Il viaggio è stato abbastanza silenzioso. Uno di quei silenzi per cui ti imbarazzeresti se lo rompessi. Ma perché ero da sola. Jamie e Jack hanno preferito prendere il globo di neve, io invece sono partita subito, senza pensarci due volte, in volo, diretta sul posto. Conosco il luogo, e sicuramente in mezzo a tutta quella foresta si vedrà sicuramente un edificio particolare come quello di Amron.
Trovato il viale principale, vedo subito Jack e Jamie che stanno uscendo in quel momento dal portale spazio temporale che crea il globo di neve, una volta lanciato. Mi vedono subito arrivare. Ci osserviamo tutti e tre, mentre mi avvicino. Mi guardano in silenzio, quasi sorti nei loro pensieri. Ignorando, appoggio tutto vicino alla loro roba, risvegliandoli di scatto. Incrocio le braccia.
《Eccomi qua.》《tutto apposto il viaggio?》 Chiede Jack, quasi sospettoso. Il sangue mi si raggela alla domanda. Annuisco semplicemente, distogliendo immediatamente lo sguardo. Alzo la testa e guardo l'edificio.
《È meglio di quel che credevo.》 Confesso, quasi sollevata. È bellissima. I muri di pietra sono in parte coperti da grossi rami di edera, quelli più resistenti hanno raggiunto perfino il tetto. Il colore delle mattonelle tende infatti sul verde, come colore. L'unica cosa che dall'esterno ho notato fatto in legno era il grande portone chiuso, fatto di un legno molto scuro, scolpito.
《 infatti, e aspetta di vedere l'interno. Allora, visto che ci siamo tutti, possiamo andare.》
Conferma sollevato Jamie, cominciando ad avviarsi verso l'ingresso chiuso, incombente su di noi, afferrando velocemente le sue cose. Sia io che Jack lo imitiamo, allungando entrambi la mano per afferrare le nostre cose. Senza accorgersene, sfioro la sua mano, ritraendola subito. Lui non si sposta, mi guarda solamente per un secondo. In imbarazzo, mi inginocchio e afferrò le mie cose, evitando di nuovo un contatto fisico con lui. Lui comincia a camminare con passo deciso, calpestando la ghiaia sotto i suoi piedi, provocando un rumore ripetitivo e sabbioso.
Arriviamo davanti un enorme cancello, méta coperta dall'edera, scura. Intorno a noi si estendono chilometri di alberi, pini e abeti. Si sente un fortissimo odore di neve. Non capisco però se è la scia di profumo di Jack, o se sta per iniziare a nevicare, perché un odore fortissimo di neve mi pervade.
Saliamo i tre gradini in pietra, e ci fermiamo entrambi davanti alla porta chiusa. Mi sento a disagio. Diversi pensieri attraversano la mia mente.
《Ma siamo arrivati in ritardo?》 domando, dubbiosa. Guardo le due torrette di mattoni che contornano il portone. Le noto solo ora e vedo che vi sono scolpite due guardie di pietra. Tengono in mano uno una lancia, l'altro una scure. Mi comincio a sentire microscopica, notando la loro eccessiva altezza.
《no, siamo in perfetto orario di arrivi. E poi è il primo giorno. Le porte sono aperte tutto il giorno per ricevere tutti i ragazzi e ragazze che arrivano da lontano. C'è chi è più vicino, e chi ci mette più tempo ad arrivare.》 dice jack, più informato di quel che credevo.
Mi avvicino al portone e, prima che io potessi fare qualsiasi movimento, un tremolio sotto i piedi mi sconquassa tutta. Mi allontano immediatamente, con uno sguardo spaventato. Le due statue si staccano dalla base e si girano verso di noi, affiancandoci. quello con la lancia tiene in mano una pergamena molto lunga. Quando le nostre distanze diminuiscono, srotola la pergamena con un colpo secco, tenendola davanti a lui per vedere bene cosa c'è scritto sopra. Chiede immediatamente, con una voce roca e inquietante 《nome.》 lo osservo stupita. Velocemente rispondo alla sua domanda 《ehm...Miriam. Miriam Fire.》 Inizia a srotolare la lunga pergamena, cercando con occhi fissi i nomi trascritti sopra. Il disagio sale, sperando che non ci sia il mio nome, o che non ci siamo problemi. Preferisco comunque la prima opzione.
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6°GUARDIAN - III
Viễn tưởng(❌LIBRO IN REVISIONE❌) . . . . Un tempo vivevano nello stesso villaggio, ora sotto lo stesso tetto. Prima duecomuni mortali, ora due guardiani, molto diversi tra loro. Tutti direbbero che non sono fatti per stare insieme, chi per invidia, chi per od...