07. Non sono satanica!

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«Non pensavo che fossi così simpatica!» dice ridendo alla centesima battuta che ho fatto su Lexy.

Cosa ci posso fare? Io e le cheerleader non andremo mai d'accordo.

«Le cheerleader non le sopporto, si credono troppo!» dico, gesticolando qualcosa di incomprensibile con le mani. «Comunque, secondo me, lo struccante era meglio della collana.» gli dico.

Alla fine le abbiamo comprato una collana con scritto il suo nome. Classico, ma efficace.

«Avremmo dovuto comprarle cinque bottiglie, minimo.» dice divertito.

Continuo a guardare le vetrine e mi fermo davanti ad uno dove c'è una stupenda giacca nera con le borchie sulle maniche.

Quando vorrei comprarla.

«Tutto bene?» mi chiede.

«Certo.» dico, continuando a camminare ma lui mi prende per il polso e mi trascina dentro a quel negozio. «Ma che stai facendo?» gli chiedo.

«Provatela!» dice passandomi la giacca che era in vetrina.

Mi tolgo la mia felpona, rimanendo con una maglietta bianca a maniche corte, che mi arriva a metà coscia.

La indosso e guardo il mio riflesso. É stupenda!

«Tu fa sembrare ribelle! Prendila!» mi dice ridacchiando.

La pago e la tengo addosso, mentre in mano tengo la felpona. Sorrido come una ebete.

«Riesci ad essere felice con poco tu, vero?» mi chiede divertito.

Non riesco a togliermi il sorriso di dosso. Questa é stupenda. Non vedo l'ora di farla vedere a Colen!

«Già. Prima di andare via, voglio un gelato. Tu?» gli chiedo, camminando verso la gelateria.

«Gelato sia!» esclama.

Io prendo stracciatella e cioccolato fondente, lui invece prende limone e fragola.

Ci dirigiamo fuori, mentre finiamo di mangiare il nostro gelato e ci sediamo su una manchina.

«Sai? Pensavo che sarebbe stato noioso questo pomeriggio. Non pensavo che tu fossi divertente quando vuoi e non la solita asociale e noiosa.» mi dice.

«Sinceramente, neanche io pensavo di essere così.» gli dico. «A te chi ti é toccato il progetto di biologia?»

«Con Steven. A te?»

«Con Claire! Non ci posso ancora credere! Io domani pomeriggio scoppierò!» dico. «Comunque io devo andare, mia madre diventa molto paranoica a volte.»

«Già, anche i miei dopo che quel uomo é stato drogato. Lo hai saputo anche tu, no?» domanda.

«Eh? Si, certo. Le notizie in questa piccola città si diffondono velocemente.» parlo veloce.

«Già, ci si vede.» dice andandosene via.

Sospiro e comincio anch'io ad andarmene. Dovevo nasconderlo meglio a quel tizio.

Sono sul marciapiede opposto di casa mia. Sto per attraversare ma la signora Thorne, che sta portando una scatola fuori.

«Salve, signora Thorne.» le dico, prendendo la scatola che ha in mano, posizionandola vicino alle altre.

«Grazie tesoro.» mi dice mentre si massaggia la schiena.

«Posso chiederle perché sta portando tutte queste scatole fuori?» le chiedo.

«Ho due settimane per portare tutte le mie cosa nella nuova casa, perché abbiamo venduto la casa.» dice abbozzando un sorriso, prendendomi le mani.

«Ma é fantastico!» dico con finto entusiasmo mentre ricambio il suo sorriso.

«Ci verrà a vivere una famiglia. Quando erano venuti a vedere la casa erano in tre. C'era un ragazzo alto capelli scuri ed occhi verdi come i tuoi.» dice facendo spallucce.

Ed ora come farò ad uscire di casa senza farmi vedere? Perché devo avere la finestra di fronte la strada? I signori Thorne andavano a dormire sempre presto e quindi non mi hanno mai beccata.

«Bella notizia, signora Thorne. Vorrei restare per aiutare ma devo proprio andare.» le dico, abbozzando un piccolo sorriso triste.

«Tranquilla, me la posso cavare, e poi tra poco arriva mio marito.» dice rientrando in casa.

Attraverso la strada ed prima di entrare in casa mi cambio la felpa, dopodiché entro.
Ma perché proprio ora la vita deve diventare così difficile?
Aggiungiamo alla lista infinita dei miei problemi anche i vicini nuovi.

«Grace, vai a lavarti, che tra poco si cena.» dice mia madre dalla cucina.

Salgo le scale rumorosamente, peggio di un dinosauro ed entro in camera mia.

Non ho mai amato così tanto una doccia calda. Questa é la mia droga.
Dopo una giornata stressante come questa, ce ne voleva. Esco dal box e mi metto un asciugamano intorno al corpo e uno nei capelli.

Mi metto il mio pigiama e scendo giù, dove stanno tutti si stanno sedendo a tavola. Iniziamo a mangiare mentre papà e James parlano del football.

«Avete sentito che si trasferiranno una nuova famiglia, davanti a casa nostra?» chiede mi madre entusiasmata.

Perché é così felice? Io sono rovinata a causa di questa cosa!

«Si, ho incontrato oggi la signora Thorne.» dico bevendo un po' d'acqua.

«Hanno un figlio maschio, forse potresti fartelo amico, Grace.» dice con un sorriso in faccia, per me illegale.

In questo preciso momento vorrei soltanto sotterarmi sotto terra.

«Ma cosa... No! Io non ho bisogno di amici, ne di altre cose. Sto bene così.» le dico seria.

Anche se non fosse per Moon, non cercherei amici o addirittura un fidanzato. Sto bene da sola, tranquilla senza nessuno che mi gira al lato.
Che poi non lo conosco nemmeno! E se fosse un maniaci che é stato appena rilasciato?
Ma per carità! Mai e poi mai.

Finiamo di mangiare e poi ognuno si chiude in camera propria.

«Cosa farò Garfield? Ho ancora due settimane per sistemare questa faccenda. Solo due!» dico buttandomi a pancia in su, sul mio letto.

«Hai mai avuto la sensazione di stare dimenticando qualcosa d'importante ma non ti ricordi cosa?» domando.
Io e Garfield ci guardiamo.

«La festa!» dico urlando, ma mi tappo supito la bocca.

«Quale setta, Grace? Oddio sei satanica!» dice mío fratello fuori dalla porta, visto che non la può aprire perché é chiusa a chiave.

«Non sono satanica! Ho detto 'Fetta'.» gli urlo e sento i suoi passi dirigersi verso la sua stanza.

Sospiro ed inizio a prepararmi.
Mi metto un paio di pantaloncini neri, non molto corti, con una maglia bianca ed infine la mia stupenda nuova giacca! Mi trucco un po' e mi metto degli stivaletti.

Controllo che sia tutto chiuso, prendo il telefono ed esco dalla finestra.

Se arrivo dieci minuti più tardi non succederà la fine del mondo, giusto?
Metto in moto e parto.

La musica già si inizia a sentire. Nascondo la moto ed inizio a farmi spazio tra la folla.

«Moon, sei venuta!» dice Sett, dandomi una pacca sulla schiena.
«Tra poco inizia la gara tra Tom e un ragazzo che non avevo mai visto. Se vince, dovrà sfidarti anche a te.» mi dice dandomi un bicchiere con un liquido rosso all'interno.

«Vediamo cosa sa fare il ragazzo.» dico, bevendo il liquido e lasciando il bicchiere sul bancone.

Ti ricordi il primo sguardo? |•Bad Girl•| (Day Or Night)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora