25. Mon coeur.

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Perché, invece di parlare del dubbio che ho, mi sono quasi fatta baciare da quell'individuo? Avrei dovuto allontanarmi e chiedergli se sapesse quello che faccio. Non so cosa sarebbe potuto succedere, ma almeno non starei qui, in camera mia, a pensarlo; pensarlo troppo.

«Grace!» urla mia madre dal piano di sotto. «É pronto il pranzo e c'è un'ospite.»

E quindi? Io non mi cambio solo perché c'è un'ospite. Io resto con il mio pantalone del pigiama con le strisce a mille colori e una maglia grigia perché quella con i pois è a lavare. Un outfit sobrio, direi.

Esco dalla mia camera e Garfield mi segue.

«Si, signora Draiper.» dice una voce femminile e appena vedo chi è faccio un passo indietro mi giro, ma mi ritrovo mio padre con le braccia incrociate.

«Chiamami pure , tesoro.» mentre gli altri parlano e ridacchiano, io e mio padre ci stiamo scambiando degli sguardi, a dir poco, confusi.

«Tua madre ti ucciderà, ma in senso figurato... Almeno credo.» entra nella sala da pranzo ed io rimango lì immobile. Dovrei cambiarmi?

«Salve, gente!» faccio la mia entrata, con i miei pantaloni molto, e dico molto, sobri. «Heilà, Joyce.» dico e lei ricambia il mio sorriso, mentre mia madre e mio fratello sono scoccati e mi stanno lanciando occhiatacce. In tutto questo mio padre sta cercando di trattenere una risata.

E, in tutto questo -parte due-, la mia dignità sta fuggendo in Messico, insieme a Garfield.

«Mi casa, es tu casa!» esclamo e, insieme a mio padre, ci mettiamo a ridere, ma mia madre ci zittisce con l'ennesima occhiataccia.

«Sta prendendo i medicinali, non ti preoccupare.» mio fratello le dice e poi la aiuta a sedere a tavola. Ma faccio davvero così tanta pena?

Mi siedo a tavola e gli altri fanno lo stesso. Mia madre inizia a servire il cibo, mentre tutti parlano e chiacchierano. Io, con la forchetta, sposto il cibo qua e là... Mi è passata la fame. Mi sento un pesce fuor d'acqua; sembra che tutti stiano parlando una lingua incomprensibile.

Osservo tutti, uno per uno. Stanno bene, sorridono, parlano, mentre io sono qui, immobile. Mi sento stanca. Voglio restare da sola.

Mi alzo e mi scuso, dicendo che non mi sento bene e vado in camera mia. Finalmente arrivo in camera mia, ma prima di chiudere la porta, faccio entrare Garfield. Apro l'armadio e prendo un paio di sonniferi.

Non mi capita spesso di sentirmi così, ma quando succede preferisco non pensare e andare a dormire. Per questo ho queste pillole nell'armadio. Nessuno lo sa, è uno dei miei tanti segreti.

Mi sdraio sul letto e mi metto le cuffiette, accendo la mia musica e, lentamente, chiudo gli occhi.

***

«Grace!» lentamente apro gli occhi e vedo mio fratello con i quattro gorilla entrare in camera mia ed avvicinarsi a me.

«Joyce se n'è andata?» domanda mentre mi metto a sedere sul mio letto a gambe incrociate.

James annuisce e poi Tyler e Austin si siedo sul mio letto con una grazia d'elefante. Che bel risveglio.

«Tu...» Alex mi indica. «Questa sera verrai con noi.» dice con un sorrisetto sulle labbra ed io inclinò la testa e alzò un sopracciglio.

«Io cosa...?» domando confusa. Cosa ho fatto questa volta? Dove mi voglio portare questi rimbambiti adesso?

«Vestiti comoda.» mi dice James.

Ti ricordi il primo sguardo? |•Bad Girl•| (Day Or Night)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora