blu ed una canotta bianca, cose prese dal mio guardaroba. Mi asciugo' pazientemente i capelli mentre io sentivo la pelle andarmi a fuoco, la mia crisi d'astinenza ritornava più forte di prima, sentivo il bisogno incessante di farmi e proprio non riuscivo a combatterlo.

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Paradiso+Inferno
RomanceEra così con lui, il mondo girava al contrario e tutto ciò che prima aveva un senso ad un tratto perdeva di significato. Sul suo viso apparì il solito sorriso strafottente che mi destabilizzava"cosa ti turba Giulienne?" Accarezzò con la lingua il mi...