capitolo 27

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MIRIAM pov

è veramente la fine per black. prima il segno, poi gli amici di papà e infine lui. non ne rimarrà nemmeno uno. al diavolo la storia " noi non possiamo distruggerlo, come lui non può distruggere noi"   lui ha ucciso quelle persone, cosa gli inmpedirà di farlo anche a noi? 

atterrata a burgess vado nel bosco e cerco il letto rovinato di black.  mentre cerco, nera esce e cerca di fermarmi.

- non ora nera. è una cosa personale ora.- non andare, ti ucciderà!- non mi importa, voglio solo la mia famiglia al sicuro. e poi sarà lui ad morire, io non ci penso nemmeno ad andare nella tomba, dopo una vita rovinata.- e jack? se scambierai te per tuo padre jack come farà?-     mi fermo.     - ecco, dai ritorniamo indietro.-      mi sono fermata perchè ho trovato il letto.

JACK pov

- CHE COSA?!- si in camera sua non c'è più la divisa, ne la spada.-    la temperatura cala. miriam cosa stai facendo?      - oh no...-       corro verso l'uscita.    - voi rimanete pure qui, se avete paura, io vado a salvare miriam.-

MIRIAM pov

- no miriam non andarci! è una trappola!- voglio mio padre al sicuro. non m'importa. i guardiani mi hanno tenuto all'oscuro tutto. -      scendo per il tunnel. è buio. qualche privido per l'oscurità ci viene, ma cerco di trattenermi. arrivata a terra, sono in una grotta quasi completamente buia, qualche fessura nel soffitto illumina a malapena méta del posto.  ho la spada in mano, sto sempre allerta. 

- vedi che avevo ragione?-   non lo vedo. appena faccio un passo delle piccole fitte partono al fianco, dal segno, ma ignoro.      - te lo credo: rapire mio padre. vuoi proprio andare nella tomba eh black?-     non parla più. faccio qualche passo in avanti.

- dov'è mio padre?- al sicuro...- qua non c'è nulla di sicuro.- ah perchè al polo si vero? gente che ti ha mentito, ti hanno tenuto nascosto la tua famiglia, e per cosa? solo per avere qualcuno che combattesse per loro. io ho il coraggio di combattere al fianco dei miei incubi.-

la rabbia piano piano scompare.    - fammi vedere papà.-     non dice nulla. poi vedo una gabbia staccarsi dal gancio nel soffitto e venire da me. intravedo papà.     - tesoro!- papà...ora sono qui, non preoccuparti. -  devi andartene subito! non è quello che dice...- tranquillo.  pitch! -  si miriam? cosa succede?- liberalo.- oh tesoro, voglio qualcosa in cambio.-     non si è fatto vedere. metto via il ciondolo sotto il completo. metto la spada nel fodero. coperto dal mantello. 

- che cosa vuoi allora?- no, miriam vattene!- non sopravviverai un giorno qua dentro. lui vuole me, non te. troverò un modo...-     appare pitch a quanche metro da noi. voglio papà libero. al sicuro. poi troverò un modo per scappare. non so come, e quanto tempo ci metterò. il meno possibile.

- lo sai fin troppo bene...-    faccio un respiro, sbatto gli occhi, poi prendo la mano di papà.

- tesoro no, vai via.- ti voglio bene papà. -      mi avvicino a lui e gli dico a bassa voce.      - troverò un modo. te lo prometto.-     mi alzo e guardo pitch. con la voce strozzata e le continue fitte al fianco dico      - accetto.-

- no miriam!- papà vai...-     quando si apre la gabbia mi abbraccia forte. sempre a bassa voce gli dico     - porta tutti al sicuro.-    gli lascio tra le mani il wolky tolky. l'altro è nella cintura. senza farsi vedere lo mette via.       - cercherà in ogni modo di uccidere chi tiene a me e chi tenterà di liberarmi. cambierà l'entrata della sua tana. state sempre all'erta.-     quando ci stacchiamo lui cammina verso il tunnel completamente nero. dopo qualche secondo non sento più i passi di quello che sarà mio padre anche dopo la mia morte. se morirò.

6°GUARDIAN - IIIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora