Era ormai il momento di cominciare le riprese. Il regista ci diede i nostri copioni e insieme allo zio studiai la parte. I tecnici ci avevano preparato due sedie con i nostri nomi sopra e ci sedemmo li a studiare.Come lo zio voleva , Allen rimase in disparte studiando la sua parte da solo. Mi sentivo male a vederlo li seduto sulla sua sedia in legno, con il suo nome dietro , da solo. Intenta nello studio , mentre lo zio mi diceva di essere il più seria possibile ,alzavo ogni tanto lo sguardo per vedere Allen. Anche lui mi guardava e accorgendomene riabbassavo velocemente la testa oppure mi giravo dall'altra parte facendo finta di niente. Ero davvero cotta di lui. Più lo vedevo più i miei occhi brillavano. Non riuscivo ad essere concentrata , tanto che lo zio se ne accorse e mi urló nell'orecchio , rompendomi quasi un timpano. Vidi Allen girarsi verso di me ridendo e contraccambai con un sorriso. Sorrise anche lui. Non avevo nessuna voglia di stare li ferma a sentir parlare e parlare lo zio. Sarei voluta alzarmi e andare da Allen , solo per fargli compagnia , a chiaccherare un Po , per conoscerci meglio. Non avrei chiesto nient'altro che un minuto. Non fu così, il regista ci chiamó perché tutto era pronto: telecamere , luci, scene e controscene. Fu portata fuori la cara e vecchia Betsy, un grande furgone bianco che aveva accompagnato lo zio e Allen nelle vecchie puntate di "Auction Hunters" (Affare fatto in Italia). Io ero il nuovo centro della nuova stagione, un piccola ragazzina esperta di antiquariato e cose vintage venuta dall'Italia per dare una mano negli affari a mio zio. Il regista voleva così, diciamo che più o meno era vero, ero italiana, Ton Jones era mio zio ma ... non ci capivo niente di antiquariato, fu per questo che chiesi al regista come avrei dovuto fare e fui veramente contenta quando egli mi disse :" non preoccuparti , Allen é un esperto in questo campo, fatti aiutare da lui . L'antiquariato é robba sua, perciò voglio che tu apprenda tutto ciò che dice... sarai la sua piccola allieva." Non potevo essere più felice. Allen il mio maestro e io la sua allieva. Il regista poi continuò dicendo " Tuo zio é un esperto d'armi e non posso affiancarsi a lui. Con le armi non si scherza e con Allen sto più sicuro" Ero eccitatissima. Corsi dallo zio per dirglielo ma qualcosa mi disse che forse non era la cosa migliore da fare, d'altra parte poi penso lo sapesse già. Feci finta di niente e mi misi in posizione. Avrei dovuto aspettare al cancello che Allen e lo zio fossero entrati e poi avrei fatto la parte. Sentii il motore del furgone accendersi da lontano e piano piano farsi sempre più forte. La telecamera stava riprendendo e i " miei colleghi" avrebbero fatto un giro della zona per poi arrivare dove ero io. Mentre loro intanto recitavano io tremavo: e se avessi sbagliato? se non mi fossi ricordata ciò che dovevo fare o dire? Ero completamente impaurita e tremolante come se improvvisamente una bufera invernale si fosse abbattuta su di me. Sentivo Betsy vicino e pochissimo dopo il furgone entro in quel che i tecnici avevano reso un deposito. Mentre passavano vidi lo zio con un braccio di fuori dal finestrino mentre Allen ,alla guida, stava parcheggiando. Scesero e come voleva il copione mi avvicinai a loro urlando felicemente " zio , non posso credere che tu sia qui finalmente!" , lo zio sorrise e disse " nipotina mia , eccoti qui. Sono così felice di vederti. Non vedo l'ora che tu inizi a lavorare con noi come avevamo stabilito" e mi abbracció Forte forte sollevandomi, non toccavo terra con i piedi. Anche Allen si avvicinò e lo zio disse lui " Allen , amico mio , ecco la mia nipotina Angelica, é italiana ed é un esperta di antiquariato come te" . Questa scena eppure mi sembrava di averla già vissuta( XD hahaha). Questa volta porsi io per prima la mano ad Allen dicendo " ciao Allen , io sono Angelica , lo zio mi ha parlato tanto di te. Sono contenta di poter lavorare al tuo fianco." e feci un grande sorriso. Con una faccia meravigliata anche lui sorrise ( fu bellissimo) e mi porse la mano rispondendo " Oh bene , farò coppia con un' incantevole fanciulla. Per me un onore poter lavorare con te." e fatto questo andammo verso il banditore che spiegava le regole delle aste. Erano molti gli attori che facevano da compratori e i lotti all'asta erano solo 2. Fu aperto il primo lotto ed era stracolmo di oggetti in legno, mobili e altre cianfrusaglie che pero potevano fruttare soldi. Si creò una lunga fila di gente davanti ad esso e poi toccó il nostro turno. Allen pronto con la torcia accesa in mano si abbassó leggermente tra le cose per vedere in fondo ma non ci riusciva.Con la luce che stava facendo riuscii io a vedere cosa c'era e sottovoce ( come volevasi dal copione) glielo riferii: "Allen in fondo in fondo c'è una piccola custodia nera e riesco a scorgere anche un piccolo manubrio." Fu sorpreso e molto felice di saperlo e insieme allo zio Ton fissammo un prezzo di 800 dollari. Il banditore apri l'asta partendo da 100 dollari. 150, 200, 250, 300... dicevano gli altri. Era il momento di fare qualcosa, i prezzi salivano troppo in fretta. Lo zio Ton ebbe un idea. Erano quasi tutti principianti o come vengono chiamati in questo campo : novellini. Con aria fiera lo zio rialzó il prezzo fisso da 300 a 500. Silenzio di tomba. Io e Allen ce ne stavano fermi accanto allo zio con un faccia tipo da " embè ,allora,che voi?.." verso gli altri. Il banditore chiese se volessero rilanciare una.nuova offerta , ma così non fu e di aggiudicammo il lotto dandoci il 5. Lo zio andò a mettere il lucchetto. Il secondo lotto ci aspettava e come prima il banditore aprì il lotto e si ricreó la fila di prima. Lo zio vide subito un grande fucile nascosto di lato ed era molto contento. Io non riuscii a vedere molto essendoci praticamente un muro di cose davanti a me ed essendo io bassa. Fu Allen che con decisione disse di aver visto delle biciclette che rimesse a posto avrebbero fruttato qualcosa. Il prezzo era 700 stavolta e anche se il lotto non era molto pieno se.non fosse stato per quel muro di scatoloni davanti a me. Allen mi disse :" angé, fai tu l'offerta... non sanno chi sei e come ti comporti." ,"ottima idea " disse lo zio e incoraggiata dai due mi feci avanti. Il prezzo iniziale era 100 dollari. Rialzai a 150 , fu rialzato però a 200, risposi con 250. Il mio nemico era un signore abbastanza alto di corporatura media, che ribbattè il prezzo a 300. Come fece lo zio prima dissi 550 e il tizio titubante prima mi guardò cercando di terrorizzarmi e poi fu lui ad arrendersi. Allen mi diede il 5 e poi mi abbraccio forte. Era il momento più bello della giornata. Andammo a pagare il lotti e poi ci misimo al lavoro. Dovevamo svuotare i lotti entro 24 ore e una volta aperto il lotto " vintage" muttammo fuori tutti gli scatoloni. Allen prese subito tutte le sedie che vide e ne scrutó un prezzo di 40 dollari l'una, C'era poi un decoratissimo mobile antico, 350 dollari. Vari oggetti come lampade, quadri e purtroppo scatoloni pieni di vestiti. Più piccola e più agile salati sopra i vari scatoloni di vestiti per raggiungere il manubrio che avevo visto prima e mentre i miei colleghi sistemavano nel furgone ciò che avremmo venduto li chiamai subito a vedere cos'era. Vennero immediatamente e dissi loro di aver appena trovato: Una moto da corsa. Tutto ciò che le stava intorno fu scaraventato via dallo zio che aveva voglia di vederla.Era una Yamaha bianca e blu con ruote ancora nuove . Da grande esperto, visto che va matto per auto e moto, lo zio ci diede un breve assaggio della storia della Yamaha. Valutammo che più o meno valeva sui sui 2000 dollari e la caricammo sul furgone. Posammo la nostra attenzione su un altro oggetto importante del lotto : la custodia. La presi con delicatezza e la porsi ad Allen. La aprii e.. * momento di suspense* dentro vi era una Magnum calibro 38. Magnifica, era compleanno nera. Avremmo dovuto farla vedere ad un esperto. Rovistato
e svuotato tutto il lotto andammo a vedere l'altro : il lotto delle biciclette. Buttammo in terra, senza neanche troppa leggerezza, il muro di scatoloni di vestiti davanti a noi. Il fondo ci riservava non solo quelle fantastiche biciclette che Allen aveva visto ma anche un grande telone di tutti i colori sgonfiato , in terra. Portate fuori le bici, con una stima di 800 dollari l'una ( erano 4) , le caricammo sul furgone e portammo fuori anche il grande telone colorato. Non sapevamo di cosa si trattasse. Piú tardi l'avremmo gonfiato e chiamato un esperto.Anche questo lotto era svuotato e chiuse le porte del furgone salimmo. Allen alla guida, lo zio a destra e io sopra le sue gambe. Superammo il cancello e svoltammo a destra. Fu in quel momento che il regista gridò :" ok stop! va bene. Pausa pranzo! " e scendemmo dal furgone. Eravamo abbastanza sudati, ma non puzzavamo. Lo zio volle andare a fare una doccia mentre io e Allen ci dirigevamo al bar a mangiare. Mentre si allontanava lo zio guardava Allen con aria di sfida o come per dire " ti tengo d 'occhio vecchio mio", poi si rigiró e andò verso il camerino. Finalmente avrei parlato con Allen e sarei rimasta da sola con lui. Volevo conoscerlo , a tutti i costi mi interessava come non mai. Solamente sentirlo parlare mi avrebbe reso la ragazza piú fortunata del mondo.

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Una nuova vita
RomanceQuesto libro parla della mia vita. Di una bellissima esperienza che ho vissuto e non potrò mai dimenticare