Capitolo 17

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Ormai questa saletta degli interrogatori è diventata casa mia. Samuel è vicino a me e legge i documenti che ha studiato per una settimana.

<<Dana, attieniti a quello che ti ho detto di dire. Rispondi solo sì o no e dì sempre la verità. Capito? Se farai così riusciremo perlomeno ad evitare il processo. Non vuoi essere un'altra Amanda Knox, no?>>

Rabbrividisco a quel nome.Ricordo quando uscì la notizia: rimasi sconvolta. Eravamo sul divano con mia sorella e mio fratello e rimanemmo allibiti. Pensai alla crudeltà della gente, a come un momento solo potesse rovinarti la vita. Ovvio che non voglio essere un'altra Amanda Knox.

<<Dana, hai capito?>>

<<Sì. Sì, ho capito.>>

La Miller entra in quel momento e senza tanti convenevoli si siede bruscamente sulla sedia di fronte a me. La frangetta le ricade sull'occhio destro e lei la soffia via.

<<Allora, anche io mi sono stancata. Certamente non ho voglia di andare in tribunale a sentire duemila testimonianze e gente che perlo più giura il falso, quindi confessi e facciamola finita.>>

<<Ho già confessato. Non ho ucciso io Erin. Non ne avevo motivo.>>

La Miller sbuffa e mi mette davanti i due foglietti che ormai conosco a memoria e poi, con mia sorpresa, la foto di Lucrezia. Deglutisco. Sento il sospiro di Samuel.

<<Immagino che la conosca.>>

<<Sì. È la figlia del mio compagno.>>

<<E dov'è?>>

<<Lei.. lei è morta.>>

La Miller sorride:<<Dana,confessi. Può ottenere una riduzione della pena se confessa l'omicidio di queste povere ragazze.>>

<<Io non c'entro nulla. Nè con Erin né con Lucrezia. E comunque la figlia di Valerio era solo una pazza psicopatica.>>

Samuel tossisce.

<<Si riferisce al disegno?>>

<<Non solo a quello.>>Le racconto tutti gli episodi in cui Lucrezia ha dimostrato di essere una sadica pazza, ma la Miller non sembra stupita.

<<Quindi aveva un motivo per ucciderla.>>

<<No, non farei male ad una mosca. E poi quel cadavere non è stato identificato. Non c'è la sicurezza che sia lei.>>

<<Cosa vuole dire con questo?>>

<<Potrebbe essere ancora viva. Nessuno ha la conferma che quella sia lei.>>

<<No, in effetti no.>>

<<E non avete trovato l'arma che ha ucciso Erin.>>

La Miller si addolcisce un po' e mi guarda:<<C'entra qualcosa con la scomparsa di Lucrezia?>>

Sento lo sguardo di Samuel su di me, so che devo dire la verità.

<<Sì, l'ho aiutata a fuggire. Era incinta.>>


Un'ora dopo ho finito di raccontare, ma la Miller tiene sempre quell'aria da "niente può impressionarmi, sono una poliziotta fortificata io".

Dopo qualche secondo di silenzio, Samuel si alza:<<Credo che abbiamo finito. La mia cliente è innocente fino a prova contraria.>>

La Miller non sa che dire ed io sento solo un moto di sollievo. <<Andiamo Dana.>>

<<No.>> Dico e mi stupisco di questa risposta.

Samuel si acciglia:<<Cosa?Non vorrai compromettere la tua posizione vero?>>

<<Voglio che indaghiate a fondo. Erin aveva i capelli tinti di nero. Lucrezia aveva i capelli neri, era pazza. Dovete darmi ascolto. Io credo che sia viva e che stia facendo questo per incastrarmi. L'altro giorno ero nel bosco con la mia collega e ho sentito il pianto di un neonato e poi il carrillon in casa e la registrazione del bambino. Lucrezia è viva,la prego, detective. Deve indagare.>>

<<Basta così, Dana.Andiamo.>> Samuel mi prende il braccio e mi trascina fuori.Marta Miller è sconvolta ma non dice nulla. Così mi lascio portare fuori e l'unica cosa che voglio è dormire.

58 Rennie RoadDove le storie prendono vita. Scoprilo ora