Il vento soffiava leggero muovendo i miei capelli. Li sentivo pesanti, tirare leggermente la cute. La testa riversa indietro. Sembrava come se un macigno fosse adagiato sul mio corpo, non riuscendo a muoverlo. Gli occhi chiusi, quasi forzatamente, eppure mi sentivo cosciente. Perché allora non riuscivo a muovermi? Sentii una pressione leggera sotto la schiena e sotto la gambe, per poi avvertire il mio corpo sollevarsi in aria. Le braccia, senza forze, ai lati del mio corpo, che oscillavano ogni qual volta il corpo veniva delicatamente mosso. Qualcosa di caldo lungo la schiena... Una mano. Qualcuno mi stava tenendo in braccio. Provai ad aprire gli occhi, con le poche energie rimaste, ma non vidi nulla. Solo il frusciare delle foglie sospinte dal vento mi fece capire che non stavo sognando. Forse? Non ero sicura. Era tutto così surreale. Come se fossi nel mio corpo, ma in realtà non vi fossi. Avevo freddo. Ma al tempo stesso il tocco di questa persona mi scaldava. La testa era pesante. Come quando ti stai per svegliare da un sogno, ma sai che stai sognando. Te ne rendi conto, senza sapere come. Sei cosciente, ma non ti muovi. Dove stavamo andando? Provai una terza volta a vedere l 'ambiente circostante. Ma solo buio. Sembrava di essere circondata da solo tenebre. Dove ero,era un luogo a me sconosciuto. Poi, finalmente, vidi qualcosa. Le nuvole si allontanarono dalla luna, che illuminò leggermente l'ambiente circostante. Il profilo di qualcuno... Ma non era chiaro. Come se avessi una patina sugli occhi. In sottofondo sentivo piangere una bambina. Chi era? Cosa stava succedendo? Era forse questo davvero un sogno?
Poi due occhi, verdi come il prato entrarono nella mia visuale. Mi persi in quello sguardo, sfuocato. Quegli occhi.... Mi osservavano. Parevano.. Preoccupati? Li vedevo scandagliare il mio viso, in cerca di cosa non so. Poi si fermarono, incatenandosi ai miei. Fu come se parlassero. Come se stessero comunicando con me,ma usassero una lingua straniera. Non riuscivo a decifrarli. Vidi il volto venire vicino al mio e percepii qualcosa di caldo sulla fronte.
Sentii qualcosa vicino all'orecchio. Provai a concentrarmi, ma sentivo le forze piano piano abbandonarmi.
Cosa stava dicendo? Chi era questa persona?
-".. Tranquilla.....-io......tranquilla...."
Non riuscivo a capire.
La mia mente pareva annebbiata. Cosa era successo. Dove mi trovavo. Tutto era un grande buco nero, nella mia testa.
Sentii in sottofondo delle voci, chiamare il mio nome.
La persona mi adagiò lentamente a terra, e sentii il freddo del suolo ghiacciato sotto il mio corpo, solleticare le braccia. Di chiunque si trattasse, mi spostò i capelli dal viso.
"chi sei..." questo avrei voluto chiedere. Ma mi era impossibile. Riuscivo solo a vedere i suoi occhi, illuminati dalla luce della luna.
Le voci si facevano più vicino... E gridavano il mio nome.
Di nuovo una sensazione calda sulla mia fronte... E qualcosa di soffice, caldo, sfiorarmi la guancia.
Poi quegli occhi magnetici sparirono.
Inglobati dall'ombra attorno a me.
E mi lasciai andare. Stanca. Attorno a me una forte luce ed alcune persone si avvicinarono.
Poi. Il nulla.---------
Una leggera luce mi svegliò, delicata. Mossi leggermente le mani, sentendo sotto di me qualcosa di morbido. Coperte. Un forte odore di incenso invase le mie narici. Sbattei le palpebre più volte, per adattarmi alla luce. Pesantemente mi tirai su ed osservai la stanza. Era la mia camera, a casa della nonna.
Una fitta alla tempia mi fece portare istantaneamente le mani alla testa. Mi girava forte, come se avessi preso una sbornia e mi fossi svegliata il giorno dopo con i postumi. Mi osservai. Addosso avevo ancora il vestito della sera precedente. Non riuscivo a capire.
Quando ero tornata a casa? E come? E perché dalla nonna, e non da mamma?
Non ricordavo di aver bevuto alla festa.
Mi alzai traballante, andando verso il bagno che sapevo si trovava vicino alla camera matrimoniale di nonna. La luce accesa li per lì dette fastidio ai miei occhi,ma mi abituati rapidamente. Mi guardai allo specchio. Sembrava tutto apposto, se non per le mie sopracciglia corrugate a causa della strana sensazione alla testa. Aprii il rubinetto, e mi bagnai il viso con l'acqua fresca. Con l'asciugamano mi tamponai la faccia per riportare lo sguardo allo specchio.
Mi sentivo.... Svuotata. Credo fosse la parola giusta. Sentii al piano di sotto dei rumori provenire dalla cucina. A fatica uscii e mi portai giù per le scale, tenendomi al corrimano. Vidi mia nonna intenta a cucinare qualcosa. Montagne di erbe sul suo tavolo ed alcune candele. La sua solita scopa di saggina appoggiata allo stipite della porta, e Romeo a dormire su una delle poltrone. La stanza era per la maggior parte al buio, lasciando intravedere solo poche cose all'interno della stanza.
Con voce impastata richiamai la sua attenzione.
-"nonna?"
La vidi voltarsi lentamente. Quando mi guardò, sorrise delicatamente.
-"finalmente ti sei svegliata Adéle."
Spostò una sedia dal tavolo, invitandomi a sedermi li.
-"siediti qui tesoro. Ti porto un tè ai mirtilli"
Mi sedetti, tenendo ancora la testa fra le mani.
Dopo poco mia nonna posò davanti a me una tazzina fumante. Potevo chiaramente vedere lo strato di zucchero sul fondo. Pigramente girai con un cucchiaino la bevanda, soffiandoci sopra.
Si sedette di fronte a me, bevendo a sua volta.
Un sorriso strano sul volto.
-"qualcuno ieri sera ha fatto baldoria eh?"
-"io... Credo di sì"
Un 'altra leggera fitta alla tempia.
-"nonna... Come sono tornata a casa?"
-"come sarebbe a dire come? Con le tue gambe ovviamente."
La vidi osservarmi da capo ai piedi.
-"hai per caso battuto la testa a causa della sbornia? No perché sai nipote, questo spiegherebbe tante cose"
La sentii ridere in sottofondo della sua battuta, ma non riuscii a fare lo stesso.
-"... Non ricordo... Di essere tornata a casa"
-"oh per l'amor del cielo, hai bevuto più di quello che pensavo. Forse è meglio se oggi ti riposi cara non credi? Anche perché in queste condizioni non puoi di certo andare a lavorare. Tranquila, ti copro io con mamma."
Mi dette un colpetto affettuoso sulla spalla, per levare le due tazzine ed andare poi fuori a controllare le piante. Sollevai lo sguardo dal tavolo in legno irregolare. Romeo mi stava fissando dalla poltrona, e proruppe in un sonoro miagolio. E fissò i suoi occhi su di me. Occhi verdi felini.
Occhi verdi. Perché mi pareva un dettaglio importante?
Un giramento di testa mi colse impreparata. In quel momento mia nonna rientrò in casa e mise dell'acqua a bollire in un grosso pentolone.
-"vai a letto, Adéle. Ti sveglio io per l'ora di pranzo"
Mi alzai annuendo e tornando in camera. Una volta li, chiusi le persiane e rimasi al buio. Mi sentivo stranamente a mio agio in quel l'oscurità.
E mi addormentai, sognando lucciole.NONNA POV
La osservai andare in camera sua, ed aspettai qualche minuto prima di controllare se si fosse addormentata. Tornai pesantemente giù per le scale, cercando di creare il minimo rumore,temendo di svegliarla. Aveva bisogno di riposo. Un riposo profondo.
Giunta alla cucina, mi versai del tè al limone con un poco di zenzero, ed osservai la stanza. Tutte le erbe e le candele sul tavolo, uniche testimoni di quello che avevo fatto qualche ora prima. Una cosa orribile, ma che era necessaria.
Mi sedetti stanca sorseggiando il mio té. Romeo si stiracchiò e si mise a sedere.
-"sai che non puoi tenerglielo nascosto ancora a lungo, vero Cara?"
Li per li la sua voce mi spaventò. Erano anni che non lo sentivo parlare.. Da quando era nata Adéle.
-"un gatto non dovrebbe impicciarsi degli affari degli umani"
Lo vidi stiracchiarsi, per scendere dal divano e saltare sul tavolo, dove con calma si leccò la coda. Riportò poi i suoi occhi verdi su di me.
-"stai invecchiando. I tuoi incantesimi non la proteggeranno ancora a lungo. Lei non riguarda solo tu e tua figlia, riguarda tutti noi delle Corti."
Non osai rispondere. Per quanto odiassi ammetterlo, aveva ragione.
Nonostante io e mia figlia avessimo tentato di tenerla lontana dal nostro mondo, più lei cresceva più gli esseri della Corte Nera erano attratti da lei. I miei incantesimi di protezione e le mie pozioni cancella memoria non sarebbero più bastate. Da piccola avevano molto più effetto, ma nel crescere ne era diventata più assuefatta. Ed io ne dovevo creare sempre di più potenti.
-"devi convincere tua figlia, Cara"
-"Amelia? Per l'amor di ogni fauno, non dirà mai di sì"
-"non potete continuare così, e lo sai anche tu. Quelle che per lei erano fantasie da bambina, un giorno diverranno realtà. Ed allora come glielo spiegherete? La Corte Nera diventa ogni giorno più potente perché la presenza delle streghe bianche nel mondo sta diminuendo. Ogni nuova nascita è rilevante. Mi meraviglio che nessuno delle altre Corti l'abbia ancora trovata"
-"e non la troveranno, mai!"
Un leggero tremore alla mano tradì il mio nervosismo.
-"una volta eri molto forte. Ma ora, nemmeno riesci a nascondere le tue emozioni"
Si avvicinò alla teiera, annusandone il contenuto.
-"per darvi una mano ho anche io consumato molte delle mie vite. Non sono più agile come una volta, non potrò seguirla sempre. Ieri notte è stato un caso che fossi presente. Per non parlare di quel K-"
-"non osare nominare il suo nome!"
Quasi gridai, pentendomene.
-"non osare... Non in questa casa"
-"Cara... Lui era lì. Lo dovresti ringraziare"
-"quelli come loro..... Non sono nemmeno degni di uno sguardo di pietà. Hanno fatto una scelta. Sta a loro addebitarsene le conseguenze"
Romeo miagolò, stanco.
-"pensaci su, e parlane con Amelia"
Saltò giù dal tavolo per saltare sulla finestra. Prima di andarsene si voltò. Lo sguardo felino attento, sveglio.
-"sempre ammesso che abbiate ancora tempo"
E con un balzo se ne andò definitivamente.
Mi portai una mano alla fronte.
Adéle non era pronta. Non lo sarebbe mai stata,temevo. Volevo solo che vivesse una vita tranquilla, non come quella che avevo avuto io.
Mi sollevai arreggendomi alla sedia, quando un forte dolore alle ginocchia mi bloccò. Mi resi conto in quel momento di quanto Romeo avesse ragione. Non ero più giovane. Chi l'avrebbe protetta dopo me ed Amelia, sua madre?
Indecisa sul da farsi, e con un grande peso sul cuore mi avviai al frutteto, sperando di trovare una soluzione nei miei amati campi.
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The Circle - Born witch - Nata Strega
FantasyLa giovane Adéle vive su un'isola con pochi abitanti, ricca di tradizioni e costumi, con l'adorata nonna e la madre. Sempre in stretto contatto col suo amato oceano, conduce una vita semplice, senza preoccupazioni...od almeno così credeva. Alla scop...