Capitolo 6

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Mi portai disperata le mani alla testa, tirando leggermente i capelli.

Ed ora cosa mi invento.

Pensa Adéle pensa. Sentii mia nonna venire al piano di sopra. Sicuramente si domanderá perché la mia porta è chiusa a chiave ed io non saprò cosa dirle. Cominciai a camminare su e giù per la stanza, guardando di sottecchi il ragazzo che ancora si trovava sul mio letto, in un sonno profondo. E se la nonna volesse entrare? Oh mio dio. Forse potevo spingerlo per terra e nasconderlo sotto il letto. Oddio no. Questa idea era troppo stupida... Ma magari ci sarebbe entrato, perché no.
La sentii bussare ed il fiato mi si bloccò in gola.
-"Adéle, cara tutto bene?"
Accidenti.
-"si nonna, tutto bene"
-"perché la porta è chiusa a chiave?"
Eh. Perché. Che m'invento.
-"mi.. Mi sto cambiando!"
Certo Adéle come no. Ci crede di sicuro.
-"apri tesoro. Vedi... Ti dovrei parlare"
Non posso aprirle non posso. Mi voltai verso il letto in preda ad una crisi di nervi. Il ragazzo non c'era.
Cosa...
Ma come..
La finestra era aperta. Le tende mosse dal vento. Mi affacciai velocemente,in fretta e furia. La nonna ribussò alla porta.
In fretta controllai di nuovo la stanza. Quando notai il copricostume insanguinato lo presi e lo  gettai di corsa sotto il letto ed aprii la porta asciugandomi le mani sudate. Ero nervosa e tremendamente spaventata.
Nonna sí affacciò e scandagliò la stanza. Fissò poi il suo sguardo su di me.
-"sei in costume"
-"si. Sono andata a fare un bagno"
-"con la tempesta?"
-"si, ma ho fatto le corse per uscire quando ho sentito i tuoni"
Parlai più velocemente del dovuto. Dire che sentivo il cuore battere a mille nel petto non rendeva l'idea. Mi pareva di aver sognato, immaginato tutto, eppure il panno insanguinato era lì, sotto il mio letto a dimostrare che non ero pazza. Cosa stava succedendo?

La vidi osservare di nuovo la stanza per poi guardarmi negli occhi. Infine, sorrise, anche se ero convinta che si sentisse sull'attenti. Forse l'aria attorno a lei, ma qualcosa mi diceva che si era resa conto che qualcosa non andava.
-"finisci di cambiarti e vieni giù ok? Così parliamo. È importante"
-"va bene."
La vidi scendere le scale per scomparire poi nella cucina. Ricontrollai la stanza per osservare, di nuovo, che ero effettivamente sola. Decisi di fare una doccia rapida per non insospettire ulteriormente la nonna e mi cambiai con jeans strappati, ed una t-shirt bianca larga. Volevo stare comoda. Mi sentivo sudare anche se in camera faceva fresco,in netto contrasto con la temperatura esterna.
Cercai di fare due respiri profondi, provando a calmarmi.
Tirai indietro i capelli bagnati in una coda bassa con un nastro nero.
Una volta finito, mi guardai allo specchio velocemente, per tre brevissimi secondi...
E mi prese un infarto. L'aria mi si bloccò in gola.
Dietro di me, appoggiato all'armadio, stava il ragazzo di prima. Braccia incrociate e sorriso furbo sul volto. Le gambe incrociate in una posa estremamente a suo agio... Ed elegante.
Dio ma cosa andavo a pensare.
Mi voltai di scatto.
-"tu.. Tu.... Ma....."
-"ciao"
-"ciao... Ciao? Cioè è tutto quello che hai da dire?! Chi sei? Dove... Dove eri finito? E la ferita!!! Oddio cosa ci fai in piedi?!!!"
Dal piano di sotto mia nonna mi chiamava.
-"Adéle tesoro scendi?"
Guardai ancora il ragazzo.
-"su vai, ti chiama." e apparve un sorriso sghembo sul suo viso.
-"potrei urlare e farla correre qui"
-"non lo hai fatto prima e non lo farai ora"
Rise sotto voce sdraiandosi sul letto.
-"vai vai. Io me la dormo un poco qui"
E si voltò.
-"oh ok... Aspetta che?!?"
Sul serio?!? Lo salvavo, si svegliava, e si metteva a ridormire? Spariva e ricompariva. Ma stiamo scherzando. Tutto questo aveva del folle.
-"Adéle?!"
-"si arrivo!!!"
Scesi di corsa le scale, pronta  a dire tutto a nonna. Ma quando arrivai li, e provai ad aprir bocca lei era già pronta col suo sorriso sornione a sedere a tavola, che mi attendeva. Quel sorriso. Maledizione.
Mi sedetti davanti a lei,nervosa, dondolando in un tic incessante la gamba sotto al tavolo.  Come dovevo partire? Cosa dovevo dire esattamente? Perché era tutto così tremendamente difficile.
-"allora cara, ti ho chiamata giù per parlarti di una cosa. Ti dico già che mamma è d'accordo"
Mia nonna e mia madre che erano d'accordo su una cosa. Estremamente raro. Degno di un articolo di giornale.
-"cosa nonna?"
-"vedi tesoro..." - la vidi pensarci su, prima di parlare. Come se dovesse scegliere le parole giuste.
-"devo andare via per un po', in viaggio, a trovare delle persone che conosco. Purtroppo devo partire immediatamente. Starò via per una settimana. Siccome sei grande, io e mamma abbiamo pensato che ti potesse far piacere vivere qui da sola, e fare così un'esperienza nuova"

The Circle - Born witch - Nata Strega Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora