t h i r t y - s e v e n

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Rotolò verso sinistra, scendendo così dal corpo di Taehyung e toccando il materasso di fianco al lui, con il fiatone. Gli fece passare un braccio intorno al collo, con gli occhi ancora rapiti dal cielo scuro visibile dalla finestra aperta. Avevano fatto l'amore, per la seconda volta, subito dopo la festa: ma rimesso piede nella loro villa, entrambi sapevano che non si sarebbero contenuti per molto. I loro sguardi d'intesa che ardevano perfino durante la strada di ritorno, in macchina, erano un chiaro presagio di ciò che sarebbe successo di lì a pochi minuti, tra le candide coperte del ragazzo dai capelli chiari.

Taehyung allungò la mano verso il pavimento, prendendo i propri boxer ed infilandoli, per poi passare a Jungkook l'altro paio, costringendolo a metterli. L'aria era ancora calda, ma presto i loro strati di sudore si sarebbero dissipati nel fresco notturno che la stagione offriva loro. Bastava solo che l'aria circolasse un po': c'era odore di sesso, come aveva detto il castano ridendo, mentre si accingeva a spalancare la finestra.
«Hai pensato a ciò che ti ho proposto?» Jungkook affondò, senza pensarci, la mano tra i capelli del suo amato, guardandolo di sottecchi.

Eccome se ci aveva pensato, non aveva smesso di farlo da quando gli era stata posta l'opzione di poter cambiare vita. Era tutto così fiabesco: fuggire di notte saltando giù dalla finestra, e solo al pensiero l'idea faceva sfarfallare lo stomaco di Taehyung, come quello di un'adolescente. Rendendosi conto di aver ancora da rispondere alla domanda e di non poter fare scena muta, trasse un sospiro bello lungo.
«L'idea mi piace, ovvio che si, insomma... Passare la mia vita con te, poterti amare alla luce del sole» fece incastrare le sue dita con quelle del moro, lasciando che un debole sorriso si impadronisse delle sue labbra.
«E allora? Facciamolo» si voltò nella sua direzione, trovandolo di fronte: da quella vicinanza poteva sentire il fiato caldo del biondo sulle sue labbra, e poteva scrutare ogni suo particolare da vicino. «Ti prometto che sarà bellissimo» disse infine, avvicinandosi ancora di più per poggiare dei baci contro la sua fronte. Per qualche secondo la stanza si riempì di schiocchi bagnati, e della risata di Taehyung, che imbarazzato cercava di allontanarlo.

«Va bene» disse infine, incontrando i suoi occhi, alleviando subito il peso della sua affermazione. «Ma ti prego, accertiamoci di organizzarci in modo impeccabile, non devono scoprirci»
Il sorriso da coniglietto che fece uscite Jungkook fu uno dei più teneri che il ragazzo avesse mai visto. Perse del tempo a guardarlo, finché non sentì i suoi occhi chiudersi progressivamente, percependo, prima di addormentarsi, le mani del suo amato carezzarlo con una delicatezza che gli riscaldava il cuore. Aveva sempre desiderato qualcuno che lo sfiorasse così, quasi con il timore di poterlo intaccare. E non voleva allontanarsi da lui, ora che lo aveva trovato.

-

«Yoongi» Jungkook cambiò tono di voce, facendo dedurre all'amico che aveva qualcosa di serio da dire. Il platinato si sistemò contro la testiera del letto del più piccolo, annuendo con un sorriso intenerito, nel vedere il suo amico cambiato in modo tanto positivo a causa del suo nuovo amore.
«Perché mi guardi così?»
«Perché sei il triplo più figo quando non fingi di essere incazzato con il mondo e quando non ti atteggi da rubacuori» ammise, incrociando le braccia. «Mi piace Taehyung, è perfetto per te»
«Sei un prete, mi stai dando la tua benedizione o cosa?» ironizzò Jungkook, in realtà per mascherare il suo imbarazzo data l'osservazione del migliore amico. Era vero: grazie al suo dolcissimo ragazzo, al quale aveva augurato un buon pisolino pomeridiano, lasciandolo nella sua camera e assicurandosi di coprirlo bene con il suo plaid azzurro, sorrideva più spesso, e più sinceramente. Poche erano le volte in cui era triste o nervoso, ma aveva sempre delle labbra e delle braccia in cui scivolare per tornare a star sereno. Doveva tutto a quel ragazzo.

«Insomma, cosa devi dirmi?»
Giusto. Jungkook tornò in sé, schiarendosi la voce: non era una cosa semplice, dire quella cosa a Min Yoongi, quel ragazzo era imprevedibile e avrebbe potuto reagire in qualsiasi modo. Avrebbe potuto fare i salti di gioia, contento per loro, come avrebbe potuto prenderla come un tradimento, da parte sua. D'altronde anche a Jungkook dispiaceva dover lasciare il migliore amico, che secondo i suoi piani, avrebbe visto si e no cinque volte l'anno.

«Spero tu accetti la mia scelta» disse d'un fiato, passandosi le mani contro le cosce «Ma io amo seriamente Taehyung, come si può amare il primo respiro che si fa dopo una lunga apnea. Voglio un futuro con lui, e se questo posto non può garantirmelo, io dev-»
«Dimmi il piano ed io ti copro con i tuoi» lo interruppe Yoongi, curvando la schiena in avanti, come se stesse per ascoltare le parole più importanti della sua intera vita. Jungkook spalancò gli occhi: tra tutti i possibili scenari, disastrosi o meno, mai aveva messo in preventivo il fatto che Yoongi lo sapesse già. Negli occhi del maggiore non c'era tristezza, o l'amarezza di qualcuno che sente l'amico voltargli le spalle. No. Ben visibile solamente la tanta voglia di aiutarli. Gli mostrò uno dei suoi più sinceri sorrisi lanciandosi tra le sue braccia, finalmente dando libero sfogo alle lacrime di frustrazione che aveva trattenuto da quando era entrato in casa.

«Non piangere, Gguk, coraggio» lo rincuorò passandogli le mani sulle spalle, e gli fece alzare il viso. «Mi mancherà un po' posare il culo sulla seggiolina del tuo pianoforte, lo ammetto, e mi mancherai anche tu. Ma io sono felice della tua decisione»
Il castano passò una mano sotto gli occhi annuendo. Accanendosi sul suo labbro inferiore con i denti, iniziò a spiegare. «Andremo in Francia. È lontano, lo so, ed è assolutamente azzardato. Ma un amico d'infanzia di Tae, con il quale siamo riusciti a metterci in contatto - Jin mi sembra - abita lì da due mesi con la madre e ci ha dato piena ospitalità finché non troveremo un alloggio per noi. Nel frattempo io lavorerò, e aggiungerò ai miei soldi quella del mio stipendio, per poter affittare un appartamento per noi»

«Ciò che ti chiedo, è di poterci portare fino all'aereoporto in macchina, di mattina. Abbiamo il volo ad un orario un po' mattiniero, ma spero ti vada bene» Tenne lo sguardo fisso contro il muro oltre la testa di Yoongi per tutto il tempo. Ripetendo il suo piano a voce alta, poteva ancora sentire la sensazione delle sue mani tremare mentre prenotava due biglietti di sola andata per Parigi. Poteva sentire ancora le risatine felici di Taehyung, che con gli occhi fissi contro il monitor del computer, vedeva dalla videochiamata il suo migliore amico di quando erano piccoli. Sorrise e sentì una vampata di caldo torturargli le guance.

«Ci sto, nessun problema Jungkookie»
Sorrise Yoongi, e nei suoi occhi poté notare una punta di commozione. Il suo hyung si stava commuovendo e il castano non sapeva come reagire.
«Yoongi Hyung che si commuove» sospirò fintamente estasiato, con un sorriso malinconico. «Mi mancherai tantissimo, Yoongi» fece trapelare un po' di serietà nelle sue parole.

«Anche tu Jungkookie»

Un po' di Yoonkook perché se questa non è la brotp per eccellenza so what's the point.
Ps. Il prossimo sarà l'ultimo :')

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