Capitolo 23

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Quattro anni prima

<<Dio, me lo potevi dire che eri lesbica.>> Lucrezia strappa dalle mani un giornaletto con una donna nuda in copertina dalle mani della sorella.

<<Ridammelo!>>

<<Oh, Dio. Pensa se lo sapesse mamma. Dobbiamo dirglielo. Andrebbe fuori di testa e chiamerebbe papà urlando che sei lesbica.>>

Jennifer serra le labbra e le lacrime scendono copiose sul suo viso.

<<Mammamia che frignona che sei. Guarda che a me, se sei gay, non frega niente. Però sarebbe divertente vedere la faccia di mamma.>>

<<Non glielo dirai! Ti prego, Lu.>>

Lucrezia si addolcisce, le piace quando la sorella la chiama Lu.

<<E va bene. Però dovremmo dirlo a papà. Secondo me rimarrebbe sconvolto, ma poi non gliene fregherebbe niente. Dai, giusto per ridere.>>

<<A me non fa ridere!Ti prego. Non lo avrei detto nemmeno a te.>>

<<Cattiva!>> Urla Lucrezia.

<<Perchè devo dirlo per forza?>>

<<Per confidarti. A chi lo diresti per confidarti?>>

Jennifer ci pensa su poi sorride:<<A Dana.>>

Lucrezia diventa rossa involto e lancia il giornaletto addosso alla sorella, poi si avvina e le punta il dito contro:<<Dì qualcosa a quella testa di cazzo di Dana e giuro che dico a tutta la scuola che sei una lecca fica. E sai che sono in grado di farlo.>>

Jennifer annuisce.

<<Brava, sorellina.>>


Avrei voluto che ce ne avesse parlato. Se ci avesse detto che era gay, magari avremmo potuto aiutarla. Invece si è tenuta tutto dentro e chissà cosa le è venuto in mente di fare. Chissà se la sorella lo sapeva.

Valerio è uscito per andare a fare la spesa, mentre io ho deciso di rimanere a casa a guardare la tv. Le immagini scorrono davanti a me, ma non le seguo. Cerco di captare qualsiasi rumore, ho paura. Sono così sovrappensiero che quando suona il campanello sobbalzo. Corro alla porta e la detective Miller entra trafelata.

<<Dana. La scorsa volta mi sono dimenticata di dirle che i bigliettini li ha scritti Jennifer,non Erin. Mi chiedevo.. sa qualcos'altro?>>

<<No. So tutto quello che le ho detto.>>

<<Per favore, qualsiasi cosa le venga in mente sull'infanzia di quella ragazzina me la dica.Potrebbe essere importante.>>

Ma io non so più che dire.Vorrei solo che tutto questo finisse.


Le indagini proseguono da una settimana e non c'è nessun risvolto, né positivo né negativo.Jennifer non si trova e Paola chiama tutti giorni incolpandoci della situazione. Mi sono trattenuta molte volte, ma alla prossima chiamata giuro che le dico tutto quello che mi tengo dentro da anni. Valerio è tornato oggi a lavoro e anche se era un po' titubante gli ho assicurato che poteva andare tranquillo perchè mi sentivo serena.Non è propriamente vero, ma negli ultimi giorni tutto è stato molto tranquillo, quindi penso di poter stare da sola.

Dopo essere andata a lavoro,torno a casa. Quando rientro i gatti sono strani, sono nascosti in un angolo e miagolano. Faccio per avvicinarmi, quando una sagoma spunta dalla cucina. Ci metto un po' a riconoscerla: ha i capelli lunghi e castani, gli occhi grandi brillano alla luce del sole che filtra dalla finestra.

<<Jennifer.>>

<<Ciao, Dana.>>











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