Capitolo 5

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Revisionato 

James's POV

Un illuso, ecco cosa sono stato per tutto questo tempo.
Per non so quale motivo, ho deciso di tenere i prosciutti negli occhi e continuare a pensare che mia figlia fosse la perfetta donna mafiosa che avrebbe portato onore e gloria alla nostra famiglia, oltre a far allargare il nostro clan con alleanze da paura. 
Invece mi sono sbagliato.
Non solo è uscita di casa senza il permesso del capo clan, ma quando è rientrata ha dato il meglio di sé mostrando il suo carattere ribelle amplificato dando uno schiaffo da paura a quello che dovrebbe essere il suo futuro marito, facendo mortificare me e mia moglie, anche se non nego che da un lato ci ho goduto: nessuno si deve azzardare a toccare mia figlia come se niente fosse e passarla liscia. Lei ora sarà dalla parte del torto ma credo che farò un bel discorsetto ai Grent.

Intanto, dopo aver passato un pranzo stranamente calmo perché nessuno ha osato accenare a cosa è successo la mattina, posso solo godermi le cadute dolore che si sta facendo Francisco per la nuova sfida che gli abbiamo proposto.
Gli stiamo dando lezioni base sul mantenere l'equilibrio, sono fondamentali per non trovarsi con le chiappe per terra già dal primo pugno ricevuto in un combattimento corpo a corpo o anche semplicemente per evitare di perderlo quallora si usassero armi con un rimculo molto forte. Ma per il momento il suo culo vede più mattonelle che alto, in confronto, se la cavano di più Alec e Jane che si divertono ad imitare delle mosse di alcuni film di azione, muovendosi sulle note della sigla del Gladiatore.

«Francisco, dovresti vergognarti. Una donna, mia sorella per la precisione, è più stabile di te e sta solo giocando» urla Stephen cercando di sovrastare con la voce le note della canzone dei Pirati dei Caraibi. Non so se essere più scioccato per il fatto che mia figlia ha trasformato in meno di 24 ore il modo di allenarsi, o restare basito per come sta simulando un finto combattimento con Alec sull'asse come se dal risultato ottenuto risultasse la loro vita o semplicemente entrambi.

«Jane, smettiamo di combattere tra noi. Spiega le vele, dobbiamo prepararci all'arrembaggio e conquistare questo clan» urla Alec a mia figlia facendo finire la lotta tra loro per poter saltare tranquillamente dall'asse di legno alle corde appese al soffitto che cadono li vicino a loro.
Jane ridacchia divertita dalla cosa e come se fossero due bambini, continuano a giocare tra loro, con Alec che si dondola come una scimmia sulla corda e Jane che, non so con quale agilità pazzesca, si arrampica sul palo liscio che si trova accanto alle corde e raggiunge il suo amico che si trova già a ventimetri da terra per continuare a giocare ai pirati. 

«Capitano, vele spiegate signore. Conquisitiamo tutto, signore» mia figlia urla euforica mentre scivola di nuovo giù divertendosi a rubare ogni arma presente in sala seguendo le note di  una specie di remix uscito da chissà dove e Alec la segue poco dopo ballando in modo scoordinato: letteralmente sta diventanto un disastro questo posto e i due non sentono i richiami di nessuno, nemmeno di Dimitri che sta assistendo all'allenamento. Il che mi puzza di bruciato: posso credere che ci fosse qualcosa nel loro cibo? 

«Alec, smettila di far girare la stanza, mi viene da vomitare. Aspetta, la stanze in teoria non girano, ma io sono ferma. Abbiamo bevuto qualcosa di strano?» mia figlia si guarda intorno restando ferma al centro della palestra, sembra un piccolo cucciolo sperduto. Tuttavia la risposta alla sua domanda ha avuto subito risposta perché Henry entra in stanza e guarda i due ragazzi divertito della situazione.

«Così sfacciata, ma non ha pensato che nel suo cibo ci potesse essere qualcosa. Henry Grent non passa sopra un affronto del genere. Sembra che la pasticca abbia fatto effetto» dice indicando mia figlia e lo guardo spalancando gli occhi. «O, stai tranquillo Cooper...è roba leggera, l'abbiamo sperimentata tutti, una specie di iniziazione per noi. Entro sera passerà l'effetto, solo non pensavo ci andasse di mezzo pure il suo amichetto» alle parole di questo bastardo il sangue mi ribolle nelle vene e il mio pugno parte in automatico scontrandosi contro la sua mascella.

.B.A.D. (In revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora