24. Damiano

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Grazie,
@martynisch

Qualcuno, al piano di sopra, ascolta la televisione ad alto volume mentre il vicino sta suonando il pianoforte. Sento quando sbaglia una nota, picchia il pugno sui tasti e ripete il tutto daccapo, finché non azzecca la sequenza.

Struscio il naso sul cuscino, come per schermarmi dai rumori, mugugnando e cercando di riprendermi il sonno sfuggito. Mi rigiro tra le coperte e tento di raggiungere Bea con la punta delle dita, ma qualcos'altro raggiunge me: una voce che passa attraverso quei pochi centimetri che la porta non riesce ad annullare contro il muro.

"Che ci fai qui?"

La voce le trema e sussurra come se dovesse mantenere un segreto.

"Ero venuto a casa tua per vederti." -pausa, come per scusarsi- "Tuo padre mi ha dato questo indirizzo."

Spalanco gli occhi, congelato.

No.
Non tu.
Che cazzo ce fai qui.
Che voi da lei?

"Non dovresti essere qui."

Mi alzo e stropiccio gli occhi.

Svegliateme se è 'n incubo.

La pianta del piede fa fatica ad avanzare, ma la paura e il sospetto vincono il freddo del pavimento. Apro la porta senza far rumore e rimango dietro la colonna che fa angolo, con la pelle che fa fiorire brividi.

"Avevo voglia di vederti. Ero tornato e.. E pensavo che dopo quello che è successo poco tempo fa.."

Ma pensavo de che?
Ch'avete fatto?
Che cazzo ce fai ancora qui?

"No, Sam."

Sento Beatrice sospirare come per cacciare via il pianto, mentre realizzo che è Samuele quello che avanza di qualche passo.

"Deduco che questa sia casa vostra."

Si, è casa nostra e te ne devi d'annà.

Con l'orecchio teso, sento il portone strusciare di poco, mentre davanti a me, nel muro bianco, dipingo la scena che mi sta ribaltando lo stomaco.

Beatrice non risponde e Samuele caccia aria dalle narici: sembra deluso.

"È stato bello finchè è durato."

Che doveva da durà?
Mo' lancio tutti li santi der Paradiso.

"Sam, mi dispiace.."

"Non devi. Va bene così." -risponde rassegnato- "Hai sempre preferito lui a me. Hai sempre preferito lui a tutto e io l'ho sempre saputo, anche mentre guidavo fino a qui. Buona giornata, piccola rosa."

Sento lo schiocco di un bacio tenue sulla guancia di porcellana della mia rosa e il portone si chiude rimbombando.

Ora c'è silenzio. Al piano di sopra hanno spento la tv. Il vicino ha azzeccato la sequenza al terzo tentativo.

Sento i piedi nudi di Bea strusciare lenti sulle mattonelle, finchè io mi ci paro davanti. La vedo sussultare con la mano davanti la bocca e una sul petto.

Reggitelo sto core tuo, che 'r mio sta pe' schiantasse pe' tera.

"Che ce faceva qui?"

Impunto le mani sui fianchi nudi, ignorando totalmente il freddo che ho addosso, tanta è l'adrenalina in circolo.
Beatrice intreccia le mani nervosamente implorando pietà con gli occhi pieni di lacrime.

un bacio al tabacco 2. | MåneskinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora