Il tempo, in compagnia di Jungkook, sembrava essersi fermato. Sembrava che, una volta varcata la soglia del Luna Park, i due fossero entrati in un'altra dimensione, fatta di baci a stampo, carezze, parole dolci e mani intrecciate. Aveva riscoperto un lato tremendamente dolce del castano, che camuffato in modo buffo, ogni tanto gli strizzava l'occhio e si avvicinava un attimo a lui, abbassando la mascherina e baciandolo.
Tutta quella confidenza e quell'affetto che Taehyung aveva definito "da fidanzatini", vergognandosi di usare quel termine davanti a Jungkook, non gli dispiaceva affatto, lo faceva sentire amato, e colmato di un affetto che raramente in vita sua aveva ricevuto.
«A che pensi, bimbo?» A pervaderlo fu un brivido alla spina dorsale, al suono di quel nomignolo, e si costrinse a non arrossire e a mantenere un certo decoro: non sei mica una ragazzina, suvvia.
«Voglio lo zucchero filato» rispose Taehyung poco dopo, benché la risposta non corrispondesse alla domanda precedentemente posta. Guardò comunque il castano con un grande broncio infantile e carino.
«Ed è questo quello a cui stavi pensando con tutte le guance rosse? Oppure tra i tuoi pensieri c'è un bellissimo ragazzo, lo stesso che ti sta parlando adesso?» sussurrò contro il suo orecchio, abbassando la mascherina.«Yah, sei il solito presuntuoso!» lo spinse scherzosamente, ma a tradire la frase precedente fu un sorrisetto assorto, nato dal pensiero che si, effettivamente si stava quasi innamorando di quel ragazzo egocentrico.
«Avevo ragione» Jungkook si distanziò, alzando un sopracciglio con aria di ovvietà, e la scena turbò il biondo più di quanto avrebbe dovuto: la fronte scoperta e le sopracciglia ben definite davano lui un'aria diversa, ed era bello quasi da togliere il fiato. Ma ad alta voce lo avrebbe negato fino alla morte. «Coraggio, andiamo a prendere questo zucchero filato»Attesero in fila nel carretto più vicino, sempre con le mani strette tra loro, e quando arrivò il suo turno, posò felicemente la mano che Jungkook non era impegnato a stritolargli, contro il bancone, impaziente: era da una vita che si privava di quel dolce sapore, e poter gustarne la bontà dopo anni, lo entusiastava. Allontanandosi dalla giovane ragazza che sembrava aver guardato Taehyung troppo a lungo, il castano trovò posto in una panchina, un po' isolata dato che si trovava dietro un enorme giostra. Lo fece sedere sulle sue gambe, e lo osservò con un sorriso ebete mentre si riempiva la bocca di batuffoli bianchi.
Il biondo, d'altro canto, era rilassato e felice: staccò un pezzo e lo portò alle labbra di Jungkook, che colto alla sprovvista da quel gesto pateticamente adorabile, si trovò a serrare le labbra, che schiuse dopo pochi secondi rendendosi conto del fatto che fosse solo zucchero filato, e non una grande minaccia.
«Ne vuoi ancora?» chiese staccandone un secondo batuffolo, che stavolta prese tra le proprie labbra prima di avvicinarsi al moro, che divorando velocemente lo zucchero filato, lo baciò con lentezza, sorridendo dentro il bacio. Si allontanarono, e presero qualche secondo per guardarsi sorridendo: uno con il cuore che palpitava di un sentimento tutto nuovo, e l'altro, che quel sentimento lo aveva riconosciuto ma represso da troppo tempo, aveva imparato a riconoscerlo e ad apprezzarlo.Delle urla distrassero entrambi, e quando si voltarono poterono vedere da cosa esse fossero causate: montagne russe, dall'aria di essere davvero spaventose. Quelle cose non erano di suo gradimento, ma lo stesso non si poté dire di Jungkook, che con un amabile sorriso da coniglio, si coprì con la mascherina, prima di alzarsi e prendere la mano di Taehyung.
«No. No, no, no» scosse categoricamente la testa, ma ormai il castano aveva smesso di ascoltarlo, e lo stava trascinando verso attrazione, in procinto di fermarsi.«E-E poi non hai nemmeno i biglietti!»
Come non detto. Guardò i due foglietti verdi fluorescenti quasi come a volerli incenerire e far sparire dalle dita di Jungkook, che ridendo, si beò dell'espressione affranta del biondo.
«Li ho presi mentre tu eri troppo impegnato a litigare con quel bambino, perché aveva vinto un pupazzo che volevi tu» rise mentre riportava alla mente quel ricordo di qualche mezz'ora prima.«Eh dai, odio queste cose»
«Ci sono io, cosa potrebbe andare storto, principessa?» Dannato sorrisino da coniglio.
«Non ricominciare»
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how are you [kth,,jjk]
Fanfictionᴄᴏᴍᴘʟᴇᴛᴀ ❝dove alla morte del padre, taehyung viene accolto nella casa jeon, dove il signor kim lavorava come giardiniere❞ 【kookv】 #978 FANFICTION 26/04/2018 #688 FANFICTION 02/05/2018 #580 FANFICTION 10/05/2018 #365 FANFICTION 27/05/2018 #273 FANFI...