9 CAPITOLO

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Io: non lo so, però per ora non mi suiciderò mai, servo in questo mondo, non posso lasciarlo
Nathan: e a cosa serviresti?
Io: a dare fastidio a te
Nathan: ah, ecco, quello stai sicura che lo fai benissimo

Torno da mamma e la guardo insistentemente

Camilla: che c'è?

Dice con voce sconfitta

Io: quindi che posso fare?
Camilla: se vuoi aiutarmi a cucinare
Io: ok

Vado su e mi lego i capelli in una coda alta, che poi lego in una cipolla e poi scendo di nuovo in cucina e mi lavo le mani

Camilla: ok, volevo fare una carbonara, quindi fai l'uovo e se finisci in fretta taglia anche il guanciale
Io: si chef!
Anne: se anche i miei figli mi aiutassero a cucinare
Mac: noi aiutiamo con la tavola

In meno di 3 minuti ho già fatto l'uovo

Io: mamma assaggi se va bene di formaggio e sale?
Nathan: assaggio io!

Prendo un cucchiaino e lo metto nell'uovo e poi glielo passo tenendo la mano sotto per non sbrodolare

Nathan: perfetto
Io: come sempre d'altronde

Appoggia il cucchiaio sul tavolo, strano ma vero o non rimprovero mio fratello, prendo solo il cucchiaio e lo metto a lavare, poi prendo il guanciale e uno dei miei coltelli preferiti, è arancione e ha una lama molto tagliente, inizio a tagliare

Camilla: non tagliarti

Dice con un tono molto cantileno

Io: non mandarmela

Dico con lo stesso tono e poi quando ho finito di tagliare li metto in disparte e vedo Nathan allungare la mano per prendere un pezzo e gli do una manata sulla mano, se non avessi appoggiato il coltello forse a quest'ora Nathan potrebbe farsi le seghe solo con la mano sinistra

Io: no! Se ne vuoi un po' dimmelo

Ne taglio un altro pezzo e lo divido anche esso e lo metto in un piattino

Io: se ne volete

Metto via il tutto e mi metto a lavare le cose

Camilla: il coltello lo lavo io che tu ti tagli
Io: meglio se lo lavo io, non si sa mai, ti vorrei ricordare che se io ho bisogno di sangue posso averlo da Nathan, papà e pure te, tu invece no, quindi faccio io e poi so pulire un coltello
Camilla: si, ma questo non è un coltello come gli altri, taglia tanto
Io: lo so, proprio per questo è il mio preferito, oltre al fatto che è arancione e poi non ti ricordi quante volte mi sono tagliata

Finisco di pulire tutto e asciugo il coltello e lo metto dov'era prima, poi mi siedo al tavolo

Camilla: hai già finito?
Io: yes, quindi? Ora che faccio?
Nathan: seriamente, hai rotto le palle Niky!
Io: Nathan seriamente, stai zitto!

Mi volto verso mamma

Io: quindi?
Camilla: non lo so. Se vuoi, invita il tuo amico, quello di quando eri piccola, se non sbaglio si è trasferito qui
Io: chi? Benji?
Camilla: si
Io: ma non ho il numero

Mi accascio sul tavolo triste e annoiata come pochi su questo mondo

Nathan: non sei tu quella con le doti da stalker professionista?
Io: hai ragione

Prendo il tablet

Io: qual'era il cognome di Benji?

Mamma mi da varie opzioni perché la sua mente da vecchia non si ricorda precisamente, allora le tento tutte e cerco qualcuno che mi ricordi lui

Io: bene

Sul tablet cerco svariati account di instagram

Io: eccolo!

Esclamo felice lo inizio a seguirlo e a mettergli like

Camilla: lo hai già invitato?
Io: no, per ora gli sto mettendo solo dei like
Camilla: invitalo, muoviti o cambio idea
Io: ok ok, lo invito

Vado nei direct

Io: e come inizio un discorso?
Camilla: boh, vai di istinto
Io: va bene, allora penso che gli scriverò "Ciao, sono la tipa con qui giocavi quando avevi 11 anni, ti ricordi? E niente ti vorrei invitare a casa mia"

Mia mamma mi guarda male mentre gli altri cercano di trattenere le risate

Io: o se no "ciao, se ti stai chiedendo se ci conosciamo la risposta è si, ti conosco da quando eri piccolo, giocavamo insieme, se vuoi vieni a giocare oggi a casa mia"

Dico cercando di imitare la voce di una bambina

Camilla: magari inizia solo con un ciao

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