Chiudo il garage e inizio a camminare con ancora un po' di dolore nella caviglia, e la giacca un po' umida.
Ormai è mezzanotte passata, quindi appena entro nella casa di prima, tutti stanno ancora ballando o bevendo, invece per altri stanno vomitando oppure dormendo. Vedo da lontano tutti i gorilla mentre stanno ridendo come dei pazzi e continuano bevendo.
Vado da loro, e prendo il bicchiere a tutti e quattro, li butto dentro il cestino che sta al lato del tavolo, dopodiché li porto fuori da lì.
«Pronti per tornare a casa?» domando mentre cerco la chiave nel giubbotto di Alex
«Cerchi questa?» Alex mi mostra le chiavi e le alza per non farmele prendere. Inizia a ridere, e per farlo smettere gli pesto un piede, riesco a prendere le chiavi dalle sue mani.
«Dentro la macchina. Ora!» apro la portiera e appena tutti entrano, chiudo la portiera e faccio salire Alex sul sedile davanti, mentre io mi siedo del conduttore.
«Non sai guidare, Grace. Lascia fare a me.» sta per uscire, ma blocco la portiera, e aggancio la cintura.
«Sei più pericolo tu di me.» metto in moto e inizio a guidare piano. «Ho fatto pratica durante l'anno scolastico, perché durante le vacanze avevo l'idea di fare l'esame di guida.» gli sorrido, e vedo dallo specchietto che i tre gorilla si sono addormentati.
«Non voglio che ti succeda qualcosa di brutto, Grace.» dice con gli occhi chiusi. «Non so cosa potrebbe farmi tuo fratello, o io a me stesso.»
«Non ti preoccupare inutilmente per me, anzi pensa a riposarti un po' che dopo mi aiuterai a portarli in casa.»
«Andiamo a casa mia, così i tuoi non si arrabbiano. Ti ricordi dove vivo?» domanda con voce assonnata, appoggia la testa al finestrino e i suoi capelli marroni chiari spettinati, ricadono sulla sua fronte.
«Certo.» lo vedo chiudere gli occhi e lo sento mugugnare qualcosa, ma faccio finta di niente.
Abbasso il finestrino e l'aria abbastanza fredda spettina i miei capelli, lasciando le mie guance e il mio naso di un colore rossastro. Domani avrò di sicuro un raffreddore.
Sono stata poche volte nella casa di Alex, ma mi ricordo che è bianca con il tetto più alcuni dettagli in grigio scuro. È a due piani e una soffitta, e da fuori si possono vedere le due finestre a golfo. Parcheggio la macchina davanti alla casa, e osservo Alex e gli altri dormire beatamente.
Tolgo la chiave e mi giro verso Alex. «Alex, siamo arrivati.» tocco il suo braccio e lo scuoto lentamente. Assottiglia gli occhi e mi guarda, e io gli sorrido.
Si porta una mano sugli occhi e li strofina per mettere a fuoco. «Pronta per portare tre gorilla giganti dentro casa?» gli osservo mentre dormono tranquillamente e neanche urlargli nelle orecchie con un megafono servirebbe per fargli svegliare.
«E se li lasciamo qui?» rido e usciamo dalla macchina. Apro la portiera e Alex si mette al lato mio. «Vado ad aprire la porta e poi torno.» dico e lui mi passa le chiavi.
Arrivo velocemente davanti alla porta, e infilo le chiavi nella serratura. Apro la porta e accanto una luce, dopodiché ritorno da Alex.
«Tu prendilo dai piedi.» mi dice mentre lui prende Logan e lo fa uscire dalla macchina. Lo prendo dai piedi, e iniziamo a camminare verso l'ingresso.
«Attento ai tre gradini.» dico a bassa voce ad Alex. Mentre entriamo in casa gli faccio cenno con la testa di andare verso il salotto, perché io non farò mai e poi mai le scale per trasportare un bisonte ubriaco.
«Piano.» mi dice mentre lo appoggiamo sul divano. Uno su tre: fatto! «Tyler lo mettiamo sul altro divano, invece Austin dove lo mettiamo?» osserviamo il salotto e di sottofondo c'è la stupenda melodia di Logan.
«Per terra.» dico facendo spallucce. Si porta una mano sulla bocca per cercare di trattenere una risata mentre ci dirigiamo all'uscita per andare a prendere Tyler.
«Domani la mia schiena sarà peggio di una anziana di ottant'anni.» dico mentre mi massaggio la spalla, che con la caviglia che mi fa ancora male, non aiuta affatto.
«Ti stai arrendendo, Grace?» mi domanda in modo di sfida mentre inarca un sopracciglio.
«Mai, Gorilla numero due.» rispondo mentre con l'indice gli segnalo Tyler. «Pronto per il prossimo?» sorride e lo tira fuori e io lo prendo dai piedi.
Sento gli occhi pesanti, ma non ci faccio caso e continuo a camminare. Domani, anzi oggi perché è mezzanotte passata, se la vedranno con la furia di Grace!
Lo appoggiamo sul divano, e un altro è fatto.«Se aspetti un secondo vado a prendere dei cuscini, tu apri la poltrona.» mentre lui sale le scale, io mi siedo sulla poltrona e osservo il piccolo telecomando suo. Clicco sul pulsante dove c'è scritto "Up" e la parte davanti si alza, dopodiché abbasso un po' lo schienale.
Mi alzo e sento Alex scendere le scale, gli faccio il pollice in su, ed esco fuori. Chiudo la portiera e vado dall'altra parte. Finalmente arriva Alex e prima di aprire la portiera si stiracchia la schiena.
«Siamo messi male con le schiene, no?» ridacchio e un piccolo sorriso appare sul suo volte mentre scuote lentamente la testa. «Dai questo è l'ultimo, e poi possiamo rilassarci anche noi.» sorrido per incoraggiamento, e apro la portiera.
Annuisce e lo tira fuori, chiudo la portiera e poi chiudo la macchina a chiave. Lo prendo per i piedi e iniziamo a camminare. Non voglio fare mai più una cosa del genere, neanche se mi pagassero.
Entriamo in casa e Alex con attenzione mi guida verso il salotto. Posiziona il suo torno contro lo schienale e poi io appoggio i piedi.
«Missione compiuta, soldato.» mi dice e alza la mano, e io la batto mentre sorrido soddisfatta.
«Vieni, ti do una tuta, e poi puoi andare in bagno per farti una doccia.» dice mentre mi prende la mano e andiamo verso le scale e le saliamo. Lui entra in camera sua e io aspetto all'entrata.
Mi passa una maglia a maniche corte nera e un pantalone di una tuta. «Saranno un po' grandi, ma meglio questi che quello per dormire, no?»
«Sicuramente.» dico e mi accompagna nella stanza degli ospiti.
«Lì...» indica la porta davanti al letto. «C'è il bagno. Buonanotte, Grace.»
«Notte, soldato.» sorride ed esce da lì, chiudendo la porta. Mi siedo sul letto e mi tolgo le scarpe e la benda. Si sta già formando un livido, e ci sono piccoli tagli.
Entro in bagno e mi spoglio e mi copro con un asciugamano. Prima di farmi una doccia, mi sciacquo la faccia e dentro il mobile c'è una scatola di spazzolini e dentifrici nuovi. Ne prendo uno e mi lavo i denti.
Appoggio l'asciugamano sul vetro della doccia e poi apro l'acqua tiepida e mi lavo facendo attenzione alla caviglia.
Mi asciugo e mi riversato velocemente con i vestiti enormi, ma comodi di Alex e vado in camera. Appoggio i vestiti sulla sedia e prendo il telefono dalla tasca.Apro il letto e mi finalmente mi sdraio. Accendo il telefono e noto che ho due messaggi.
Moon, spero che stia meglio. Notte.
Colen è sempre stato così. Gli rispondo che sto molto meglio e gli mando una buonanotte anche a lui alle tre e mezza della mattina. Invece l'altro messaggio e di Sett.
Moon, mi dispiace per l'accaduto di oggi, spero che non ti sia fatta niente di grave, perché sennò me la pagheranno peggio. Alla prossima.
Anche a lui gli rispondo che sto meglio, e di stare tranquillo. Chiudo il telefono e finalmente chiudo gli occhi.
Mi dispiace che non ho aggiornato per settimane, ma ero occupata con lo studio. Spero di non perdermi da qualche parte di nuovo.🙃💕
Godetevi questo nuovo capitolo, e alla prossima, soldati🙈🌺
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Ti ricordi il primo sguardo? |•Bad Girl•| (Day Or Night)
Teen FictionGrace Camille Draiper è considerata una ragazza normale, ed in molti la descrivono come una nerd, ma Grace ha un segreto, un rischioso segreto per alcuni. Nessuno la conosce davvero; nessuno sa chi è lei. Lei di giorno è Grace. Lei di notte è Moon. ...