Mangiai la colazione tutto d'un fiato. Come cucinava mia nonna, nessuno. Aveva fatto i suoi speciali cornetti con la marmellata di sua produzione,casalinga, ed aveva aggiunto spremute, frutta di tutti i tipi e tanto tanto altro. Era un banchetto da re tutto per me. La vidi uscire in giardino con un cesto di ciliegie.
-"nonna ma quanto cibo hai portato?! È troppo per una persona sola"
Dissi questo buttando giù l'ultimo pezzo di cornetto con la marmellata, pronta a prenderne un altro.
-"Sei tutta magrolina, e poi hai bisogno di forze. Mangia"
-"nonna guarda che sono sempre piena di energie io, che credi. Tua nipote è imbattibile"
Mi guardò di sbieco, per girarsi e guardare il suo gatto: Romeo. Il gatto più pigro del mondo. Era un gatto calico, sempre in panciolle e trattato come un bambino. Quando ero piccola avevo abbastanza timore del povero innocuo felino. Pensavo riuscisse a capire quello che dicevo. Questa cosa mi aveva sempre messo ansia, poi crescendo avevo compreso che non era possibile,come non lo sono tante cose che si sognano da bambini.
Lo guardai, azzannando un altro cornetto. La sua risposta fu un forte miagolio, per poi andarsene sdraiato sull'uscio di casa, accanto alla scopa della nonna.
La nonna rise, ed io la guardai.
-"ti conviene mangiare veloce. Avrai bisogno di energie per correre"
-"tranquilla, ho ancora tutto il tempo di questo mondo prima di andare da mamma"
-"mmm io non credo"Le campane della città suonarono le nove.
-"ACCIDENTI !!!"
-"buona corsa nipote!!!"
Afferrai altri due cornetti e ne morsi uno, detti un buffetto al gatto e corsi giù per la collina.Corri corri Adéle, corri!!!
Saltai alcuni cespugli ancora con il cornetto in bocca di prima.
Un rintocco.Più veloce!!!
Di fronte a me la distesa enorme delle colline, le porte della città in lontananza.
Tagliai la strada, accorciando di dieci minuti il tragitto, passando di corsa accanto al signor Weston con le sue pecore ed al suo fedele cane Finn.
-"buongiorno Adéle!!"
-"buongiorno signor Weston!"gambe non mi abbandonate avanti!!
Superai di prepotenza il carretto della frutta di Madame Chicilat ed entrai in città per la porta laterale. Scansai il fornaio che stava scaricando la farina salutando rapida.
-" di nuovo in ritardo, Adéle?" e rise di gusto.
Corsi senza fiato per le stradine della nostra città.
Il negozio di souvenir sulla destra, con tutta un marea di conchiglie a decorare l'ingresso.
-"buongiorno signora Allen"
-"buongiorno Adéle!"Vai vai.
Un rintocco ancora. Meno male che la nonna non abitava troppo lontano della città.
Evitai la folla al mercato correndo per le vie laterali,ricche di fiori.Dai Adéle. Dai che ci sei.
Me lo ripetevo, sperando che non mi cedessero le gambe. Superai il negozio di carte nautiche.
Corsi, e vidi finalmente l'erboristeria di mia madre.
Dovevo attraversare la piazza Mezzo Campo.
In quel momento un contadino passò con i suoi cavalli, fermando il poco traffico presente in città.
Ora!
Corsi in mezzo alla via, senza nemmeno badare alla corsia opposta. Scansai i cavalli e superai il bar, dove vidi di sbieco due turisti chiedere informazioni. Andai a sbattere contro qualcosa.
Una forte spallata. Avevo incrociato un terzo ragazzo, anche lui turista a giudicare dai vestiti. Un bel ragazzo con occhi color oceano e capelli neri brizzolati mi riempí la visuale.
Un altro rintocco.
-"scusami!! Davvero ciao!"
Corsi a perdifiato.
Superai il ristorante di Matt Ghellan, lasciandomi avvolgere dall'odore di pesce fresco. Oggi i turisti si sarebbero fatti tondi. Buon per loro.
Finalmente arrivai davanti alla porta dell'erboristeria!
-"si!!"
Ero arrivata prima di lei.
-"io non credo."
Sollevai lo sguardo verso l'alto. Mia madre era al piano di sopra dell'erboristeria,affacciata dalla finestra. Appoggiata sui gomiti, teneva il volto su una mano, e sorrideva, contenta di aver vinto di nuovo.
Sospirai sconfitta.
-"Adéle sei in ritardo! Eri di nuovo al mare, vero?"
-"io? No.. Guarda che ti ho preso! "
-"non mi incanti. Come se quei cornetti fossero per me."
Beccata.
Entrai.All'interno solo una cliente che osservava i vari prodotti in esposizione. Mia madre era un'ottima erborista. Riusciva a trovare un rimedio a tutto.
-"ma guardati, hai ancora i capelli bagnati. Vai di sopra a prendere un asciugamano, o ti ammalerai"
-"mamma, siamo su un'isola dove è estate tra un po' tutto l'anno"
Corsi al piano di sopra, salendo per le scale in legno dietro al bancone. Trovai su una sedia un asciugamano marrone, con un fiocco beige. Sicuramente fatto da mia madre. Adorava aggiungere fiocchi a tutto.
La chiamavo la fata del fiocchetto sin da quando ero piccola. Ne era ossessionata o cosa, io non so. Era divertente prenderla in giro, si arrabbiava subito.
Scesi, strofinandomi i capelli. La signora finalmente stava comprando qualcosa. Mi avvicinai al bancone.
-" ci pensi tu Adéle?"
-"si" - "allora questa, signora? Altro?"
-"solo questa, cara"
Stava comprando una crema per il corpo alla rosa. La adoravo. L'avevo comprata anche io qualche volta, ed era profumatissima. Adoravo le rose, avevano tante proprietà. Non a caso molti prodotti di erboristeria di mamma le contenevano.
Pagó e se ne andò.
Il campanello sulla porta indicò la chiusura della stessa.
Allungai le braccia sulla testa, sentendo i muscoli tirare.
Presa dalla furia mi ero scordata di fare dello stretching post nuotata. La mattina dopo mi sarei svegliata con molti muscoli doloranti, sicuramente.
Un biglietto sul bancone attirò la mia attenzione.
-"lo ha portato un ragazzo prima. È per domani sera. Ci sarà la festa paesana."
Andò al piano di sopra a controllare le scorte. Io la seguii col biglietto in mano.
-"quale, quella che si tiene ogni anno ed alla quale noi non andiamo mai, perciò nonna tutte le volte si arrabbia?" - chiesi ironicamente
-"esatto proprio quella"
-"forse stavolta dovremmo farla contenta ed andarci"
-"io non credo"
-"dai mamma, povera donna. Ci siamo andate solo una volta, due massimo? Quando ero piccola. So che la nonna tiene sempre un banchetto nello spiazzo antecedente alla foresta..."
-"cosa vorresti Adéle?"
-"... Andrei ad aiutarla.."
-"Adéle" - disse in tono autoritario, quasi per avvisarmi.
-"oh e dai, non vado mai. Ho finito il liceo e tutti sono andati via all'estero o a fare viaggi studio. Lasciami andare. Sarò con nonna."
-"non è vero. Claire, la figlia del fornaio, è rimasta in città. Potresti andare da lei"
-"quale Claire, quella Claire? Quella che alle elementari mi appiccicava la cingomma nei capelli? Sei seria mamma?"
Si lo so. Posso avere la memoria di un elefante quando voglio.Mia madre sbuffó sconfitta.
-"e va bene. Ma starai con nonna, inteso? E dovrai lavorare sodo. Almeno farai un poco di pratica per poter poi dare una mano a me, qui in erboristeria. Questi sono i patti. Ci stai? "
-"okay"
Si, evvai!!! Adéle 1- madre 0
-"bene allora dobbiamo prepararci.
-" per cosa"
-"è una festa tradizionale di paese. Mica vorrai andarci vestita così"Aveva appena reso orribile l'idea della festa.
-"dai, sei seria? Mi stai veramente chiedendo di vestirmi tutta fiori e vestito lungo?"
-"assolutamente no"
-"grazie al cielo"
-"I fiori li mettiamo anche nei capelli. E dobbiamo anche preparare una maschera. "
-"cosa? Ma mamm-"
-"ah! Ci vuoi andare o no?"
Incrociai le braccia al petto.
-"bene, allora avviso tua nonna che ci sarai"Adéle 1- madre 2 (per diritto materno)
Beh, si, sarei sembrata una figlia dei fiori mascherata stile Zorro dei poveri (se il personaggio fosse stato femmina... E se fosse vissuto su un'isola) ma almeno sarei andata.
Sarebbe stato sicuramente divertente. Non vedevo l'ora.
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The Circle - Born witch - Nata Strega
FantasyLa giovane Adéle vive su un'isola con pochi abitanti, ricca di tradizioni e costumi, con l'adorata nonna e la madre. Sempre in stretto contatto col suo amato oceano, conduce una vita semplice, senza preoccupazioni...od almeno così credeva. Alla scop...