«Non... non posso i-io»
«Per favore» fece il broncio giungendo le mani al petto.«Domattina si arrabbierà con me» sussurrò Taehyung, scuotendo la testa e cercando di raggiungere la porta.
«Se succederà ricordami che sono stato io a chiedertelo» lagnò strascicando la voce «Ti prego»
Il biondo si guardò intorno e alla fine cedette, togliendosi le pantofole e stendendosi accanto a lui, stando però a debita distanza.
«Vieni qui» lo tirò per un braccio un po' più vicino, e affondò il viso nell'incavo del collo di Taehyung, rigido come un manico di scopa e rosso come un pomodoro.«Profumi» strofinò il naso contro la pelle morbida del ragazzo e lo abbracciò lasciandolo sempre più impietrito e confuso.
«Perché ha bevuto così tanto?» chiese e guardò il soffitto mordendosi il labbro, già pronto per la risposta.
«Perché mi sentivo triste, e se non bevo non sono mai felice. Se non bevo non ho mai il coraggio di fare niente, come quello che sto facendo, no? E vedi, non smetto più di parlare» rise ed emise un piccolo singhiozzo.
«Sono sempre in silenzio e sono cattivo quando non bevo» si imbronciò, e dopo aver mormorato qualcosa che Taehyung non riuscì a capire, posò la testa sul cuscino accanto alla sua e si addormentò.
Durante la notte le gambe del castano si intrecciarono alle sue, e le braccia lo stringevano con maggiore forza.
Ma la mattina, non appena il primo raggio del sole colpì il volto rilassato di Taehyung, tutta quella magia svanì.
Jungkook si alzò dal cuscino con un mal di testa da spavento e si guardò intorno confuso. Notò il corpo piccolo e minuto del ragazzo dai capelli biondi accanto al suo, raggomitolato come un fagotto sotto le coperte.
Lo strattonò senza troppa grazia, facendolo svegliare in pochi secondi.
«Si può sapere che cazzo ci fai qui?»Taehyung si alzò a sedere strizzando gli occhi per mettere a fuoco la situazione: Jungkook con lo sguardo severo puntato su di lui, e... la sua camera. Era ancora nella camera del moro.
«I-io...» balbettò cercando la scusa migliore per difendersi, ma rilassò le spalle e guardò altrove, facendo per alzarsi. Il castano gli premette le mani sulle spalle e lo fece abbassare: gli occhi scuri che lo perlustravano, come se avessero dovuto cercare qualcosa in lui.
«Smettila di balbettare» disse serio, e continuò a guardarlo «Cos'è successo ieri?»
«Lei è tornato a casa ubriaco e io l'ho aiutata a raggiungere la sua stanza, ma poi...» Taehyung strinse gli occhi e continuò «Poi lei mi ha chiesto di restare a dormire qui, ha fatto dei discorsi...»
«Che discorsi?»Taehyung delglutì e alzò la testa «Diceva che... sono bellissimo, poi lei... mi ha abbracciato e...»
Jungkook tenne per tutto il tempo lo sguardo fisso sugli occhi persi del biondo, che non sapevano dove posarsi, a disagio. Sbuffò e lo invitò ad uscire, più gentilmente rispetto alle altre volte, e rimase solo, solo con i suoi pensieri.
Questa storia sta diventando così seguita in così poco tempo, la cosa non potrebbe che rendermi più felice, davvero.
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Fanficᴄᴏᴍᴘʟᴇᴛᴀ ❝dove alla morte del padre, taehyung viene accolto nella casa jeon, dove il signor kim lavorava come giardiniere❞ 【kookv】 #978 FANFICTION 26/04/2018 #688 FANFICTION 02/05/2018 #580 FANFICTION 10/05/2018 #365 FANFICTION 27/05/2018 #273 FANFI...