Avrei potuto anche accontentarmi, ma è così che si diventa infelici .
Charles Bukowski
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-Giulienne's Pov-
Arrivammo finalmente al ristorante, ci fermammo di fronte l 'insegna luminosa con su scritto Le Rêve ,era molto raffinata come tutto il resto,fuori arrivavano una sfilza di macchine costose e gente molto chic.
Ero agitata, non ero mai stata in un posto del genere "spero che almeno il
cibo sia buono" mi rivolsi a lui speranzosa, rise alla mia affermazione "E' un ristorante francese, hai mai assaggiato questo tipo di cucina?", feci finta di pensarci un po' "beh mia zia Mellow adorava la pizza, amava il cibo spazzatura quindi ci rimpinzavamo di hot dog, ho mangiato in molti ristoranti con lei ma mai in uno francese, diceva che le porzioni erano misere e i camerieri altezzosi" lui scoppio' in una risata di pancia, non lo avevo mai visto ridere con così tanta spontaneità, fece ridere anche me "c'è un fondo di verità, però c'è anche da dire che fanno cose molto buone" mentre lo diceva continuava a sorridere,
la mia preoccupazione aumento' quando ci avvicinammo al tizio che parcheggiava le auto "ok adesso dovremmo scendere, non essere agitata ci sono io" mi spiazzo' , quel 'ci sono io' così protettivo mi sorprese e mi tranquillizzo', gli sorrisi sincera,poi uscì dall'auto si fece il giro e aprì lo sportello dal mio lato,mi porse la mano per aiutarmi ad uscire.Prese subito la postura altezzosa da grande re abbandonando quella spontanea di poco fa, mi porse il braccio e tirò le chiavi al ragazzo che lo guardava con ammirazione, da gran stronzo quale era non lo degno' neanche di uno sguardo.
Entrati nel ristorante ci accolse un ragazzo molto elegante "Salve, avete prenotato?" la sua affermazione si guadagno' uno sguardo minaccioso del King "chi ti ha detto che puoi parlarmi ?" il ragazzo sembrava impaurito "signore è il mio lavoro, sono all'accoglienza non volevo offenderla" gli tremava la voce.
Dietro di lui comparve la figura di una donna molto alta e mora anch'essa molto elegante, "Anton come osi rivolgerti così al nostro miglior cliente?"era davvero incazzata,"Ma signora io non ho detto null...." non lo fece finire di parlare "chiedi scusa e poi sparisci dalla mia vista" il ragazzo senza pensarci due volte si rivolse al king "mi scusi signore non volevo offenderla" fece un inchino poi abbandono' il posto a passo svelto.Ero davvero stranita dalla situazione, quel poverino in fondo non aveva fatto nulla.La donna si avvicinò a noi sorridendo solo al king ed ignorando la mia presenza, che gran troia!
"Salve King, sono desolata dell'accaduto, non succederà mai più" la sua voce era suadente, sembrava quasi una proposta peccaminosa,lui con sdegno le rivolse uno sguardo distaccato "non ne ho dubbi" lei era ammaliata da lui, come tutte le donne d'altronde , "vi accompagno al vostro tavolo" continuava ad ignorarmi e a fare la gatta morta con lui.Avrei voluto tirarle un pugno, quella donna era davvero una gran stronza. Ci condusse ad un tavolo rotondo molto grande e buona parte dei posti erano già occupati,"eccolo qui il nostro King" un tizio sulla cinquantina si alzò in piedi battendo le mani e sorridendo, "Al è sempre un piacere" si strinsero la mano e poi si abbracciarono, non lo credevo capace di questi gesti affettuosi "oooh eh questa visione celestiale?" si rivolse a me e mi baciò la mano "guardo nei tuoi occhi e ci vedo il mare della mia amata Sicilia, potrei stare qui ad osservarli in eterno" era serio e dolce allo stesso tempo, sentivo il viso andare a fuoco "la ringrazio" fu l'unica cosa che riuscii a dire, "Caro Al ti presento la mia Giulienne" mi sciolsi nel sentirglielo dire, Al si girò sorpreso "La tua Giulienne? Sapevo che un giorno ci saresti caduto anche tu, eh guardandola come darti torto" mi osservava rapito, ero davvero imbarazzata "Giulienne lui invece è Alfredo Marino detto il Greco, gli devo la vita, mi ha reso lui quello che sono" si guardavano come si guardano un padre e figlio.
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Paradiso+Inferno
RomanceEra così con lui, il mondo girava al contrario e tutto ciò che prima aveva un senso ad un tratto perdeva di significato. Sul suo viso apparì il solito sorriso strafottente che mi destabilizzava"cosa ti turba Giulienne?" Accarezzò con la lingua il mi...