Capitolo 3

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Ho cercato di spiegare a Valerio che l'album è sparito, ma non ha voluto sentire ragioni. Ha cominciato a urlare che non dovevo ficcanasare nelle sue cose e che è ovvio che nelle foto ci sia anche Paola visto che erano sposati.Queste parole mi feriscono tanto, ma so che ha ragione. Dovevo farmi gli affari miei. Il problema è che non crede che io abbia perso l'album. Crede che lo abbia buttato, ma non può davvero pensare che io possa agire in questo modo. È vero, ho ed avevo problemi con quelle ragazzine, ma ho e ho avuto i miei buoni motivi.

Dopo aver litigato furiosamente,sono salita al piano superiore per sciacquarmi la faccia, ma la porta era chiusa e ho sentito Valerio piangere. Non posso sentirlo così,mi si spezza il cuore, decido di entrare e lo trovo accucciato tra il water e il lavandino, così mi siedo di fronte a lui.

<<Te lo giuro, l'album non l'ho toccato se non per guardare le foto.>>

<<Non ho voglia diparlarne, ora.>>

Non voglio insistere, quando fa così non mi ascolta. Esco dal bagno e vado in camera da letto, ma la luce accesa nello studio mi distoglie dal mio intento. Sono sicura di averla spenta. Entro lentamente e noto un foglio bianco che esce da una delle scatole. Lo tiro fuori, lo guardo e rimango pietrificata:no, non è possibile. Lo avevo buttato. Dieci anni fa.


Dieci anni prima


Oggi abbiamo portato le bambine al mare. Non ero e non sono entusiasta, ma è meno peggio di quanto pensassi. Sono al bar della spiaggia con Lucrezia: lei sta disegnando ed io mi godo il cielo terso ed il sole di fine agosto.Valerio sta facendo il bagno con Jennifer e ogni tanto gli faccio ciao con la mano. Mi sporgo per guardare il disegno di Lucrezia, ma lei lo nasconde ridendo:<<No, è una sorpresa.>>

Le sorrido e mi rendo conto di quanto somigli a Valerio. Lei è sua figlia, non è nostra. È sua e di un'altra donna ed è come se me ne rendessi conto solo adesso.Non mi dà fastidio il fatto che sia sua figlia, mi sconvolge che lui abbia qualcosa che gli somigli in questo modo impressionante. Sono così persa nei miei pensieri che non mi rendo conto della manina che tira il laccio del mio costume.

<<Dana! Dana, ho finito!>>

Prendo il disegno e lo guardo. Rimango dapprima sorpresa, poi sento l'orrore farsi strada sul mio viso e Lucrezia deve accorgersene perchè chiede:<<Non ti piace?>>

Non so se sia ingenua o se sia davvero cattiva, ma ormai la rabbia ha preso il sopravvento così le afferro il braccio.

<<Cos'è questa roba?>>

<<Ahia! Mi fai male!>>

<<Cos'è?>>Ripeto mentre lei cerca di divincolarsi.

<<Siamo noi! Io, mamma,papà e Jenny.>> Urla.

<<E questa in una pozzadi sangue? Chi è?>>

<<Quella sei tu!>>

La lascio andare, accartoccio il foglio e vado a buttarlo.


<<Ma che ti è preso? È solo una bambina!>>

Valerio sta urlando da quando siamo rientrati a casa. Lucrezia non ha fatto altro che piangere per tutto il tragitto verso casa, mentre Jennifer guardava fuori dal finestrino inebetita.

<<Una bambina normalenon disegna la compagna del padre morta ammazzata!>>

<<Quindi non è normale? Stai dicendo questo?>>
Rimango zitta. Poi peròprendo un bel respiro e con molta calma dico:<<Tu non hai vistoquel disegno.>>

<<Certo,lo hai buttato.>>

<<Non è questo il punto!>>

Valerio mi guarda, uno sguardo triste. Si passa una mano tra i capelli sporchi di salsedine,poi dice:<<Credo che sia meglio che stanotte tu dorma da tua madre.>>




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