Capitolo 38

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La carrozza si muoveva rapida, ed il suo dondolare a destra e sinistra continuo era diventato quasi nauseante. Gli occhi della donna di fronte a me osservavano ogni mio sguardo, ogni mio movimento oscillante. Anche se non la osservavo direttamente, e provavo a concentrare la mia attenzione sui dettagli più piccoli ed insignificanti di quel piccolo abitacolo, riuscivo a sentire i suoi occhi su di me. Lo sapevo. Lo sentivo. Aspettava solo una mia parola. Ma cosa mai avrei dovuto chiedere, a colei che mi aveva inseguita fino a quel giorno? Gli ultimi mesi erano stati un inferno, e non ero sicura di voler finire dalla padella nella brace. Anzi, c'ero già.

La strega parve spazientirsi, perché si appoggió di peso allo schienale, incrociando le mani in grembo e sospirando.

-"devi solo fare la domanda giusta , Adéle. Ed avrai tutte le risposte che desideri"

La domanda giusta. Esisteva una domanda sbagliata? Cosa avrei dovuto chiedere? O meglio, come. Pensavo a tutte le cose successe, a tutti i miei dubbi, a tutte le cose che non tornavano in quella storia. Ai miei sentimenti, alle mie paure, alle mie scoperte.
Riflettendoci bene, mi sentivo come se avessi tutti gli elementi in mano per risolvere il grande mistero che mi avvolgeva, ma alla fine, solo una risposta non avevo. Una risposta che avrebbe spiegato tante altre cose, così tante.
Sapevo quale era la mia domanda.

Posai lo sguardo sulle mani della donna. Una pelle così candida, eppure, sotto la superficie, così sporca di sangue.
Alzai lo sguardo su di lei, incastrando i miei occhi nei suoi. Non avrei abbassato lo sguardo stavolta. Farlo, sarebbe stato come voler non sentire. Uno sguardo basso sinonimo di mani sulle orecchie. Ma io volevo sentire. Volevo sapere.

-"sai quale è la tua domanda?"

-"si"

-"allora chiedi Adéle"

Sospirai, prima di procedere.

-"chi sono io?", questa è la mia domanda"

La donna mi osservò per alcuni secondi, fissa, immobile, come una statua. Se non fosse stato per il breve accenno di sorriso che il suo labbro tradì,  davvero sarebbe sembrata una statua.

-"il tuo nome, è Adéle. Non hai un cognome. Tra i vampiri non usa. Tuo padre era un nobile tra i vampiri, rispettato ed onorato da tutti :era un Lord. Uno dei pochi vampiri puri rimasti. Un signore di altri tempi, nei modi di fare e di parlare, ma è tipico dei vampiri appartenenti alle alte classi. Sembrano sempre dotati di una eleganza innaturale e pare che niente riesca a turbarli: tuo padre era la rappresentazione vivente di questo modo di essere. Si innamorò di tua madre, una strega bianca. Ed ebbero te. Fu chiaro sin da subito che eri una mezzosangue. Si capiva dall'odore, dai comportamenti... E dalle capacità che mostravi di possedere. Eri in grado fin dalla tenera età di usare sia la magia bianca, presa da tua madre, sia la magia nera, che scorreva nelle vene di tuo padre. Ma non eri destinata a vivere per sempre.  Un'amica, mossa da compassione, dette a tua nonna, mia sorella, una profezia subito dopo la tua nascita.

"ogni 100 anni
Le due lune da salvare,
Ogni 100 anni
Li dovrete  omaggiare.
Con la morte, dovranno pagare"

Una profezia stupida, sciocca, pensammo all' inizio. Perché mai una neonata sarebbe dovuta morire. Ma più tu crescevi, più la Corte Nera sentiva la tua presenza, e con loro, anche la Corte Bianca.
Un giorno, mentre eri vicino al mare da tua nonna, scappasti nel giocare. I tuoi genitori ti cercarono disperati, inutilmente. Sembravi scomparsa nel nulla. Sei ricomparsa due giorni dopo, dal mare, accompagnata dalle sirene, che affermavano di volerti tenere al sicuro con loro. Oramai era chiaro a tutti. Eri una reincarnazione.
In tanti nel corso degli anni sono venuti per prenderti e portarti via. Noi, per salvarti, loro, per ucciderti. Grazie a tuo padre la magia nera in te è forte. Per fermare la nostra avanzata, una forte strega nera dotata di potere antico, una reincarnazione, deve morire. La tua morte fermerebbe la nostra magia per altri 100 anni, quando un' altra reincarnazione è destinata a comparire. Tua nonna deve aver pensato che cancellare tutti questi ricordi con la magia ti avrebbe aiutata a vivere felicemente, ma alla fine, sei dovuta comunque venire qui. Negli anni ti ha fatto dimenticare talmente tante cose, che la magia ha smesso di avere effetto su di te.
L'unica utilità, Adéle, che hai per i tuoi amici, è da morta .
Namel venne incaricato da tuo padre, prima di morire, di proteggerti da entrambe le fazioni. Lo nominò perfino tuo fiancée, nella speranza che questo fermasse la Corte Bianca. Il giorno in cui siamo venute a cercarti, tua nonna se ne è andata volontariamente da casa, lasciandoti scoperta, senza protezione. Sapeva che saremmo venute a cercarti ed aveva di sicuro previsto che per proteggerti tua madre ti avrebbe mandata qui. Il fato avrebbe fatto il resto. Peccato che mia sorella non abbia tenuto di conto la tua forza di volontà, ti credeva debole.
Ovviamente, visto che siamo qua, il suo piano è fallito. "

The Circle - Born witch - Nata Strega Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora