46 CAPITOLO

44 4 0
                                    

Mamma: entrate

Dice aprendo la porta a Nathan e Nicole

Nathan: i nostri genitori non ci sono perché..
Mamma: lo so già, vi ho invitati proprio per questo, su, venite, andiamo a sederci, è quasi pronto

Guardo Nicole che continua a tenere lo sguardo fisso a terra,

Vorrei farle i complimenti per quanto sia bella sta sera, ma non vorrei che scappasse di nuovo.

Ci andiamo a sedere e io sfiga vuole che sono seduto affianco a lei

Mamma: avete fame?
Nathan: si, molta
Mamma: ne sono felice

Mamma passa per mettere i piatti con la pasta a ognuno

Mamma: Niky ti vedo un po' taciturna, tutto ok?
Niky: si, non so cosa dire oggi
Mamma: tesoro tutto bene?
Io: mamma non la tartassare di domande
Niky: tranquillo, non mi da fastidio
Io: ok..

Lei mi guarda un'attimo, ma poi abbassa subito lo sguardo e si morde il labbro inferiore

Niky: potrei usare il bagno?

Dice a capo chino

Mamma: certo tesoro, è un po' difficile spiegarti dove sia, qualcuno le faccia vedere la strada
Io: la accompagno io

Le faccio strada e lei continua a guardarsi i piedi

Io: questo è il bagno
Niky: grazie..

Entra in bagno e io resto fuori a pensare a cosa poterle dire

Niky: Tinus?

Mi chiama da dietro la porta

Io: dimmi
Niky: potresti entrare..? Ho bisogno di parlarti e di là non mi sembrava il caso
Io: va bene

Apro e la vedo seduta sul pavimento con le ginocchia abbracciate al petto, ha la testa nascosta tra le ginocchia

Io: hai detto di volermi parlare?
Niky: si.. Ho fatto una cazzata

Bofocchia con la faccia ancora tra le ginocchia

Io: in che senso?
Niky: non ti dovevo lasciare, anche se la situazione è visibilmente impossibile, ma non lo dovevo fare. Non riesco a guardarti senza stare male al solo pensiero di quanto sono stata cogliona

Mi siedo di fianco a lei e la abbraccio

Io: ricordati che siamo umani, tutti sbagliamo e te hai semplicemente pensato che sarebbe stato più facile per entrambi se avessimo troncato subito, hai fatto bene

Alza la testa, ha gli occhi rossi e lucidi, stava per mettersi a piangere

Niky: ho fatto bene?
Io: si, probabilmente l'avrei fatto anch'io, anche se il mio cuore è stato rapito da te e non lo rivoglio nemmeno indietro, perché quando io sto con te mi sento come se stessi volando, la mia felicità si raddoppia e il semplice gesto di un tuo sorriso mi rende fiero di avere il senso della vista
Niky: possiamo riavvolgere il nastro a prima che ti scrivessi l'ultimo messaggio di whatsapp?
Io: certo, però sbloccami
Niky: anche subito a costo di riaverti nella mia vita

La abbraccio e lei abbraccia me

Niky: scusami ancora se sono stata impulsiva
Io: tranquilla. Comunque come faremo con tua madre?
Niky: per ora il problema è rimandato, è in Italia per via di mia nonna
Io: meglio, almeno possiamo stare insieme senza doverci preoccupare di lei
Niky: anche se fosse ne ho parlato con Nathan e mi ha dato una buona idea per far cambiare idea a mia madre
Io: meglio, poi dovrai stilare una lista delle cose che dovrebbe avere il tuo ragazzo ideale
Niky: dovevo, ormai quel ideale che mi ero creata non esiste più. Ora il mio ragazzo ideale non è solo un elenco di cose che dovrebbe avere un ipotetico soggetto, ma ha una immagine ben chiara di com'è e un preciso nome e un cognome preciso: Martinus Gunnarsen
Io: penso di aver sentito già sto nome, com'è sto tipo? Bello? Descrivomelo un po', sono curioso
Niky: è un coglione che dovrebbe pensare al fatto che stiamo perdendo troppo tempo e che molto probabilmente i suoi famigliari nella stanza affianco si saranno già fatti una strana idea di ciò che starà succedendo qua

i viciniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora