Capitolo 37

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Quando si deve agire e si sa che si deve essere veloci, ma non lo si fa per sé stessi, spesso e volentieri, alla fine, restiamo seduti al nostro posto.  Spettatori muti di qualcosa che vorremmo invece condannare a gran voce. Ci si guarda attorno, pensando che magari lo farà qualcun altro.

Ma in quel momento, in quell'istante, sapevo che nessuno si sarebbe fatto avanti per lui.
Era come se tutto  andasse a rallentatore. Kelpie che scattava in avanti per cercare di afferrarmi, il mio mantello che cadeva a terra. Una signora si voltò per guardarmi sorpresa, mentre scansavo la gente a spallate per farmi strada. La gabbia che ancora cadeva giù.
Era davvero possibile fermare il tempo  fino a poterlo controllare? Era davvero possibile correre più veloce di esso, e superare ogni barriera? la barriera del tempo.
Sapevo come definirla ora, mentre correvo verso di lui. La barriera del tempo, non è altro che quel minuscolo, misero secondo che passa quando si deve decidere se muoversi o meno. Quel piccolo secondo, che non è insignificante come potrebbe sembrare. No. È molto importante. Molto. Quel piccolo secondo poteva fare la differenza. Poco importava se si trattava di qualcosa di grande, o di qualcosa di piccolo, quel secondo percepito come se fosse un minuto, aveva più valore di qualsiasi altra cosa , in quel momento.

Pensavo a questo mentre giungevo davanti alla pira. Porsi una mano rapida tra le fiamme, non curante del pericolo.
Potevo controllarle. E se non potevo, lo avrei fatto comunque. Potevo ustionarmi, piegarmi, spezzarmi, ma mai avrei smesso di fare la cosa giusta.
Voltai il palmo della mano dalle fiamme verso l'alto, verso la cassa. Una luce rossa scaturì da esse , e le fiamme si aprirono, lasciando una voragine aperta, dove la cassa cadde, poggiandosi con un tonfo sordo sulla paglia e sulla legna annerita.
Sentivo dietro di me le voci sorprese della gente, che man mano si trasformavano in grida.

Si gridate

Questo pensavo

Si gridate. Sono come lui.

Non mi importava più , oramai.

Riversate su di me l'odio che avete riversato su questo ragazzo innocente. Lui non ha colpa. Non ha scelto di essere così . Non l'ho scelto io.

Sentii Kelpie gridare il mio nome, mentre lasciavo che le fiamme si chiudessero dietro di me, per non far passare nessuno.
In quel momento, il tempo si spezzò di nuovo.
Corse più veloce di me.
Tutto parve accelerare.

-"tirami fuori! Ti prego, ti prego!"

Scattai in avanti e con una mano aprii la serratura  usando di nuovo la magia.
Il ragazzo uscì, coprendosi il volto dalle fiamme e dal calore. Per adesso riuscivo a tenerle lontane. Per quanto lo avrei fatto però, ancora non lo sapevo.
La vista mi si annebbiava leggermente, a scatti. Avevo usato troppa magia nera. Piegare gli elementi al proprio volere aveva sempre un prezzo.
Mentre il ragazzo si alzava in piedi, io mi sforzai  sulle ginocchia, tentando di restare in piedi. Vedevo però le mie gambe tremare visibilmente. Sentii le fiamme farsi più vicino.

-"aiuto! Aiuto!" - gridava il ragazzo, cercando di aiutarmi a sua volta ad uscire dalle fiamme.

Potevo permettermi di usare altra magia? Mi guardai attorno. Se lo avessi fatto le fiamme si sarebbero avvicinate di più, uccidendoci; lo pregai.
-"la tua magia. Usala ragazzo"

-"non so usarla bene. Non riesco"

-"usala.. O moriremo qui"

Lo osservai guardarsi attorno spaesato. Non sapeva da dove cominciare. Dovevo aiutarlo io, per forza. Mi sostenni a lui, che si rese conto dello sforzo e mi aiutó.
Dovevo trovare la forza... Un ultimo incantesimo prima di correre via. Dovevo farcela.

Sentii gli occhi bruciare mentre tentavo con tutta me stessa di raccogliere la magia attorno a me. L'unica soluzione era usare la magia bianca: Dovevo spengere le fiamme.
Chiusi gli occhi, tentando di concentrarmi. Faceva male. Ogni singola briciola di magia che usavo in più, mi bruciava lo stomaco da dentro, come se stessi per vomitare.
In preda al dolore per lo sforzo fisico, ma soprattutto mentale, sentii qualcosa risalire dentro di me, che uscì fuori con un grido disumano.
L'energia esplose, come se si trattasse di un vento burrascoso .

The Circle - Born witch - Nata Strega Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora