Revisionato
Jane's POV«Per favore bambina mia, liberami. Ti giuro che sto bene, mi sto riprendendo alla grande. Guardami, sono pronto a prendere le medicine per disintossicarmi, sono del tutto pulito, l'effetto della cocaina è passato, ora èsolo una lieve astinenza» oramai il disco di mio padre si è incantato su questa frase da giorni e come ogni volta che la sento, la ignoro.
Lui dice così per essere liberato, ma il sudore che ancora bagna la sua fronte, i tremori continui, l'insonnia e i suoi sbalzi d'umore dicono ben altro. Lasciarlo libero adesso, sarebbe un errore fatale per tutti: so perfettamente che le crisi d'astinenza non sono passeggere, durano da uno a due settimane e, per quanto sia passata quasi una settimana da quando siamo qui, mio padre non mostra segni di miglioramenti. Il peggio è che è cosciente di quello che gli stiamo facendo, del trattamente che gli sto personalmente riservando: liberarlo ora significa andare personalmente contro la mia morte.«Jane, sei distrutta. Siamo qui da sei giorni e mentre noi tutti ci diamo il cambio tra Victor, Daemon, Gabriel e Dimitri, tu sei qui fissa da giorni. Ti meriti una doccia calda e un riposo decente: rischi di andare giù pure tu a causa della stanchezza» Alec mi richiama all'attenzione poggiandomi una mano sulla spalla e, quando alzo lo sguardo verso di lui, noto che mi porge una tazza con del liquido caldo dentro, dall'odore si direbbe caffé.
Ha ragione.
Sono giorni che non torno a casa, se così posso definire la villa Cooper, non dormo bene da ore, più che dormire direi che resto in dormiveglia su una sedia a debita distanza da mio padre, quando scoppia uno dei suoi soliti attacchi abbastanza aggressivi, entro subito in azione con i due uomini che in quel momento sono al mio fianco per aiutarmi. Come se non bastasse, le mie doccie sono per lo più fredde e senza sapone, sento il tanfo della sporcizia su di me ma non mi fido a lasciare questo posto: dovrei affrontare le persone a casa e soprattutto non mi fido di mio padre. So che può liberarsi in qualsiasi momento e sta solo aspettando un nostro momento di debolezza, ha sempre agito così.«Ce la posso fare Alec, devo resistere solo per qualche altro giorno, dopodiché lui andrà in una clinica per seguire un piano terapeudico ed io potrò riposarmi» sorseggio un po' di caffè e guardo di sottocchio Alec che sembra abbastanza pensieroso. Quando sta per dire la sua, il forte rumore di catene strattonate e le urla di mio padre ci richiamano all'attenzione.
«Maledetta puttana, che male ho fatto nella mia vita per avere come figlia te. Giuro che quando mi libererò, tu sarai la prima che strozzerò con le mie stesse mani. Jane Cooper morirà veramente questa volta, e per mano di suo padre» un brivido percorre tutta la mia schiena a sentire quelle parole.
"Quando mi libererò"
Ha già trovato il metodo per liberarsi da quelle catene, è solo questione di tempo ora: un nostro errore e il mostro prenderà sopravvento. Mi ricompongo subito per non farmi vedere debole e, con passi pesanti mi avvicino ai secchi d'acqua riempiti e ne prendo uno per lanciarglielo addosso nonostante le sue continue proteste: continuando così gli prenderà una bronchite e forse sarebbe pure un bene, almeno per un po' sarebbe KO.
«Jane, lo stai vedendo, non è mai stata una questione di qualche altro giorno. Sarà un altra settimana se tutto va bene e poi dovrà iniziare il percorso di disintossicazione. Hai fatto già tantissimo in questi giorni, e un giorno a casa, anche solo qualche ora, non ti farà male. Tutt'altro! Qui ci staremo noi. Sai che io e Daemon siamo molto competenti, Dimitri sarà al nostro fianco e se ne avremo bisogno tuo fratello ha dato la disponibilità di altri uomini quallora lui diventasse troppo da gestire per te. Alecxander, visto che tu e Luke state ritornando a casa per riposarvi, riportala a casa anche con la forza se serve. Ha bisogno di una doccia, di mangiare qualcosa di più sostanzioso di due panini e deve dormire. Se fa storie, puoi metterla anche ko» è la prima volta che Alec si impone così con me ma capisco anche il suo punto di vista. So che ha ragione, sembra che faccia solo stupidate, ma quando apre bocca per parlare seriamente, non sbaglia mai un colpo. Certo, avrei preferito che non mi spintonasse tra le braccia del ragazzo tatuato.
«Dio mocciosa, sembri una fogna» grazie per la franchezza Alecxander, tu si che sai fare complimenti ad una donna.
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.B.A.D. (In revisione)
Storie d'amoreLa mafia da secoli segue schemi prestabiliti dove l'uomo è al comando mentre la donna viene mostrata alle sue spalle come trofeo. James Cooper scavalca questi schemi imposti dalla società solo per la figlia e pur di metterla al sicuro da minacce ign...