34° Di Spalle

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Aveva sistemato dei vestiti su una parte dell'armadio, e ora era in piedi di fronte alle grucce e sfilava le camicie e i pantaloni lanciandoli sul letto "che cosa fai?" uscì dalla mia bocca, come un fruscio, non pensavo neanche mi avesse sentita, in realtà si, ma lei mi ignorò, fece il giro del letto, posizionandosi di fronte alla valigia aperta e iniziò a piegare, piegare è un eufemismo, più che altro ci buttava alla rinfusa i vestiti dentro, mi avvicinai stringendole il braccio "don't tach me!" urlò scostandosi dalla mia presa, io allora le strinse entrambe le braccia e poggiai la mia fronte al centro della sua schiena, cazzo mi mancava così tanto il suo odore, credo fosse un bagnoschiuma ai fiori, era delicato ma arrivava dritto alle narici, iniziai a piangere, non so perché, forse esplosi anche per le lacrime che trattenne quella giornata, dopo l'abbandono...la sentivo respirare affannosamente eppure era ferma, si era messa dritta, aveva ancora una maglia in mano ma aveva smesso di 'ordinare' le sue cose "l'hai baciato! Dopo neanche 24 ore che ci eravamo lasciate Carmela!" oddio, quel nome sulle sue labbra mi portò alla mente tutte le nostre giornate nella scuola, le sere nel residence, la nostra 'prima volta' dio..."io, io non volevo davvero, ero ubriaca e lui si è avvicinato... Io..." riuscì solo a piangere ancora "tu ci saresti andata a letto!" disse lei dura, si piegò e buttando la maglia che aveva in mano chiudendo la valigia "perché eri qui?" chiesi ancora attaccata alla sua schiena "non ha più importanza ormai" "per me si, tutto di te ha importanza!" lei fece una sottile risata, mi innervosí talmente tanto quel gesto, dopo tutto ancora pensava che di lei me ne sbattessi i coglioni? La feci voltare aumentando la pressione sul braccio sinistro, eravamo faccia a faccia, aveva un'espressione dura e schifata, forse quello che aveva visto l'aveva inorridita troppo "perché avevi sistemato le tue cose in camera mia?" le richiesti con un tono duro però sta volta "perché avevo ancora dei giorni prima di partire, visto che ho uno stage nella scuola di Amici, e volevo trascorrerli con te, per parlare di una relazione a distanza" si bloccò, guardando a terra "...che non ci sarà più" aggiunse con un filo di voce. Io tolsi la mano dal suo braccio, facendola cadere sul mio fianco dove vi era l'altra, io pensavo volesse chiudere, cioè era andata via e non credevo volesse stare ancora con me, *che stupida* "ti prego Laur, resta, io...non volevo, davvero io pens" "pensavi? No! Credo tu non stessi pensando che in quel momento mi stavi tradendo, cazzo Carm, neanche 15 ore sei stata senza di me e sei caduta nelle braccia di quel coglione!" mi buttò in faccia tutto, era incazzata, troppo sta volta...scese il trolley e si diresse verso la porta, io la seguì tirandola per la mano "non puoi andartene, io ti amo!" urlai, credo che i vicini di stanza a breve avrebbero chiamato la sicurezza, urlare alle 2 di notte in un albergo non era cosa normale "lasciami Carm, lasciami" io continuavo a stringerla tirandola indietro, lei dimineva il braccio per cercare di liberarsi, alle fine scivolati indietro e mi ritrovai col sedere a terra, la guardavo dal basso, piangeva, cioè non me ne ero accorta, le lacrime scendevano silenziose "io ti amo..." le dissi quasi soffocata "si è visto" girò le spalle, era la seconda volta che lo faceva, sparendo dietro alla porta di legno. Era la seconda volta in un giorno che mi voltava le spalle e scappava. Ancora.

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