capitolo 2

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In un attimo tutto ciò che mi circondava sprofonda nel buio più totale. Subito, il mio naso viene invaso da un forse odore di umidità e ferro, quasi come se avessi in bocca del metallo arrugginito. Non so cosa fare, il panico mi assale e disperatamente cerco di fermarmi afferrando il bordo liscio e scivoloso delle mura claustrofobiche che mi inghiottivano come un esofago. Questo tunnel è stretto, mi soffoca. Ho come qualcosa che mi tira dalle caviglie verso il basso, verso il baratro. Il mio istinto di sopravvivenza aumenta le mie forze per far si di poter riuscire a scappare, e ritento ancora una volta a librarmi verso l'alto, ostacolando la volontà di Black. Continuo finché non riesco a liberarmi dalla forte presa. Senza pensarci, mi libro verso la direzione opposta, da dove sono arrivata. Ma questo posto non si lascia fregare tanto facilmente e, ingannandomi, mi fanno raggiungere l'entrata della tana dell'uomo nero. Il posto ricorda vagamente un cimitero sotterraneo, con strutture di marmo e pietra che sfidano ogni legge della fisica o dell'architettura, per essere più precisi. Quelle gabbie adornate di artigli, pendono dal soffitto come grosse tarantole scheletriche, a testa in giù, mentre mi fissano con quei occhietti vispi e sinistri, pronti a rinchiudermi in quello che sarebbe un ventre in ferro arrugginito. La polvere regna sovrana, come gli orribili incubi sabbiosi, scherni, mentre fanno la guardia a ogni singolo centimetro di quel posto dimenticato da Dio.
Una volta voltatami per tentare nuovamente di scappare, il profondo tunnel che mi ha riportato qua scompare, subito sostituito da un muro di terra e pietra scura. Impreco, tirandoci un pugno contro.

Sono in trappola. Di nuovo. 

《 Allora è vero...》 un sussurro appena accennato si fa spazio nella tana, provocandomi un orribile brivido giù per la schiena. Una volta voltatami verso la direzione da cui proveniva la voce, i miei occhi si focalizzano immediatamente su un'ombra deforme e corrotta incombere verso di me, con una lentezza quasi soporifera. 

Pitch.

Mi appoggio istintivamente contro il muro tanto odiato dai miei pugni, quasi sentissi il bisogno di tenere il più possibile distante da me colui che speravo di non incontrare mai più nella mia inutile vita. Perché non mi potevano lasciare semplicemente in pace e farsi gli affari loro?

《...che hai paura del buio 》afferma quasi orgoglioso. I suoi occhi si illuminarono come quelli di un gatto nel buio, rendendo il buio che già mi circondava ancora più scuro e terribile. Imploravo non so chi  di poter scappare, che ne so, trovare un'apertura nel soffitto e e scappare volando via, o magari trovare un diversivo e approfittarne. 

Ma qua dentro non c'è niente che fa a caso mio.

《 Dovresti saperlo bene 》 affermo titubante.

Non risponde, ma in compenso continua a fissarmi, annullando a ogni passo la distanza da me. Gli nasce un ghigno terribile, di quelli che solo gli assassini riescono a mostrare. Con tutte le infinite risorse e capacità che possiedo, neanche una ora mi sta aiutando. Scappare, come per combattere, non mi porterà da nessuna parte. Sto giocando nella casa avversaria. qua tutto è sotto il suo controllo.

Diamine, mi sto così rammollendo? Anni fa non ci avrei pensato due volte di fare il culo a strisce a Pitch. Che mi sta succedendo?

è Lui. Mi sta indebolendo.

《cosa vuoi ancora da me, Pitch...》 cinguetto, evidentemente infastidita dalla situazione. Lui non sembra ascoltarmi, e anzi si avvicina ancora di più. Ormai è a portata di mano per uccidermi sul posto, e Dio non sa quante volte ho pregato di crepare in questi anni... ma in questa situazione, e in queste condizioni, mi sto seriamente pentendo di quello che ho detto. Sembro una bambina che sta per scoppiare a piangere. Non mi riconosco più.
Volto il viso verso di lui, non capendo perchè l'uomo nero fosse così a corto di risposte acide, oggi. Mi fissa, sapendo che l'unica parte di una persona che non si lascia soggiogare dalle parole è il viso. Lui conosce alla perfezione le paure di tutti, sì, ma sa anche leggere i volti di tutti, così da poter conoscere anche il modo migliore per terrorizzarle. E ci sta riuscendo.

6°GUARDIAN - IIIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora