41° Colpo Di Scena

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Sono stesa sul letto guardando il soffitto  scambiando qualche messaggio sul gruppo WhatsApp mio e di due mie amiche della Sicilia, è tarda sera ormai e avendo voglia di ascoltare un po' di musica misi le mie cuffiette premendo sulla 'riproduzione causale' della mia play list, sospiro pesantemente, ho bisogno di piangere ma cerco di trattenermi, mi sono stancata di fare la solita piagnucolona. Dopo il singolo di Ultimo, parte una canzone che salvai tempo fa perché la cantava spesso lei cazzo il destino ce l'ha con me la riconobbi dalle prime note...

Come stai? Io sono in stanza
sto scrivendo a degli amici per distrarmi
è che mi sento un vuoto in pancia
come aerei e temporali in mille viaggi...

mi escí un sorrisetto amaro, sembra parlare di me questa canzone

...essere tuo amico non mi cambia niente
dicono di aver pazienza e darti tempo
mi sveglio e mi domando se va tutto bene
si va tutto bene, ma dopo mi ricordo e poi non mi addormento...

mi alzo avvolgendomi nella soffice coperta del letto e dirigendomi verso il piccolo terrazzo della mia stanza, mi siedo a terra appoggiando la schiena al muretto basso guardando le poche macchine, dalle fessure della linghera, che sfrecciano in strada

...e intanto tremo, tremo
tanto c'è chi non ci crede
e quando cedo, cedo, faccio finta che stia bene
e quando parlo parlerò di te
e so che perdo tempo inutile
perché poi tremo e tremo
chiudo gli occhi e sogno e allora tu ci sei, oh oh
e qui vicino adesso sei, sei...

appoggio la fronte sulle inferriate e sento le lacrime calde bagnarmi le guance, canto la canzone sottovoce, spezzando le parole per i silenziosi singhiozzi, sento il ritornello cantato dalla sua voce, intonata e che spesso sbaglia le parole

... altro impegno, altro albergo
altra corsa per rincorrerci per sempre
più cuscini sul mio letto, non ho sonno e tutto questo non mi serve
quante cose perse che potremmo fare
ora ti accontenti, ma non sei contenta
non ho fame e mangio per non starci male
un po' meno male, e meno male adesso che la luce è spenta...

mi lascio completamente andare sul freddo ferro, la canzone non la sento più, il mio pianto è assordante, vedo solo l'immagine di lei sotto la pioggia che mi guarda, e il vuoto più totale, adesso cosa farò?

LAUREN PROV (finalmente)

L'aereo stava imbarcando gli ultimi passeggeri, io ero seduta appoggiata al finestrino e guardavo fuori, avevo un macigno sullo stomaco e i pensieri nella testa facevano un rumore assordante, mi strinsi nella felpa che avevo preso dalla valigia prima di chiuderla dopo i controlli al chech-in, avevo preso la prima che mi era capitato sotto mano, sugli aerei fa abbastanza freddo e mi ero premunita, tiro su il collo della giacca e sento un profumo, non era il mio ma lo riconobbi...dio mio Carm

*flashback*
"non trovo la mia giacca"
"hai visto in bagno?"
"yes, non c'è uffi"
"tieni, è mia te la regalo"
*fine flashback*

i passeggeri erano tutti sistemati sui sedili, le hostess passano per chiudere i vani portabagagli e i tecnici fuori ritiravano il nastro catalifrangente che perimetrava l'aereo, voltai la testa guardando di fronte a me, gli occhi pizzica a o senza che me ne accorgessi e la bocca mi era diventata amara, mi rigirai per guardare fuori e notai dietro le grandi vetrate un ragazzo che aveva la mano appoggiata sull'enorme vetro e piangeva diamine che smielato, sorrisi divertita, già beh io non ero da meno, stavo su un aereo diretto verso i miei sogni e l'unica cosa che volevo fare era piangere, per cosa poi? Per un profumo di una stupida felpa blu vaffanculo! pensai. Una hostess si avvicinò vedendo che cercavo di asciugare piccole lacrime scese contro la mia volontà  "miss, are you ok?" la guardai per pochi secondi... "no, direi proprio di no".

CARMEN PROV

Ero appena fuori alla porta dell'hotel, aspettavo che Giovanni arrivasse con l'auto lasciata nei box, finalmente andavo via da quel posto che sembrava maledetto per me, il cielo era ancora annuvolato dalla sera prima, l'estate stava finendo d'altronde, mi strinsi nelle spalle finché non sentì il clacson di Giò che mi incitava a salire "finalmente! Sto congelando!" "se vabbè  congelando per un po' di vento?" ribatte lui ridendo, apre il bagagliaio e mette dentro le mie 2 valigie, appena lo chiude vede la mia faccia abbattuta, era inutile non riuscivo a sorridere "ohi...dai vedrai che appena parte il tour non penserai più a nulla" disse stringendomi, speravo davvero avesse ragione "dai saliamo che abbiamo un po' di strada da fare per arrivare a casa" sorrise, già finalmente andavo a casa, almeno una cosa bella. Salimmo in macchina e dopo aver avviato il navigatore Giovanni accese la radio cercando uno spazio nel traffico per partire, io mi appoggiai al finestrino, mi piacevano i viaggi in auto mi rilassavano, appena la macchina si accinse a muoversi fece una brusca frenata facendo cadere dei CD che stavano sul cruscotto "Giò ma che diavol-" oh mamma, nel girarmi verso Giovanni mi accorsi che una ragazza si era messa davanti alla macchina impedendone il passaggio "Laur..." soffiai appena il suo nome sulle mie labbra, scesi subito senza staccarle gli occhi di dosso, lei girò dal mio lato e si piazzò davanti I miei occhi "che succede?" chiesi "io...io non ce l'ho fatta a partire" disse con il fiatone, aveva corso? Beh non vedevo nessun taxi nei dintorni, forse era in coda più dietro visto che oggi a Roma c'era più traffico del solito "perché?" mi uscì dalla bocca senza pensarci "io ho capito che ti amo e non posso vivere senza di te, cioè pensavo che nella vita contassero solo i sogni e io il mio l'avevo raggiunto, almeno così credevo, poi però ero sull'aereo e mi sentivo tutto fuorché felice, cioè cazzo mi hanno presa per una stage a Broadway e non ero felice? Mentre ero seduta avevo visto un ragazzo che piangeva e guardava gli aerei partite, pensai fosse uno stupido sdolcinato, poi però ho pensato a me e a quanto tu mi abbia cambiata, ho fatto cose da perfetta fidanzata romantica, cioè guarda ora dove siamo e cosa sto facendo, una dichiarazione in pieno centro a Roma e la gente mi sta guardando come fossi un alieno, cioè non è da me, insomma io sono così...rigida e per me contavano solo i miei sogni però poi ho capito una cosa..." disse tutto così veloce che io rimasi a bocca aperta e la fissavo "cosa? " sfuggì dalle mie labbra "che stavo correndo fino in America pensando di raggiungere il mio sogno, ma in realtà scappavo per paura...paura di rendendomi conto che il mio sogno sei tu." Ero rimasta immobile, con lo sportello aperto e la musica della radio che fuoriusciva invadendo le orecchie dei passanti, Lauren aveva recuperato un po' di fiato ma aveva una faccia distrutta "di qualcosa ti prego..." mi supplicò dopo qualche secondo speso a fissarci "io...cioè tu stai rinunciando a tutto, io credev-" mi interruppe stringendo le mie mani "al diavolo tutto. Mi importa solo di te" dalla radio si udirono le note di una canzone che, dio, era proprio per quel momento

... sarà che io ti leggo nel pensiero
di certi sogni riposti nei posti sbagliati
di abbracci mancati per pochi secondi
non chiedi mai niente e nemmeno rispondi
ho cambiati piani per te
succede per colpa di un raggio di luna
ho cambiato piano per te
e quello che capita quando si ama
ho cambiato i piani
ho cambiato i piani per te

"do you want to dance with me?" mi chiese porgendomi la mano, si accorse anche lei della fatalità con cui capitavano quelle parole, pochi secondi ed ero nelle sue braccia a baciandola ciondolando dal suo collo mentre lei mi faceva girare su se stessa, un piccolo applauso si levò intorno a noi, pochi passanti, i più curiosi o quelli che evidentemente non andavano di fretta a lavoro, si fermarono ad osservare la scena mentre Giovanni che era appoggiato sull'altro lato dell'auto fischiava e batteva le mani, scoppiammo a ridere, labbra contro labbra "ora si che sono felice" mi disse con un bacio a stampo "sei il colpo di scena della mia vita".

Fine
Grazie di cuore a tutti♥️

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 28, 2018 ⏰

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