n i n e t e e n

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«E tu?» Jungkook posò la testa contro il tronco dell'albero dietro di lui e lo guardò, come se fosse davvero interessato ad ascoltarlo.

«Non ho una vita interessante e perfetta quanto la sua» sorrise imbarazzato, giocando con i ciuffi d'erba e strappandoli uno per uno, concentrando gli occhi in qualsiasi punto che non comprendesse lo sguardo scuro del moro.

«Pensi che abbia una vita perfetta?» Il ragazzo aggrottò le sopracciglia squadrando quel viso tanto bello contornato da capelli biondi.

«Sì insomma, a lei vogliono tutti bene, ha ancora una famiglia ed è molto bravo a scuola» spiegò con le guance rosse per la vergogna, non aveva mai avuto una conversazione di questo tipo con Jungkook, e non pensava di poterla affrontare in vita sua.

«Non è vero» borbottò il castano e si mise in ginocchio stirandosi le braccia. «Non è che se non piango vuol dire che non sono triste. Tengo bene le mie emozioni e non le faccio trasparire»

Adesso erano molto vicini, le ginocchia si sfioravano e il discorso aveva preso una piega diversa. Sentiva che Jungkook si stava pian piano aprendo a lui, e al solo pensiero sorrise un po'.

«Insomma, parlami un po' di te. Non della tua vita, dimmi ciò che non so, cosa ti piace fare»

«Uhm...» Taehyung riflettè un po' posando le mani sulle sue ginocchia, e inclinò la testa «Mi piace leggere, cantare, anche se non sono il massimo, e ho provato a suonare il sassofono da piccolo, ma ho abbandonato dopo tre mesi» rise ricordandosene «Mi piace ballare, mia mamma mi dava lezioni di danza classica, lei era un insegnante» Gli occhi pizzicarono un po' e dovette premere il palmo della mano sotto di essi per prevenire il flusso di lacrime.

«Anche io so cantare, un giorno potremmo fare qualcosa insieme» gli posò la mano sulla spalla e lo scosse un po' «Sul ballo sono un po' carente, magari mi darai lezioni, eh?»

«V-volentieri» annuì e sorrise guardando il ragazzo davanti a lui, che ricambiò lo sguardo senza però metterlo in imbarazzo.

«Ci sono cose che non ti piacciono, invece?»
«Oh» Taehyung rizzò la schiena come per prepararsi ad un importante e lungo discorso. «Non finirei più di elencarle. Le basti sapere che tutto ciò che non ho citato prima mi fa schifo»

Jungkook si rabbuiò e pressò le labbra tra loro, restando in silenzio: era stato lui a portare tutto quel male nella vita del ragazzo, portandolo ad odiare ogni cosa di sé e di ciò che lo circondava. Ma si promise, sotto l'ombra di quell'albero, che avrebbe rimediato.

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