Capitolo 23

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Seduta a terra, gambe incrociate. Mani rilassate sulle mie gambe, ad ascoltare il silenzio. Il tridente al mio fianco. Io seduta nel mezzo del sigillo. Un respiro profondo. E poi un altro. L'ombra di un animale passare attorno alla barriera d'acqua. E poi eccolo lì. Un passo.

Afferro la lancia di scatto con le mani e mi volto. Paro un colpo diretto. Altre sirene compaiono attorno a me. Mi sollevo. Due di loro spingono il tridente verso di me. Tutto si muove a rallentatore. Mi sposto, lasciando incrociare i loro tridenti. Ruoto su me stessa e do un calcio alla sirena che mi stava di fronte. Ruoto il mio tridente, restando dentro il sigillo. Di nuovo sulla difensiva. Un calcio mi arriva da destra, mi abbasso. Allungo la mano. Il sigillo su di essa si  illumina; la sirena viene scaraventata con forza lontano da me. Altre due compaiono da dietro, una terza carica di magia il tridente. Do un calcio alle loro caviglie ruotando su me stessa al suolo, il tridente ruota su di me tra le mie mani per parare eventuali colpi. Mi sollevo rapida, sento il tridente della terza sirena esplodere. Ruoto la lancia attorno a me per allontanare le sirene e mi abbasso. Il colpo della sirena colpisce le colleghe che volano via. Con la fine del bastone do un colpo forte a terra, lo carico di magia. Una sirena mi fronteggia frontalmente. Mi colpisce con il bastone allo stomaco. Ruoto il mio, colpendola al collo. Lo ruoto a sinistra, colpendo al volto un'altra sirena. In aria due di loro, saltano per colpirmi. I tridenti pronti ad infilzarmi. Faccio una capriola in avanti. Colpisco di nuovo il bastone a terra e tutta la magia caricata si schianta al suolo, scagliando tutte le sirene contro la barriera. Resto io, al centro. Il fiato corto. Le gambe e le mani tremano. Mi guardo attorno. Sono a pochi passi dal sigillo. Poi tre punte premute sulla schiena:un tridente.
-"voltati"
Lo faccio.
Di fronte la sirena dai capelli rossi. Il tridente ora premuto contro il mio petto. Non posso perdere così. Ci guardiamo per alcuni secondi.
Scatto. Con un colpo di gomito abbasso il suo tridente e spingo in avanti il mio. Lei schiva muovendosi di lato. Lo ruoto sulla mia testa, e mi giro con esso caricandolo di magia. Attacco. Lei usa il tridente per bloccare il colpo, inginocchiata. Si solleva di forza spingendomi indietro. Il bastone mi arriva in viso, facendomi rotolare a terra. Un'ombra su di me. Scatto indietro con una capriola. Il tridente si conficca al suolo. Un calcio nello sterno, e volo indietro. Di schiena. Lei è su di me, il tridente pronto a colpirmi. Fermo il suo tridente col mio. Allungo la mano. Il sigillo su di essa su illumina. Lei mi afferra per il polso e mi scaraventa in aria. Mi schianto contro la barriera. Il tridente vola lontano da me. Il colpo è stato forte. Mi si blocca il respiro. Alzo lo sguardo e su di me le sirene hanno puntato tutti i loro tridenti.
Ho perso.

Le vidi rimuovere i tridenti sopra di  me. Alcune di loro mi aiutarono a sollevarmi. Le vidi sorridermi. Una sirena mi passò un fazzoletto per asciugarmi il labbro, che sanguina va essendo rotto.
-"non è andata malissimo Adéle"-espresse il suo parere una sirena.
-"ma ho perso... Di nuovo" - lo dissi delusa. Erano già otto giorni che mi allenavo. Avevo imparato molte mosse nuove, con la mia magia avevo fatto progressi, ma ogni volta venivo sconfitta.
-"il tuo errore è quello di esser troppo fiduciosa nei tuoi sigilli. Non puoi combattere sempre da dentro uno di essi, come hai fatto oggi. Una battaglia non è leale. Un nemico ti prenderà con la forza pur di allontanarti dalla tua fonte di potere. Meglio l'idea di segnare un sigillo sulla tua mano"
-"almeno questo ha funzionato?" - chiesi, sperando di averne fatto bene almeno uno.
-"si ha funzionato,se pur in modo parziale"
Mi sedetti, stanca, su uno dei gradini. Una sirena gentilmente mi portò da bere ed io la ringraziai. Guardai poi il sigillo sulla mia mano. Era leggermente sbiadito a causa del sudore e della polvere durante il combattimento.
-"vedi perché ho detto che solo in parte ha funzionato?" - mi chiese la sirena dai capelli rossi.
-"perché sbiadendo così, resterei presto scoperta. Senza armi se non il tridente per difendermi" - provai a dedurre.
-"esatto. Altro errore: punti tutto sull'offesa , ma in una battaglia è importante anche la difesa"
-"ma come posso creare sigilli che durino nel tempo, o che comunque durino abbastanza da non dovermene preoccupare durante uno scontro?"- ero a un passo dall'avere un vantaggio in battaglia, ma non abbastanza vicina da riuscire ad afferrarlo. Era frustrante.
-" vorrei poterti aiutare, ma non sono io la strega qui"- mi sorrise comprensiva - "non ti resta che tornare sui tuoi libri per oggi, sorella"
E se ne andò assieme alle altre sirene.

Da quando ero arrivata qui ed avevo dimostrato di volermi allenare sul serio, molte sirene aveva cominciato a chiamarmi sorella, come se davvero lo fossi. Sentivano con me un legame, così mi avevano spiegato, ma per me era solo dovuto al fatto che ero la reincarnazione del loro elemento. Da quando avevo cominciato ad allenarmi, le mie giornate passavano tra combattimento e studi sui miei volumi,che le sirene avevano salvato dai vampiri. Alcune di loro erano andate perfino alla vecchia casa di mia nonna per prendere i suoi appunti ed i suoi strumenti, senza farsi catturare dai vampiri. A sentir le due volontarie che erano andate, non ve ne erano molti a pattugliare la zona, vuoi forse perché si trattava di una zona in cui vivevano degli uomini, o perché si erano arresi.
Ma qualcosa mi diceva che non era così. Non riuscivo a vedere Namel e Somir soprattutto, come due vampiri che si arrendevano. Altrimenti perché fare tutto quel casino per provare a riportarmi alla villa?
Mi alzai sospirando, e mi diressi verso quella che le sirene avevano adibito a mia stanza. Entrai.

Sul lato destro stava un semplice letto, bianco, di piccole dimensioni . Una vasca si trovava al centro della stanza, mentre vicino alla barriera un tavolo, con sopra sparsi tutti i miei appunti. Erano tutti oggetti che le sirene avevano preso appositamente per me durante la mia permanenza qui, della quale nemmeno sapevo la durata reale, se dovevo esser sincera. Mi spogliai e gettai tutto a terra. Riempii la vasca e mi misi dentro l'acqua calda. Questa parve sciogliere i miei muscoli che si rilassarono. Il sigillo che avevo disegnato sulla mano venne via con l'acqua, ed anche l'altro, nascosto, che avevo fatto nell'incavo del braccio cominciò a venir via, scivolando sulla pelle come se non ci fosse mai stato. Lo avevo fatto per poter aumentare la mia forza fisica e l'agilità in combattimento, ma ero riuscita poche volte ad attivarlo, essendo troppo concentrata a difendermi ed attaccare. Più attaccare ad esser sincera. A cosa serviva creare un sigillo se non lo si poteva usare? Nei giorni passati ne avevo creati alcuni, ma riuscivo sempre a renderli più complicati del dovuto. Poteva andar bene se avevo tempo per disegnarli, ma non se avevo pochi secondi per realizzarli. Quale poteva essere una opzione veloce, per non scarabocchiare tutto il mio corpo inutilmente come una bambina di 5 anni?
Sospirai,e mi immersi fino al mento. Era in questo momenti che mi mancava Kelpie. Sapeva sempre dare i consigli giusti. Chissà cosa stava facendo. Forse lo avrei rivisto dopo la cerimonia. O forse no. Non sapevo nemmeno se era dalla parte dei vampiri oppure come me, era stato trascinato in qualcosa più grande di lui.
L'acqua cominciava a raffreddarsi. Se volevo riscaldarla potevo accendere l'acqua calda di nuovo. Però sarebbe stato buffo disegnare un sigillo solo per quello. Quando si dice fare cose inutili. Guardai sul tavolo. La penna era lì,ma la voglia di uscire dall'acqua era assolutamente inesistente. Mi misi con le dita a fare dei ghirigori nell'acqua.
Se solo avessi potuto disegnare dei sigilli con la stessa facilità e rapidità con cui muovevo le dita nell'acqua. Immaginai un sigillo, qualcosa che emanasse calore. Lo disegnai con la punta dell'indice 1 volta. Se bastasse l'intenzione per creare un sigillo, sarebbe  fantastico. 2 volte. Crearlo, ma non vederlo. 3 volte. Immettere magia attraverso la mente e non attraverso il corpo.
Sentii il mio dito stranamente caldo, e lo guardai. Sovrappensiero, disegnai di nuovo il sigillo che avevo in mente. Improvvisamente l'acqua cominciò ad aumentare rapida la sua temperatura. Mi guardai attorno stranita. Diventava calda. Troppo calda. Quasi mi bruciava la pelle. Scattai fuori dalla vasca prima che questa giungesse ad ebollizione, ustionandomi. Il vapore creatosi dall'acqua bollente perduró alcuni secondi, facendo evaporare tutta l'acqua nella vasca.
Nella stanza l'umidità era a mille, calda, bollente sulla pelle. Quando il vapore cominciò a dissiparsi mi avvicinai cauta alla vasca. E sbirciai. Sul fondo di essa comparve il sigillo che avevo disegnato nell'acqua. Questo si illuminò per pochi secondi e poi scomparve. Portando con sé il calore.
Guardai stupefatta la mia mano ed infine di nuovo la vasca.
Se mi concentravo abbastanza,potevo creare magia solo con la mente ed il corpo. Niente di fisico.
Potevo farcela.
Corsi alla scrivania, per scrivere questa mia nuova scoperta in tutti i suoi minimi dettagli, pronta a creare nuovi sigilli, più semplici ed efficaci.
Forse il mio soggiorno tra le sirene, se pur forzato, non era inutile.

The Circle - Born witch - Nata Strega Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora