Cominziamo subitamente con la prima fanfiction che ha un nome tutto suo ma non lo ricordo: SGE ad Hogwarts. Esperienza entusiasmante per Potterhead, Sempre, Mai o fanvergenti.
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Capitolo 1 - Hogwarts
Agatha ancora non poteva crederci. Ancora non credeva a quello che le stava accadendo. Era su un treno scarlatto diretto verso una scuola sperduta nel nulla in compagnia della sua unica migliore amica Sophie, con una stupida bacchetta stretta nelle mani e il suo adorato gatto, Killer, addormentato vicino a lei. Solo da pochissimo aveva saputo di Hogwarts. Solo da pochissimo aveva scoperto che la sua amica era Purosangue. Era stata lei a rassicurarla e a darle spiegazioni, a dirle dei maghi e degli incantesimi e dei gufi e di tanto altro. Ma ancora non poteva crederci.
Sophie aspettava da tutta una vita di essere ammessa ad Hogwarts. Era il suo destino, se lo sentiva. Sarebbe sicuramente stata smistata nella casa dei Grifondoro, culla dei coraggiosi e leali, e anche quella di cui tutti parlavano e che tutti elogiavano. Non vedeva l'ora. E da quando anche la sua migliore amica Mezzosangue aveva ricevuto la sua lettera, era sicura che sarebbe stato il periodo più bello della sua vita. Anche se... Anche se sapeva per certo che Agatha sarebbe stata messa in Serpeverde, la casa nota per aver prodotto un gran numero di maghi oscuri. Nel loro piccolo villaggio della Cornovaglia, Gavaldon, tutte le persone magiche sospettavano che quella ragazzina dai corti capelli scuri, l'aspetto trasandato e il viso torvo non sarebbe mai potuta essere una strega di tutto rispetto, che operava nel nome del Bene. Ma l'importante era essere unite nello spirito, anche se divise nel corpo.
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Eccole arrivate. In lontananza, Agatha vedeva un maestoso castello che si specchiava su un lago scuro. Con tutte quelle prove concrete, le sue paure non erano ancora dissolte. Pensava alla madre Callis, che non le aveva mai detto dei suoi poteri, e che sarebbe rimasta da sola a fronteggiare il poco lavoro e la diffidenza nei confronti della sua famiglia. Pensava alla sua vita prima di quella lettera maledetta, che l'aveva strappata da casa sua, dalla sua cara casa nel cimitero. Pensava a quello che sarebbe successo nel suo futuro se fosse stata... com'è che chiamavano quelli normali?... Ah, sì, se fosse stata una semplice Babbana. Ma almeno, come uno spiraglio di luce tra le tenebre, con lei c'era Sophie, con i suoi lunghi capelli d'oro, i suoi occhi verde giada, la sua pelle curata color pesca, il suo sorriso smagliante e i suoi biscottini integrali... Beh, forse quelli no. Erano meglio i frollini al burro di sua madre. Comunque, finché era con lei, non c'era da temere. Con questo pensiero fisso in testa, chiuse gli occhi e si addormentò. Sognò una vita lontana da tutto quello che poteva accaderle... Sognò di aprire con Sophie una libreria, di aiutarla con i suoi prodotti di bellezza e di trascorrere placide serate nella loro bramata casetta color acquamarina sul lago, in compagnia di Callis e della famiglia (seppure in parte acquisita) dell'amica, ma solo se lei lo avesse voluto. D'altronde, meno si è meglio si sta.
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Qualcuno, diversi minuti dopo, bussò alla porta, e Sophie fu talmente colta di sorpresa che per sbaglio si sporcò col rossetto che stava mettendo. Chi era quell'idiota che l'aveva distratta?! Guardò verso Agatha: stava placidamente riposando. Decise che era meglio non svegliarla e andò ad aprire il portellone del loro scompartimento.
-Chiunque tu sia, sarai maledetto a vita se mi presenterò a scuola conciata come un mo...!- Ma si bloccò dall'imprecare. Di fronte a lei c'era un ragazzo dai biondi riccioli e gli occhi chiari, alto e abbronzato.
-Perdonami- disse lui. -Non sembri comunque un mostro- la rassicurò, sfoderando un brillante sorriso a trentadue denti. Tese la mano alla ragazza.-Piacere. Sono Tedros, Tedros Pendragon. Anche tu primo anno?-
Sophie rimase a guardare la sua mano per diversi secondi, poi si riprese.- Sì... P-piacere mio. Mi chiamo Dean... cioè, Sophie Dean... E-e lei è la mia amica... Agatha. Siamo di Gavaldon.- aggiunse, indicandola.
-Perdonami, Sophie, ma il vostro villaggio mi è nuovo... magari un giorno vi farò visita. Comunque, sono onorato di conoscervi. Spero di poter parlare anche con Agatha, quando si sveglierà...- Fissò all'improvviso un punto dietro la spalla di Sophie, ma senza tanta convinzione, e la ragazza lo capiva: nessuno aveva voglia di parlare con Aggie. Ma forse, quella volta, sarebbe stato meglio così. - In ogni caso... un prefetto mi ha chiesto di ispezionare queste cabine e di riferire alle persone di infilarsi al più presto la divisa. Siete cortesemente invitate a farlo-
-Certo! Io e Aggie... sì, insomma...- balbettò Sophie.
-Spero di incrociare il tuo sguardo di nuovo, allo smistamento. Conto sul fatto di essere messi nella stessa casata. Arrivederci, Sophie di Gavaldon!- detto questo, chiuse la porta dello scompartimento e scomparve. Sophie rimase per un attimo impalata a guardare il punto dove tre secondi prima c'era Tedros, poi con un gran tonfo si sedette e sospirò. Di ragazzi così, a Gavaldon, non ce n'era neanche l'ombra.
-Ah, Aggie- sussurrò, guardando l'amica.-Se solo l'avessi visto anche tu...- Con sua grande sorpresa, Agatha aprì di scatto gli occhi e si alzò in piedi, come morsa da un serpente.
-L'ho visto e l'ho sentito, Sophie- disse a denti stretti.- Non cadere ai suoi piedi. E' solo un bellimbusto come tanti altri!...- Si sedette, incrociando le braccia.-Ho letto e sentito parlare di stereotipi idioti come quel tizio, e non è una buona scelta-
Sophie non si perse d'animo.- Senti, lo conosci appena! Secondo me nemmeno l'hai guardato! e poi, tutti i piantagrane finiscono in Serpeverde, e Teddy (A quel nomignolo Agatha fece finta di vomitare) non mi sembra proprio il tipo...- Si alzò e si mise a frugare nel suo baule rosa.-Adesso vestiamoci!- E con un dolce sorriso lanciò la divisa di Hogwarts anche all'amica, che la guardava gelida.
Non voleva perderla. Aveva impiegato undici luridi anni per farsi una sola amica, e un tizio che non aveva mai visto e (mai sperava di rivedere) poteva mandare in frantumi il loro legame in meno di un secondo. Non poteva permetterglielo. Ma oramai Sophie era cotta persa.
*angolo me*
Avete letto SGE (e in questo caso u know dove si andrà a finire), Harry Potter o entrambi?
-Sof
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sge - scleri vari: l'accademia del muori
FanfictionLa paranza del trash edit 2021: mi dispiace sinceramente per tutti contenuti r*phie/r*dros/r*fic/semi zozzi che facevo due anni fa, sono una persona migliore ora