Quando mi risveglio sono legata ad una trave. Mi guardo intorno: riconosco l'appartamento di Erin e vedo la pozza di sangue secco per terra. Jennifer mi si para davanti e mi schiaffeggia la faccia:<<Dai, svegliati.>> Mi sventola davanti la foto con Erin:<<Chi te l'ha data?>>
<<La polizia, l'ha trovata qui.>>
Jennifer la guarda sognante:<<L'abbiamo scattata qualche sera dopo il nostro primo incontro. Scopava da Dio. Pensa che spreco per gli uomini.>>
La strappa in mille pezzi e butta i pezzettini ai miei piedi.
<<Cosa vuoi farmi?>>
<<Non lo so. Intanto tingiamo i capelli di nero.>>
<<Io non sono come tua sorella.>>
<<Oh, ma lo so. Ma sai ho preso gusto con questa cosa dello sgozzamento e dei capelli tinti di nero. Ogni serial killer ha la sua firma, questa sarà la mia.>>
<<Hai intenzione di uccidere altre persone?>>
Scoppia a ridere:<<Sì. La prossima è quella megera di mia madre. Poi punterò a tipe che assomigliano a mia sorella, ma prima me le porto a letto.>> Mi fa l'occhiolino e io vomito.
<<Cazzo, dovrò ripulire tutto. Già qui c'è una puzza tremenda.>>
<<Jennifer ti prego. Puoi costituirti. Ti daranno un attenuante, puoi richiedere l'infermità mentale.>>
<<Oh, ma io sto benissimo.Sono consapevole di quello che sto facendo e continuerò a farlo.>>
<<La polizia ti troverà,hai fatto troppi errori.>>
A quelle parole ha un sussulto e corre via. In quel momento capisco che deve aver lasciato qualcosa in casa mia o forse vuole cancellare le impronte. In ogni caso ho esattamente dieci minuti prima che ritorni e quindi inizio a divincolarmi come una matta, ma le corde sono troppo strette. Cerco di fare il più in fretta possibile e alla fine riesco a liberare una mano, ma mentre sto per sciogliere il nodo, Jennifer rientra sventolando il coltello:<<Grazie, Dana. Senza la tua boccaccia lo avrei lasciato lì. Forse dovrei lasciarti vivere, no?>>
Ho rimesso la mano al suo posto,anche se ovviamente ho allentato la corda. Jennifer sta canticchiando quella nenia fastidiosa mentre mi tinge i capelli.
<<Perchè il pianto del bambino? E il carrillon?>>
<<Il carrillon sapevo che ti infastidiva, il pianto del bambino era per ricordarti che quando mia sorella è morta era incinta.>>
<<Come siete entrate in casa mia?>>
<<Non voglio svelarti i trucchi del mestiere, ma posso dirti che è stato più facile che copiare le tue impronte.>>
Non rispondo e lei continua con questa nenia fastidiosa. L'orologio segna le undici, Valerio sarà tornato e non trovandomi avrà chiamato la polizia. Devo cercare il momento giusto e assalirla. Decido di giocare d'astuzia e che Dio me la mandi buona.
<<Jenny, tesoro. Potresti anche tagliarmeli?>>
<<Perchè? Lucrezia li portava lunghi.>>
<<Però ricordo che una volta voleva tagliarli. Pensa se ogni vittima avesse un taglio diverso.>>
Mi sembra di sentire i marchingegni del suo cervello muoversi e ingranare e, dopo, quella che sembra un'eternità risponde:<<Vado a prendere le forbici.>>
Quando torna non mi trova. Sono nascosta sotto il lavandino. Deve solo credere che io sia uscita, ho lasciato la finestra aperta. Capirà che non avrei mai potuto buttarmi, ma mentre guarderà di sotto la prenderò alla sprovvista.La vedo avvicinarsi lentamente alla finestra, passa la punta delle forbici sul mobile mentre cammina e dice:<<Oooh, Danaaaa.. dove sei? Dai vieni fuori che giochiamo un po'.>>
Non appena è di spalle sbuco fuori dal mio nascondiglio e la atterro, le metto le mani al collo,ma lei mi ferisce con le forbici, così corro verso la porta ma le mi afferra i piedi e mi trascina verso di lei, affondando le forbici nel pavimento finchè non mi becca una mano. Urlo fortissimo, ma riesco a darle un calcio nella pancia. Apro la porta e il vento freddo mi sferza il viso, è buio, ma comincio a gridare aiuto. La luce a casa mia è spenta, Valerio sarà fuori a cercarmi. Urlo con tutto il fiato che ho in corpo, ma sento Jennifer prendermi per le spalle. Mi fa girare verso di lei: agita il coltello sopra di me, sta per affondarlo nel mio petto, quando uno sparo riscuote la finta quiete del paese. Jennifer lascia cadere il coltello ai miei piedi e crolla al suolo, sbattendo la testa. La Miller è davanti a me, la faccia pallida, il calore che esce dalla bocca al ritmo dei suoi respiri.Valerio corre verso di me, ma quando vede la figlia a terra senza vita si lascia cadere in ginocchio vicino a lei. Ci accorgiamo che il battito c'è ancora, abbiamo chiamato un'ambulanza. Quasi tutto il paese è accorso ad assistere alla scena. Non credo siano abituati a due omicidi in così poco tempo. La mano mi fa male, ma sopravvivrò.
<<Ho dovuto farlo.>>Si giustifica la Miller. Ma Valerio non risponde.
Jennifer apre gli occhi e accarezza il mio viso, poi sorride:<<Era una promessa. Glielo avevo promesso.>> Li richiude lentamente ed esala l'ultimo respiro.
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58 Rennie Road
Mystery / ThrillerDana e Valerio sono stati insieme da ragazzini ed ora, dopo vent'anni, si sono incontrati di nuovo. Valerio ha alle spalle un disastroso matrimonio e due figlie istigate dalla madre ad odiarlo, mentre Dana cerca di fare in modo che la loro storia va...