The Circle - Born witch - Nata Strega

Capitolo 41

Alle volte, si è solo stanchi di tutto e tutti. Non si ha voglia di discutere, di spiegare, di credere, di provarci ancora. Si lascia andare tutto, senza reagire o pensare, e si attende. Cosa si attenda poi, non lo sappiamo nemmeno noi. Ci lasciamo trasportare dalla marea, aspettando che qualcosa accada. Un qualcosa che ci dica "eih, ecco, è questa la strada da percorre. Vai avanti". Ma davvero non si ha dentro di noi il potere, la forza, di scegliere per noi stessi? no. la risposta è no. Si può essere di più di quello che crede la gente, di quello che si aspettano tutti. Si può essere di più di quello che noi stessi siamo abituati a vederci.
Quella , era la mia vita e dovevo accettarla. Mi ero lasciata trascinare dalla marea degli eventi, come tutti quanti. Come zombie. Adesso però, potevo scegliere io come cambiare il fato. E lo avrei fatto. Quante volte mi ero già detta questa frase? così tante. Alle volte non ci credevo più nemmeno io, altre, mi sembrava che quelle parole dette per incoraggiarmi da sola, in silenzio, senza che nessuno mi sentisse, mi dessero così tanto potere da essere in grado di fare tutto da sola. In realtà sapevo che non era così. Non sempre si può fare tutto da soli. Alle volte ci si deve far aiutare. Ma come fare, se i soccorsi tardano ad arrivare?

Bevvi ancora un sorso dal calice guardando fuori dalla mia finestra. Ancora nessuna notizia dagli uomini di Namel su Kelpie. Ancora un altro giorno senza di lui. Cosa gli era successo? stava bene? era forse morto? Speravo con tutta me stessa che non fosse così. Ma era stata colpa mia, dopo tutto. Non avevo forse evitato di reagire quando Namel era venuto a prendermi? perché non avevo chiesto di tornare indietro e salvarlo? perché non avevo preso parola ed avevo agito? già. Chissà perché. Da quando ero giunta in questo mondo, le cose non andavano mai come le programmavo. Era la stessa sensazione che provavo quando nuotavo al largo, con la mia tavola. Tu che cerchi disperatamente di nuotare in un senso, di giungere alla riva.. e la corrente forte. Ti colpisce, ti sovrasta, ti spinge via. Allora tu nuoti, ancora più forte, più vigorosamente verso la terra ferma, cercando di poter arrivare almeno in un punto in cui sia possibile toccare con i piedi la sabbia sotto di te.
In quel momento, ero ancora lontana dalla riva. Eccome se lo ero. A galla, alla deriva. Più cercavo di trovare un porto fisso, più mi allontanavo.
Cosa dovevo fare a quel punto?

Osservai la luna alta nel cielo.

Dove sei

Chiesi , sperando che una voce giungesse a dirmi che stava bene e che ce l'aveva fatta.

Dammi una risposta tu, luna, se puoi. Cosa devo fare? perché non riesco a reagire come vorrei? cosa me ne faccio di questi poteri, se quando mi servono sono inutili? perché...perché non sono mai abbastanza? la Adéle umana, non ha un ruolo qui, ma anche la Adéle strega non sa fare abbastanza. La mezzo sangue , non ha forze. Quale parte di me può reagire a tutto questo?

-"Signorina"

Mi voltai. Sulla porta fermo uno dei vampiri attese che mi voltassi per entrare nella stanza.

_"Ci sono novità. Lord Namel la aspetta nelle sue stanze"

Si inchinò, e se ne andò.

Posai il calice sul bordo del tavolo presente nella stanza, ed aprii la finestra. Quasi immediatamente il mio Familiar volò dentro di essa posandosi sulla mia spalla. Senza dire una parola richiusi la finestra e con lui ancora appollaiato su di me mi diressi verso le stanze di Namel.

Giunta davanti la porta, però, non osai posare la mano sulla maniglia . Ero pronta a sentire quello che aveva da dire? e se si fosse trattato del peggio? non osavo immaginare. Ma non potevo di certo restare li, oppure si?
Il familiar beccò leggermente i miei capelli, quasi volesse incoraggiarmi ad entrare. Gli detti un piccolo buffetto, per fargli capire che aveva compreso le sue intenzioni. Sospirai piano dal naso, cercando di tranquillizzarmi e darmi un contegno. Con decisione aprii la porta ed entrai nella stanza.