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Il risveglio di Jimin era stato brusco, molto brusco

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Il risveglio di Jimin era stato brusco, molto brusco. Si era spaventato e nemmeno sapeva il perché, o meglio, in parte si...non si sentiva in pace col proprio corpo da quando aveva cominciato la pubertà.

La sua voce sembrava strana alle proprie orecchie, iniziava a sudare,
i peli che crescevano erano sempre più scuri e la pelle del viso più grassa per colpa degli ormoni che si stavano modificando, facendo spuntare qualche brufolo sporadico.

La polluzione era stata da subito un grande e fastidioso problema, così come le erezioni involontarie, eppure si sentiva incompleto rispetto ad altri ragazzini della stessa età; rispetto a Taehyung stesso.
Sé n'era reso conto la sera prima, quando, sceso dalla nave il più alto lo aveva abbracciato; non che l'anno prima non avesse fatto caso ai segnali che Tae mandava ma aveva semplicemente sperato che potesse capitare anche a lui il prima possibile ed ora che realmente era accaduto...
si vergognava e sentiva in difetto oltre a brutto. Gli mancava sentire le persone dire alla madre che era un bel bambino.

Aveva notato come la voce del più piccolo fosse maturata, diventando profonda e come i lineamenti del viso fossero più marcati ma quella stessa cosa non riusciva a vederla in se stesso, si trovava ancora troppo piccolo, la sua voce sembrava stridula e la trovava spesso fastidiosa tanto che se già da bambino non parlava molto, ora, cercava di parlare esclusivamente quando doveva. Aveva sempre comunque preferito ascoltare gli altri parlare.

La notte aveva fatto fatica ad addormentarsi con la paura di svegliarsi col solito problema e che Taehyung lo notasse, paura stupida per il semplice motivo che anche il minore aveva quello stesso problema che Jimin, l'anno prima, aveva fatto finta di non aver notato.

Aveva letto in qualche sito che far notare ad un ragazzo la sua polluzione o comunque l'alza bandiera in sé, nell'età dello sviluppo, poteva portare gravi squilibri emotivi quindi se ne era stato zitto zitto studiando comunque come l'amico stesse cercando di superare il problema e prendendo spunto per quando sarebbe capitato a lui.

Aveva capito che era utile portare bermuda a cavallo largo o comunque pantaloni di per sé larghi in modo da avere più libertà e sicurezza, così anche se si fosse eccitato involontariamente non si sarebbe capito.

Anche legare in vita delle felpe era utile, le maniche annodate andavano a ricoprire proprio quella parte che talvolta finiva per bagnarsi, quando la sensazione era talmente forte da non essere gestita e lo era spesso, per lo più la notte.

Aveva appreso da Educazione Sessuale che il sesso era comunque pericoloso, non era così semplice come lo disegnavano certi film.
Si potevano trasmettere, o prendere, malattie che potevano essere pericolose, addirittura mortali ma vi erano altrettante precauzioni da poter utilizzare per un rapporto sicuro.

Aveva imparato che con un bacio non si metteva incinta nessuna ragazza, non che lui avesse mai realmente provato a baciare qualcuno, non si sentiva ancora pronto o attratto.
In classe non c'era stata nessuna ragazza che avesse attirato il suo interesse, aveva tante amiche si ma erano quello, solo amiche, non aveva mai avuto interesse che non fosse amicizia verso di loro.

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