01. Questo è un complotto!

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«Signorina Draiper, si sente bene?» alzo la testa e sposto i capelli dalla mia faccia. Mi guardo intorno ma non c'è nessuno, la classe è deserta.

«Si è addormentata per le due ore di fila, a quanto pare.»

«Mi dispiace moltissimo professoressa. Non ho dormito bene. Comunque ricupererò la lezione, non si preoccupi.» le dico velocemente, senza darle il tempo di ribattere, mentre prendo le mie cose e mi dirigo fuori.

Non sarei dovuta rientrare a casa alle tre della mattina. Perdo spesso la cognizione del tempo quando sono lì.
Tutti mi convincono di restare sempre ancora cinque minuti, che in realtà sono più di mezz'ora.

Apro il mio armadietto e prendo i libri che ho bisogno, visto che è finita anche questa giornata scolastica. Chiudo l'armadietto ed inizio a camminare verso l'uscita.

«Stai attenta dove cammini, sfigata!» mi dice la solita figlia di papà, che si credo Dio sceso in terra.

Io mi sposto e raccolgo i libri che mi ha fatto cadere. Non posso ribattere o parlare con nessuno, devo essere invisibile. Soprattutto per i 'popolari'.
L'etichetta 'popolare' nella nostra scuola, sono per i giocatori di football e per le cheerleader. Ovvero per le persone più antipatiche e cattive, per non dire altro.

Io devo rimanere nel mio posto da 'nessuno mi conosce perché sono una sfigata' ed a me va bene così.
Mi vesto con vestiti di due taglie più grandi di me, i capelli li raccolgo sempre in uno chignon e non mi trucco mai.
Non ho avuto nessun problema da tre anni, quindi per quest'anno, che tra l'altro è anche quasi finito, e per il prossimo sarà uguale.
Poi ognuno andrà per la propia strada, ed tutto andrà bene.

Esco da scuola ed inizio ad andare verso casa.

I miei genitori non si sono accorti di niente, per fortuna. Lo sanno che vado bene a scuola e questo li fa stare meglio.
Loro pensano che io sia una semplice ragazza di Nashville, che stia a casa tutto il giorno a leggere storie d'amore o fare cose da 'nerd', come hanno detto loro.
Pensano che sia una di quelle fangirl e che vede film romantici e piange o vede commedie e ride fino a non avere più fiato.
Loro pensano di conoscermi, mi dispiace molto, ma non è così.

Si, mi piace leggere ma i gialli o a volte le CreepyPasta. Si, vedo i film, ma gli horror che mi fanno morire dal ridere perché i protagonisti sono stupidi. Si, piango per i finali dove gli stupidi protagonisti uccidono il mio amato killer. E per finire non sono una fingirl, non le ho mai capite sinceramente.

Sembro una psicopatica.

Ma a me va bene. Per carità, non dico che voglio sembrare una psicopática inquietante, solo che meno sanno di me è tutto filerà liscio come l'olio.

«Sono a casa!» grido chiudendo la porta dietro di me, aspettando una risposta.

«Ciao tesoro, com'è andata?» domanda mia madre.

«Bene!» le dico abbozzando un sorriso. «Papà?»

«A lavoro.»

Mia madre é la classica casalinga. Ha smesso di lavorare dopo aver avuto mio fratello gemello e me.

Già, mio fratello gemello. Quello 'popolare'. A lui gli aggiungerei una caratteristica a parte quelle di prima: pedante.
Lui è il classico giocatore di football, che il sabato sera va ad una festa con i suoi amici, ovviamente, anche loro giocatori di football.
La sua vita è un cliché o anche detta "stupendamente noiosa".

Inizio a salire le scale ed entro in camera mia, dove trovo Garfield, che dorme sopra il mio letto.
Ogni volta che penso a lui, mi sento una brava persona. Questo palla di pelo nera che dorme beatamente sul mio letto, l'ho trovata in mezzo la strada quando era ancora un piccolo gattino nero.

Si, mi piacciono le contraddizioni.

Lascio il mio zaino sopra la scrivania e mi dirigo minacciosamente verso lui.

«Garfield, ti ordino di scendere dal mio letto!» dico puntando con il mio indice il pavimento.

Lui mi osserva e poi ritorna a dormire. Lo inizio a scuotere ed lui inizia a smiagolare. Mia madre mi dice di lasciare in pace quel povero gatto e lui se la ride sotto i baffi. Che ingiustizia che è la vita, ed io che volevo solo sdraiarmi sul mio secondo amore.

«Galfield, lo sai che non mi arrendo facilmente!» lui mi guarda come se mi stesse minacciando.

«Non mi minacciare! È vero, solo tu sai chi sono veramente e cosa faccia ma non può parlare, sfigatto!» gli dico puntandogli l'indice contro. La mia porta si spalanca e sulla soglia della mia camera c'è mio fratello e dietro ci sono i suoi amici.

«Perché, tu chi saresti veramente? » mi chiede mio fratello con un sorriso maligno sul volto come gli altri.

«Questo è complotto!» gli grido chiudendogli la porta in faccia ed a chiave. Sospiro e fulmini con lo sguardo ad Garfield.

Mi siedo sulla sedia della mia scrivania, mi metto le cuffie, accendo il mio iPod ed inizio a fare i compiti.

Ad un certo dalla stanza di mio fratello, iniziano a gridare.
Cerco di fare finta di niente, ma se devi uscire questa sera, devo finire tutto.

Esco dalla mia camera e mi piazzo davanti quella di mio fratello ed la splanco come ha fatto lui prima.

«State zitti, per l'amore di Garfield!» gli urlo a tutti e cinque per poi chiudere con forza la porta della stanza.

Scendo le scale, per andare in cucina, per bere un po' d'acqua. Mentre apro il frigo, noto un post-it di mia madre, dove mi dice che va ad andare a fare la spesa.

Torno in camera mia e continua a fare i compiti ed le miei palpebre diventano sempre più pensanti, quindi chiudo gli occhi, giusto per un minuto.

«Scendete è pronto!» urla mia madre.

Alzo la testa dalla scrivania e mi strofino la faccia. Guardo l'orario nel mio telefono e mi alzo velocemente dalla sedia. Mi sono addormentata e ho dormito per più di cinque ore! Hai fatto un record anche oggi, Grace. Complimenti.

Scendo di sotto e mi siedo a tavola. Mamma e papà ci chiedono della nostra giornata e poi loro continuano a parlare.

Sono le dieci e devo stare lì alle undici. Aiuto velocemente a sparecchiare mentre qualcuno suona il campanello. Mia madre va ad aprire e chiesa James; sono i gorilla.

«Vi fermate a dormire qui dopo la festa, giusto?» mia madre agli amici di mio fratello.

«Esatto.» dice mio fratello.

«Non fate tardi e niente cose rotte al ritorno.» avvisa mia madre.

«Va bene, noi andiamo.» dice mio fratello prendendo la giacca ed andarsene.

Finiamo di pulire la cucina, do' la buona notte a mia madre e vado in camera mia.

Mi tolgo la mia felpa gigante e i miei leggins per sostituirli con un jeans nero strappato alle ginocchia con una maglia aderente nera un po' scollata ed una giacca in pelle, con un paio di anfibi. Mi metto un po' di mascara e correttore sotto gli occhi dopodiché mi metto il rossetto rosso.
Sciolgo i miei lunghi capelli biondi e li pettino.

«Garfield, fai il bravo!» gli consiglio o meglio, lo minaccio.

Controllo che abbia chiuso a chiave la stanza, prendo il mio telefono ed esco dalla mia finestra.

Faccio due isolati per poi svoltare a destra ed aprire con la chiave un garage dove si trova il mio primo amore.

Accendo la mia moto e chiudo il garage e mi avvio verso la mia destinazione.

N/A: allora cosa ne pensate? Vi inspira come primo capitolo?😅

Ti ricordi il primo sguardo? |•Bad Girl•| (Day Or Night)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora