Prologo

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Revisionato

James's POV

«Clary, non credo che mandare nostra figlia così lontano da noi, sia la scelta migliore» cerco di insistere con mia moglie. Recentemente il mio clan e soprattutto la mia faglia, è soggetto a troppe minacce da un boss a noi sconosciuto: non mi preoccupano molto i miei uomini, loro sono in grado di difendersi da soli. La mia preoccupazione più grande è la mia famiglia, soprattutto mia figlia che viene citata spesso nelle lettere minatorie. Chiunque manda queste lettere sa che la piccola Jane è la favorita della casa, amata da tutti e venerata come se fosse una dea. Abbiamo discusso molto con mia moglie e siamo arrivati alla conclusione che lei non vuole rischiare di perdere i nostri figli: vuole momentaneamente mandare la piccola dal suo padrino di battesimo e migliore amico di mio padre, Dimitri. Lui stesso ci ha assicurato che avrebbe protetto il nostro piccolo tesoro. Invece, il mio erede Stephen, starà con mio padre e seguirà il giusto addestramento per diventare il prossimo capo mafia del clan Cooper.

«James, tu ti occupi dell'educazione di nostro figlio, io mi occupo di quella di Jane e penso di sapere cosa sia meglio per lei o meno. Sto cercando di plasmarla al meglio per essere una futura moglie mafiosa rispettabile, ma se lei dovesse morire, tutti i nostri sforzi sono inutili» dice camminando avanti e indietro per il salone come se fosse una tigre in gabbia.

So che anche a lei costa mandare via nostra figlia ma, se serve a tenerla in vita, non rinuncia a questa idea. La situazione purtroppo è complicata: Stephen e mia moglie sono facilmente gestibili, non creano problemi e ascoltano tutti gli ordini che dico. Ma mia figlia è l'eccezione della regola. È uno spirito libero, nonostante Clary le insegni il giusto comportamento che dovrebbe avere una buona donna mafiosa, lei deve sempre andare fuori schema: ha una forte stima di me e cerca di imitarmi in tutto quello che faccio, ha la necessità di uscire fuori dalle mura di questa casa, deve andare al parco con la mamma per giocare con i suoi amichetti e dopo deve fare uno step al canile lì vicino per giocare con i cani. Se qualcosa della sua ruotine non va, diventa altamente ingestibile.

«Clary....è la mia bambina. Mio nonno mi ha detto che per essere un buon leader, dovrei essere spietato e non dovrei seguire le mie emozioni, e quello che è stato insegnato a me e a mio padre ora lo sta apprendendo anche Stephen ma, quella piccola peste sempre esuberante e sorridente, è il mio mondo e non la voglio allonatare da me» mia moglie mi guarda e capisco che niente e nessuno potrà farle cambiare idea sulla situazione. Ed è proprio in questo momento così critico che nella stanza entra la mia piccola Jane con i capelli legati in due codine adorabili, il sorriso stampato sempre sul volto con le sue fossette in mostra, un lenzuolo rosso intorno al corpo e la pistola giocattolo di mio figlio.

«Papà, papà! Guarda che sono brava! Imito te, però non ho pantaloni rossi, quindi ho fatto un vestitino» dice la mia piccolina facendo un giro su sé stessa e mi fa ridacchiare nonostante il cuore sanguina per la consapevolezza che tra un po' la spezzerò con le mie stesse mani. 

«Amore di papà, sei bellissima. Ora ascoltami, devo dirti una cosa molto importante» dico dolcemente alla mia bambina che mi guarda con uno sguardo innocente.

«Non mi comporto bene? Mamma si è lamentata perché ti imito? O sono quelle lettere che ricevi ogni giorno e che ti rendono sempre brutto in faccia?» la sua voce innocente, gli occhi dolci e il modo in cui abbraccia la mia gamba mi stanno facendo sentire il mostro più brutto che sia mai esistito. Accarezzo la testolina di mia figlia e nello stesso momento fa il suo ingresso in stanza il fratello che ci guarda interrogativi, come se percepisse già che qualcosa non va quadra.  

«Sei un po' esuberante tesoro ma sei stupenda così come sei. Forse mamma si lamenta un po' ma a me piaci così come sei: sei il mio tesoro più prezioso, ricordarlo sempre. Proprio per questo ti volevo parlare. Sai quanto sei preziosa e quanta paura ho di perderti, vero?- lei annuisce alla mia domanda ed io posso andare avanti col mio discorso -Quello che sto per dirti è una decisione presa in merito a quelle lettere. Per avere solo sei anni so che sei molto intelligente e capirai. Siamo tutti sotto minaccia, tu soprattutto, ed io devo metterti in salvo. Per questo la mamma ed io abbiamo pensato di mandarti da Dimitri, per tenerti al sicuro. Nessuno verrà a minacciarti in Russia e il tuo padrino ti protteggerà»

.B.A.D. (In revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora