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La domenica era il momento forse peggiore della settimana. Svegliarsi presto, vestirsi e prepararsi per andare alla Messa, e subito dopo di essa celebrare il pranzo della domenica.

Lì il personale non c'era, restava solo lui, un piccolo topolino in mezzo ad un branco di lupi.

«Taehyung, dobbiamo andare»
«Sono pronto» sistemò la camicia azzurra dentro i pantaloni neri e si guardò allo specchio: i cosiddetti Abiti Della Domenica, perché erano i più decenti che possedeva, e li metteva solo per andare in Chiesa.

Uscì dalla sua stanza e percorse il corridoio a passi lenti e strascicati, affiancato dalla Signora, e raggiunse il salotto dove tutta la famiglia Jeon era radunata. Jungkook, impeccabile come sempre, stava in una postura dritta e composta, troppo forzata per un ragazzo di appena diciannove anni.

Gli augurò un buongiorno, non avrebbe ricambiato ovviamente, ma lui puntava sempre all'educazione, e ne avrebbe riservata anche per lui.

Uscirono passando per il giardino ben curato dai giardinieri del castello, e si toccò il ciondolo al collo con un sorriso malinconico, mentre si godeva quel momento di aria fresca, prima entrare nella macchina dei Signori Jeon. Jungkook era di fianco a lui, appoggiato allo schienale con una gamba accavallata, e le braccia incrociate al petto. L'aria primaverile stava pian piano scemando in quella estiva, portando ancora qualche pioggia che rendeva il cielo grigio.

«Domani chiediamo a Myunghee di tagliarti i capelli» La Signora Jeon si rivolse a Taehyung guardandolo attraverso lo specchietto, e il moro annuì sforzandosi di sorridere.
«Posso colorarli?»

«Basta che non sia niente di troppo pacchiano» rispose la donna e tornò a guardare davanti a sé. Taehyung sorrise tra sé e sé, giocando con le mani posate sulle gambe.

Parcheggiarono davanti all'edificio e scesero dalla macchina: rivolse uno sguardo alla platea, e si sentì imbarazzato quando si trovò osservato da tutti i presenti: e sebbene la famiglia Jeon si sentisse del tutto a suo agio, per Taehyung non fu lo stesso. Si sentiva inadatto e fuori posto, come ogni giorno da cinque anni a quella parte.

«Mi spieghi cos'hai da essere così imbambolato? Siediti» Il rimprovero di Jungkook lo riportò al presente, e si rese conto di essere rimasto in piedi in mezzo alla Chiesa. Arrossì e si sedette, accanto al castano, che di tanto in tanto salutava qualche ragazzo, che probabilmente conosceva.

Lui non conosceva nessuno, perché non andava a scuola ma frequentava di tanto in tanto qualche lezione privata.

Si alzarono quando la Messa ebbe inizio, e con lei la mattinata infernale che lo aspettava.

how are you [kth,,jjk]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora