"Allora? Come te vá 'e cose, nuovofenomenomusicaleitaliano?"
Leonardo si versa del succo all'ananas e cocco nel bicchiere di plastica, aggiungendoci una cospicua quantità di rum marrone e io gli tiro un pugno sulla spalla, proprio sotto la manica della camicia di marca che s'è comprato a Bari, un tour e mezzo fa.
"Smettitela de fá 'o stronzo, Lè."
Sorride dietro il bordo del bicchiere e mi offre un po' della sua bevuta, che mi scolo sotto il sole delle cinque.
È 'r sedici de luglio, Lellì.
Togliete sta camicia e famo 'n tuffo.Guardo l'acqua luccicare nelle sue increspature e bolle d'aria, mentre Andrea e gli altri fanno le prove di lotta greco-romana nella piscina di Elena.
"È stata gentile l'amica d'a ragazza tua."
"C'ha un nome, Lè. 'O sai che me dá fastidio."
Leonardo sbuffa, incominciando a slacciarsi la camicia, che gli rimane aperta a mostrare una pancia meno abbronzata della mia.
"Sì, sì, Dante.. Carmate però." -dice, accompagnando il tutto con il muovere della mano- "Fatto sta che l'amica de Beatrice è stata davvero 'na manna dar cielo. Valla 'n po' a trová 'na piscina 'n affitto pe' qu'i quattro deficienti lá."
Mi tiro indietro i capelli bagnati e alcune gocce scivolano lungo i bozzi delle costole dandomi sollievo.
"È pe'te, Lello." -gli ricordo- "È 'r compleanno tuo."
Lui alza le spalle e il ciuffo gli ricade sulla fronte, coprendo in parte gli occhi stanchi.
"N'me ce fá pensá, Ica.. Ventidu'anni so troppi pe' chiunque."
Sgrullo la testa trattenendo un sorriso al sapore dell'assurdità del suo tono convinto e Leonardo muove i piedi sopra l'erba umida.
"Come va co' Bea?"
Perchè lo dici così, Lè?
C'hai 'na voce strana..
Me stai pe' tradì, Bruto?"Tutto n'a norma."
Leo mi studia in silenzio, unendo le labbra fine e stringendo le sopracciglia appena fatte, finchè finisce di bere e sputa le parole tutte d'un fiato.
"Che ce facevi co' Alice a Siviglia, allora?"
Resto calmo, inerme, ferito all'altezza della terza costa, con il cuore che decelera fino a sparire tra le fibre della carne. Andrea esce dall'acqua, schizzandoci le caviglie, ma Leonardo continua a tenere gli occhi nei miei.
"N'so affari tuoi, Lè."
"C'hai ragione." -ammette- "Ma lo voglio sapè lo stesso. Je stai a mette 'e corna, Ica?"
Lo spintono, colpito sugli zigomi da un'insinuazione che fa male come un guantone da boxe, e Leonardo allarga le braccia per chiedermi il perché di quel gesto.
"N'te devi permette, Lè. N'se tratta de 'n gioco."
"Allora perché nun m'o voi dì, mh? Noi se dicemo sempre tutto."
"È complicato." gorgoglio pizzicandomi la fronte.
"M'impegnerò pe' capì."
Inclina la testa di lato e ruba una sigaretta da sopra il tavolo, offrendomi il pacchetto come se fosse il suo. Rifiuto e Leonardo alza le spalle, tirando fuori un fiammifero dai pantaloncini.
"Com'hai fatto a scoprillo?"
"Me sembrava ch'e domande spettava a me sta vorta." -risponde con mezzo sorriso, tirando fuori dalla tasca il bigliettino che mi è stato dato nemmeno due settimane fa- "N'so come, Damià, ma sto coso è finito dentro 'r giaccone mio. Ce sta pure il numero suo."
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un bacio al tabacco 2. | Måneskin
FanfictionPerché si sa: ogni Dante ha la propria Beatrice. Ma deve attraversare l'Inferno per ritrovarla.