Capitolo 11

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Quando busso alla porta di Melania, viene ad aprirmi una donna grassa e puzzolente, ma prima che io possa dire qualcosa, l'agente immobiliare viene verso di me e chiude la porta alle sue spalle lasciando la donna in preda a delle imprecazioni poco carine.

<<Dana, che sorpresa.Tutto bene alla polizia?>>

<<Mi stai prendendo per il culo? Mi hai detto che c'erano le mie impronte in quella casa, ma la detective mi ha detto che non avevano ancora i risultati. Tra l'altro non mi spiego come tu potessi sapere cosa avevo toccato..>>

Melania deglutisce e incrocia le braccia intorno al petto, poi rabbrividisce. Sul suo volto leggo rimorso e paura, mi farebbe anche pena se non fosse che mi ha quasi fatto arrestare.

<<Scusa Dana. Non volevo causarti problemi. Ma ieri sera mi ha chiamato un numero sconosciuto dicendomi che eri stata da Erin e che avevi alzato la voce. Non so chi fosse, era una voce camuffata e mi ha detto che hai ribaltato il tavolo e che te ne sei andata sbattendo la porta. Ho chiesto più volte chi era, ma alla fine hanno attaccato. Non ho dato peso alla cosa, ma stamattina quando mi hanno chiamata ti ho denunciato.Insomma ho detto che eri stata da lei..>>

<<Ma io da Erin ci sono stata una settimana fa.>>

<<Io non potevo saperlo,no? Il tipo al telefono ha detto così e ho dato per scontato che fosse successo ieri dato che Erin è morta oggi. Scusami, non avrei mai dovuto dubitare di te.. ho agito senza pensare..sono sconvolta.>>

<<Era un uomo o una donna?>>

<<Ti direi un uomo.. ma sai, oggi si usano quegli aggeggi per modificare la voce.. non so proprio che dirti..>>

<<Hai detto queste cose alla polizia?>>

<<Certo.. credevano fossi tu ad avermi chiamata.. ma credo che con la tua confessione e senza impronte o arma del delitto, tu sia scagionata.. No?>>

Fa un timido sorriso, ma vorrei prenderla a sberle. Non le rispondo e torno a casa mia.


Quando rincaso, Valerio è sul divano con una bottiglia di birra in mano. Appena mi vede corre verso di me e mi abbraccia.

<<Cazzo, Dana. Ne stanno parlando tutti i tg. Ma dov'eri?>>

<<Alla centrale, poi da Melania.>>

<<Sono venuto lì appena ho potuto, ma non c'eri. Così sono venuto qui.. cosa facevi da Melania?>>

Glielo spiego brevemente e rimane basito:<<Cazzo. È completamente impazzita?>>

<<Non so, forse è stata la paura. La conosco poco, insomma..tu hai preso la casa.. sonosfinita, possiamo parlare d'altro?>>

Valerio annuisce, ma poi sembra ricordarsi di qualcosa:<<Ma tu cosa ci sei andata a fare da quella ragazza?>>

<<Te l'ho detto, mi spiava e poi ieri..>> Ad un certo punto sgrano gli occhi, mi ricordo improvvisamente di una cosa, così afferro la borsa ed esco di nuovo,sotto la voce di Valerio che mi grida di fermarmi.


<<Devo parlare con la detective.>>

La segretaria di stamattina mi fissa per qualche minuto, poi in inglese mi chiede quale detective.Non ricordo il nome così prendo il biglietto da visita e glielo dico:<<La detective Miller. Marta Miller.>>

Compone un numero su un cordless vicino a lei e qualche secondo dopo la donna che stamattina mi ha sottoposto ad un interrogatorio esce da una stanza con una tazza di caffè in mano:<<Dana. Che piacere rivederla.>>

Sta facendo del sarcasmo?

<<Mi sono ricordata di una cosa. Ieri sera non riuscivo a dormire. Sentivo delle urla, così sono scesa in cucina e qualcuno stava litigando con Erin.>>

<<Era certa che fosse lei?>>

<<Certo, era casa sua! Ma non so con chi fosse. Non distinguevo bene le figure.>>

<<Ha sentito cosa dicevano?>>

<<No, ho captato qualche parola. Dicevano "non posso" "aiuto".>>

<<Va bene. Grazie, Dana.Ci è stata molto utile.>>

<<Cosa? Tutto qui?>>

<<Che vuole che le dica?Stiamo indagando, sicuramente terremo conto di questa dichiarazione.Ora, se vuole scusarmi..>> Si volta e rientra nella stanza con il suo caffè fumante tra le mani.

58 Rennie RoadDove le storie prendono vita. Scoprilo ora