Chapter finale

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Ci sono persone che sono legate da un elastico e non lo sanno. A un certo punto prendono e partono, ognuna per la sua strada, ognuna per i fatti suoi, e l'elastico le lascia fare, le asseconda, al punto che di quell'elastico alla fine quasi ci si dimentica. Poi però, arriva il momento estremo,quello al limite dello strappo,e l'elastico reagisce, non si spezza, anzi, piuttosto, con un colpo solo, violentissimo, le fa ritrovare di nuovo faccia a faccia.

Simona Sparaco

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-Giulienne's Pov-

Subito gli lanciai le braccia al collo, mi aggrappai a lui come ad un ancora di salvezza...forse perché percepivo in qualche modo quello che era il riflesso sfocato di Gabriel. "O...ok...ok anch'io sono felice di vederti, però cerca di non strangolarmi" mi limitai a ridere, ma non mi staccai...
"Ok ho capito" si arrese e prese ad abbracciarmi anche lui.

Eravamo seduti l'uno di fronte all'altro, Ian sembrava in difficoltà "aaallora, posso offrirti qualcosa...non so..." ci pensai su un attimo, avevo ben poco da offrirgli. Il frigo era vuoto, per non parlare della dispensa...sperai mi rispondesse di no "oh beh no no grazie" sembrò capire la situazione. Cercavo di non guardarlo, e lui faceva lo stesso...la tensione era palpabile, decisi di rompere quello strano silenzio imbarazzante "Come mi hai trovata?"con un'aria divertita sollevò un sopracciglio "sul serio? Sai che non c'è un posto nel mondo dove non ti avremmo trovata" quel plurale fu un vero colpo al cuore...decisi di ignorarlo " certo, che sciocca...ovvio".

Fissavo le mie mani per non dare a vedere ciò che stavo provando, c'era qualcosa che non andava...me lo sentivo. Ian prese in mano la situazione "senti Giulienne...ti starai chiedendo perché io sia qui...o almeno perché non mi sia fatto vivo prima" si passò una mano tra i capelli sbuffando, "mi sono chiesta tante cose Ian..." gli risposi quasi rassegnata.
Lui mi guardò dritto negli occhi, mi spaventava quello che vi si leggeva dentro...era un misto di preoccupazione, rabbia, paura, non capivo cosa stava cercando...perché era lì...a casa mia?perché cercava di sicuro qualcosa. "La situazione mi è sfuggita di mano..." quella frase  non prometteva nulla di buono "a cosa ti riferisci?" Prese a passarsi tutte e due le mani tra i capelli, quasi come se volesse strapparli via per la frustrazione "io...io...l'ho perso, non vivo più alla Villa, ha deciso di mandarmi via" ero letteralmente senza parole, mi limitai a sgranare gli occhi " lui è come impazzito...volevo solo aiutarlo ma lui...non è più...non c'è niente di lui, dopo che tu..." non terminò la frase, sembrava soffrisse al pensiero.

"Ian se state cercando di riportarmi in quella Villa...io...non c'è la faccio...lui mi ha fatto troppo male" cercavo di spiegarmi, lui si limitava ad osservarmi "non sopravvivrei questa volta, quindi se si tratta di una delle sue trovate per farmi abboccare ancora all'amo...non lo accetto, non lo permetterò" stringevo forte gli occhi, quasi a voler cancellare tutte le immagini di lui...di noi...Ian interruppe i miei pensieri "no...no tu mi conosci, non sarei mai stato partecipe di una roba del genere...non più" si riferiva chiaramente al mio rapimento alla quale aveva partecipato...e che ancora era fonte di disagio per lui, "si tratta di altro...lui non mi ascolta più, ha prevalso quella parte di lui che solo tu eri riuscita a guarire...insomma, ha sempre compiuto gesti estremi...fatto cose terribili, ma paradossalmente erano gesti compiuti con criterio...per il raggiungimento di un qualcosa" continuavo a non capire, lui cercava di scavare nei miei pensieri con lo sguardo... "lui...adesso è un vero mostro..." provava dolore nel dire quelle cose, glielo si leggeva in faccia.

Mi sentivo male solo a parlare di lui...cosa stava cercando di dirmi? "So che ti sembrerà assurdo, ma lui cercava solo di proteggerti..." percepii' un dolore lancinante al petto, la rabbia non tardò a prevalere su tutto "di proteggermi?...lui cercava...di..." mi alzai bruscamente facendo cadere la sedia, presi a battere i pugni sul tavolo "LUI MI HA ABBANDONATA...mi ha buttata via." Gli spiattellai in faccia tutto il marcio che sentivo dentro "Lui...io, basta" chinai il capo cercando di nascondere le lacrime che minacciavano di uscire.

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