t h i r t y - t h r e e

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[smut]

«Mi mancavano queste notti»
Taehyung sorrise e si voltò nella direzione del castano, steso di fianco a lui, con solo i pantaloni del pigiama a fargli da coperta. Depositò un bacio sui suoi boccioli rossi, facendo scorrere la mano fino all'altezza del cuore, sorridendo. «Senti come batte»

Tranquilla musica classica, scandita da qualche tuono della notte, rendeva l'atmosfera decisamente magica. Dalla finestra da cui penetrava la luce della Luna, si potevano intravedere le stelle, e le fronde degli alberi circostanti che si muovevano a causa del vento. Jungkook teneva una mano ferma sul fianco del biondo, tenendolo vicino a sé in modo protettivo, mentre ogni tanto si voltava nella sua direzione per baciargli la fronte o la guancia. Era tutto così magico che a stento entrambi riuscivano a pensare che uno stupido matrimonio li avrebbe separati.

«Non voglio» Spezzò il silenzio Jungkook, i grandi occhi scuri fissi a guardare il blu scuro del cielo. L'altro rimase in silenzio, d'altronde era perfettamente consapevole di cosa stesse parlando. Si limitò a stringerlo con dolcezza, nascondendo il viso contro l'incavo del suo collo «Scappiamo insieme»

«Cosa?» Taehyung questa volta alzò un attimo il busto per poterlo guardare bene nel viso, e ci riflettè due secondi. Ne leggeva tante, di fughe romantiche, nei libri, ma la loro situazione era ben più complessa. Jungkook faceva parte di una famiglia di enorme rilievo in Corea, la sua sparizione avrebbe suscitato fin troppo scandalo. E poi era impensabile condurre una vita così altalenante e priva di certezze. Trovare una casa, un lavoro, un modo per vivere una vita dignitosa. «Sai che è impossibile» Si lasciò cadere di nuovo tra le sue braccia, sospirando subito dopo.

«Non se ci organizzassimo bene» Jungkook si alzò a sedere facendo mugolare in disaccordo il biondo, che finalmente aveva trovato la sua giusta posizione «Sarebbe bellissimo. Prenderei un po' di soldi, scriverei una lettera ai miei, saluterei i miei amici e... ti porterei con me in un posto in cui possiamo stare insieme»
Gli occhi scuri del moro guardavano carichi di aspettativa, come quelli di un bambino entusiasta convinto dell'esistenza di Babbo Natale: tanto convinto che quasi aveva paura di distruggere i suoi sogni.

«Tae, io non voglio quel matrimonio»
«Pensi io lo voglia?» chiese con un sorriso maliconico, prendendogli a coppa il viso. «Ovvio che no, Kook, ma non puoi evitarlo. I tuoi genitori lo hanno programmato, e sicuramente c'è un motivo» Jungkook scosse la testa e rise. Esatto, scoppiò a ridere, continuando a negare con il capo.
«Qualsiasi sia il loro motivo, io voglio te. I loro sporchi motivi per incastrarmi nei loro affari, non riusciranno mai a superare il motivo per cui ti amo»

Non gli diede tempo di aggiungere parola: lo baciò come se da quelle labbra dipendesse la sua vita. Lo spinse contro il materasso, gli prese il viso con la mano destra, mentre la sinistra era scesa a carezzargli la pancia scoperta, salendo fino al petto e poi al retro del collo, per avvicinarlo maggiormente a sé. Le mani del castano invece, girovagavano lungo tutto il corpo del ragazzo sopra di lui, che si ritrovò presto a posizioni invertite con la schiena premuta contro il materasso, e i polsi immobilizzati ai lati della testa. Con una mossa veloce tolse la maglia al biondo, portando le labbra contro il suo capezzolo, leccandolo e mordendolo. La sua mano, intanto, aveva presto raggiunto l'intimità coperta dai pantaloncini di Taehyung, già bella indurita ed evidente. La strinse, formando le mano a coppa, e la massaggiò beandosi dei gemiti che il biondo lasciava.

«Toglili...» Tra un sospiro e l'altro, Taehyung aveva fermato la mano di Jungkook, che con un sorriso lo accontentò, scoprendolo da tutti i suoi indumenti, divenuti di troppo.
«Non vergognarti» lo rimproverò il castano quando vide l'altro cercare di coprire la sua intimità. Gli allargò le gambe, posando le labbra contro il suo inguine, grugnendo a causa del dolore alla cute, causato dalla presa salda di Taehyung sui suoi capelli. Arrivato alla sua erezione, posò le labbra sulla punta prendendola completamente in bocca, e facendo veloci movimenti con la testa, chiudendo gli occhi ogni volta che qualche gemito troppo roco usciva dalle labbra del biondo. Aveva riscoperto il paradiso, sentendo gli ansimi di piacere uscire da quelle labbra gonfie.

«F-Fermati» lo pregò Taehyung, stringendo il lenzuolo di cotone sotto di lui tanto da far diventare le proprie nocche dello stesso colore bianco. Non gli diede retta, continuando a soddisfarlo con la propria bocca, quando si allontanò con un leggero schiocco, leccandosi le labbra. Calò i boxer nell'esatto momento in cui le lamentele del ragazzo sotto di lui si fecero più cariche di frustrazione, e si posò tra le sue gambe, incontrando i suoi occhi traboccanti di desiderio. Fece combaciare la punta con la fessura del biondo, spingendosi con molta delicatezza al suo interno. Si prese una buona manciata di secondi per guardarlo, per baciare ogni suo angolo del viso.

«Sei arte» sussurrò al suo orecchio cominciando a muoversi e a dare lente spinte con il bacino, tenendolo ben saldo per le cosce. Il rumore della loro pelle che si scontrava, e i continui sbuffi e gemiti rendevano l'aria più dolce ed intima. Erano stretti tra loro come se avessero avuto paura che l'altro potesse essere solo un sogno, avevano bisogno di percepire presenza reciproca.

Arrivati entrambi al limite, si accasciarono di fianco con il fiatone, e con uno senso di pienezza all'altezza del petto. La guancia di Taehyung trovò come cuscino il braccio tonico del castano, che baciandogli la fronte, gli consigliò di riposarsi. Sentì un leggero russare, e sorrise inebetito, comprendo i loro corpi.
«Ti prometto che starò con te. Non ti lascerò andare» sussurrò, e dopo averlo guardato con gli occhi di chi è innamorato perso, si addormentò.

how are you [kth,,jjk]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora