Capitolo 7

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Ovviamente a Valerio non dico nulla. Non voglio passare il pomeriggio a sentirmi dire che sono pazza e che ho urgente bisogno di uno psicologo, anche se ammetto che sta venendo il dubbio anche a me. Erin io non la conosco, non l'ho mai vista in vita mia. Non assomiglia nemmeno vagamente a qualcuno che potrei conoscere, ma allora che cosa sta facendo? Black salta sul davanzale della finestra e io mi avvicino: lo accarezzo e lui e mette un suono confuso. Scosto la tenda e guardo la finestra di Erin: non è che io da qui riesca a distinguere granché, ma la luce è accesa.Devo farmi forza, devo chiederle cosa vuole. Prendo Black che miagola fortissimo e lo metto giù, prendo la giacca ed esco.


Il freddo scozzese non è come quello italiano, è pungente e fa male. Il vento è forte, mi spazzerebbe via se non avessi questo montone addosso. Arrivo al portone di fronte e salgo le scale. Busso con energia ed Erin mi viene ad aprire trafelata: i capelli dorati sono legati in una treccia laterale, indossa un cardigan di lana e il trucco è leggero.Sembra stupita di vedermi, ma comunque mi fa accomodare.

<<Tu pensi che io stalking.>> Mi dice nuovamente.

<<Sì, lo penso. Voglio sapere chi sei e cosa vuoi.>>

Dopo esserci presentate, mi offre una tazza di tè, ma non la tocco minimamente. Non mi fido, non ancora almeno. Potrebbe essere avvelenata. Ok, forse sto esagerando,ma in fondo chi me lo dice che questa tipa non sia ossessionata da me e che mi voglia morta? Il mondo è pieno di pazzi. Mentre trotterella tra gli scaffali in cerca di non so che, io la osservo ammirata: è davvero molto bella. I capelli sono luminosi e lunghi, la treccia, anche se spettinata, le dona moltissimo. Farebbe innamorare qualsiasi uomo -o donna- e in quel momento mi si stringe il petto: e se avesse una relazione con Valerio? Se fosse per questo motivo che mi sta torturando? Magari è ossessionata da lui, non da me. Forse vuole solo farmi fuori. 

Tossisco e lei si volta: mi guarda stupita, come se si ricordasse solo ora che io sono qui. Si siede e mi sorride, poi in un italiano un po' incerto, inizia a parlare:<<Dana, giusto? Mi dispiace se tu pensi che io stalking.. ma..non è così. Ogni tanto..ehm..>> si blocca,forse sta cercando le parole, così ne approfitto per interromperla:<<Hai una relazione con il mio compagno?>>

Sembra sinceramente stupita e capisco che ho sbagliato.

<<Scusa.>> Le dico subito, ma lei agita una mano come a dire che non c'è problema, poi riprende a parlare:<<Io ogni tanto mi annoio.. così guardo tua finestra con gatti. Understand?>>

Annuisco, ma la cosa è troppo strana.

<<Mi sono appena.. ehm..appena arrivata da Londra. Non conosco nessuno e mi piace guardare altra gente. Io fare così anche in mia città.>>

Annuisco nuovamente. Non so se crederle, ma devo ammettere che sembra sincera e la casa non è minimamente sospetta. In fondo le persone hanno hobby strani, quindi chi sono io per decidere che questa ragazza non debba guardare qualche volta la mia finestra?

<<Eri tu, qualche notte fa, in casa mia?>>

<<What? No, no. Io guardo solo fuori finestra, ma rispetto privacy.>>

Non ho più domande da farle.Devo fidarmi del mio sesto senso e quest'ultimo mi dice che questa Erin è semplicemente strana. Faccio per alzarmi, quando un rumore di qualcosa che cade mi fa sobbalzare: viene da una stanza vicino la cucina. Erin impallidisce e io le chiedo chi altro c'è.

<<Nessuno. Vivo sola.Forse lavatrice in movimento.>>

Rimango ancora un po' in ascolto, ma non sento più nulla. Mi dirigo verso la porta di casa ed Erin mi urla dietro che non ho bevuto il tè, ma io sono già uscita.

C'era qualcun altro dentro casa e sicuramente non era la lavatrice.
















58 Rennie RoadDove le storie prendono vita. Scoprilo ora