33° Non È Come Sembra

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Prima di arrivare nella mia stanza, con Filippo ci fermiamo in una pizzeria a qualche metro dall'hotel, essendo lui del posto sapeva dove si mangiava bene. Durante la cena parlò solo lui, mi raccontò dei sui progetti e di quello che faceva nei vari stage di danza nelle diverse città italiane, mi disse che mi seguiva spesso e io ne rimasi lusingata, ancora pensava a me...e io? Pensavo a qualcuno che aveva messo in primo piano la carriera, che stupida. La pizzeria aveva anche un angolo bar, così visto che era ancora presto ci sedemmo a bare qualcosa, io esagerai, non mi capitava spesso, non reggevo bene l'alcool e quindi mi limitavo, ma sta sera mi sentivo troppo triste, avevo finto sorrisi tutto il giorno, ora ero davvero stanca e avevo bisogno di stoppare i pensieri e quel liquido colorato sembrava riuscirci, anche se sicuramente il giorno dopo sarei stata da cani, dopo 2 birre e uno shot sentì la testa girare "Fili potresti accompagnarmi su in stanza? Per sta sera ho dato" "certo, dai ti aiuto" mi cinse la vita con un braccio, e io mi appoggia alla sua spalla, per fortuna l'hotel era a 100 metri dal locale, altrimenti avrei dovuto chiamare Giovanni "è questa" dissi a Fili porgendogli la scheda che fungeva da chiave magnetica, lui aprì, la stanza non era al buoi stranamente, pensavo di aver spento le luci, probabilmente le donne delle pulizie passano anche prima di cena, infondo la stanza era enorme, prima di arrivare al letto c'era un piccolo divano e una scrivania, era una stanza per chi si tratteneva più dormi, fungeva da piccolo monolocale, tolsi le scarpe e la giacca rimanendo in canotta, sentì delle mani calde sui miei fianchi, erano sotto la stoffa, mi irrigidì e voltai immediatamente, rimasi sorpresa da un lato, sapevo che lui sentiva ancora qualcosa per me, ma io pensavo che ormai mi vedesse con una vecchia amica, appena mi girai lui si avvingghiò a me, I nostri nasi si toccavano "Fili che f-fai?" la mia testa era offuscata, ma ancora sapevo cosa volevo, anzi cosa non volevo "non si vede cosa sto per fare?" sussurrò a due millimetri dalle mie labbra, puzzava di birra e sigarette, anche lui aveva esagerato credo "no aspetta, non posso" "perché? Lei ha scelto altro, non ti vuole! Perché non ti lasci andare a me?" disse alzando il tono delle voce, aveva gli occhi lievemente rossi, non capivo se fosse per l'alcool o si stava arrabbiando, mi strinse ancora di più e io feci una smorfia di dolore, lui sorrise" ti voglio" disse e poi si buttò sulle mie labbra, fu un bacio rozzo, violento, privo di dolcezza o amore, con Lauren spesso ci facevamo prendere da momenti di puro sesso, ma anche se violento era amore, sempre...è sempre stato amore con lei. Cercai di staccarmi dalla sua stretta quando sentì aprire la porta del bagno, appena dietro al letto e spegnere la luce, *cazzo!* Lui si staccò e si girò, visto che dava le spalle alla stanza, io rimasi pietrificata, subito mi accorsi che sul letto c'era una valigia aperta, con dei vestiti sul letto e altri presumibilmente sistemati nell'armadio "ma che diavolo..."disse Filippo appena vide Lauren sulla soglia del bagno, lei era letteralmente a bocca aperta, si reggeva allo stipite della porta, come se le gambe potessero cedere da un momento all'altro, beh anche le mie ormai stavano per cadere, mi sentivo come fossi di gelatina, una sensazione di freddo mi pervade, mi staccai subito da lui superandolo e facendo appena due passi verso Lauren, aveva uno sguardo così deluso e ferito e arrabbiato, dio che avevo fatto? "Lau io..." accennai appena con un filo di voce "stai zitta, mi fai davvero schifo!" sbotto lei, si avvicinò al grande armadi aprendolo, iniziò a prendere dei vestiti, i suoi, come avevo sospettato la valigia era stata semi-svuotata "Lau fammi spiegare ti prego" avanza verso di lei cercando di prenderle il braccio "non toccarmi!" mi strattonò dal polso e io indietreggiai stringendolo con l'altra mano "ora stai esagerando Lauren!" disse Filippo, ma che cazzo si intromette? "tu stai zitto! Sei davvero un bastardo! Hai aspettato che stesse da sola per provarci, non ti fa schifo sapere che sarai sempre la sua seconda scelta?" disse Lauren puntandogli un dito contro, aveva un tono avvelenato e sconvolto al tempo stesso "intanto mi stava baciando, e la pessima figura la stai facendo tu!" "cosa hai appena detto? “ si avvicinò a lui spingendolo e facendolo cadere vicino al divanetto" vaffanculo stronzo!" disse mentre era chinata su di lui, io mi misi in mezzo, cercando di farla arretrare, avevo paura che esagera se" vai via Fili ti prego! " dissi, mentre Lauren toglieva le mie mani dai sui fianchi, non voleva neanche essere sfiorata da me. Filippo si alzò e dopo averle lanciato un'occhiataccia si spolverò i pantaloni con le mani e si chiuse la porta alle spalle. Ora eravamo sole, dio mio.

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