O mio dio che emozione!!! Las Vegas!! La città del divertimento e dei sogni infranti.Io ,angelica , stavo per partire per andare nella città dei casinó e ci andavo per di più con l'amore della mia vita. Sarebbe stato un bellissimo viaggio, divertente e romantico. Nella mia mente già proferivano questi pensieri ma ero ancora a Los Angeles tra le dolci e morbide braccia del mio fusto che premurosamente e gentilmente mi accompagnò fino al furgone in braccio. Mi sarei rilassata tutto il tempo nel posto davanti vicino a lui mentre lui avrebbe continuato la guida. Non vedevo l'ora partire ma sicuramente le riprese non si sarebbero girate il giorno stesso e avrei dovuto quindi portarmi qualche cambio.Andai a prendere qualche vestito , così solo se magari la sera fossimo usciti ,e intanto pensavo a cosa sarebbe successo a Las vegas. Pensieri positivi e negativi affioravano nella mente: è quello giusto? é bene che vada sola con Allen? andrà tutto bene allA fine? Queste insolite domande erano li per li idiote ma anche molto importanti. Ero in camera mia ora a riflettere su queste cose e mentre raccattavo qualche vestito preso a casaccio dell'armadio mi Voltai verso la scrivania vedendo la foto della mia famiglia. Eravamo a casa , la nostra casa , a Roma, sorridenti e felici e vedere i loro sorrisi mi mise di buon umore perché alla fine loro avevano permesso che tutto questo facesse parte della mia vita, non volevo deluderli. "Abbasso i cattivi pensieri!" urlai e con la mia valigia mi diressi verso il furgone. Allen era appoggiato in piedi al cofano di Betsy con le mani incrociate , rideva. Mi venne incontro dicendo " Tesoro la prendo io questa , tu va a sederti intanto che fra pochissimo partiamo". Gli diedi la mia valigia contenta per la sua galanteria e salii sul furgone. Allen entrò al posto di guida dopo pochissimo tempo. Lo zio ci guardava da lontano seduto sulla sua poltroncina e squoteva il braccio molto forte a destra e sinistra ,per salutare, urlando " state attenti e buon lavoro". Ricambiai il gesto mettendo un braccio fuori dal finistrino e scuotendo anche io freneticamente il braccio per salutarlo dicendogli " non preoccupArti zio !! ce la caveremo". Stuart, il custode che vigila la sicurezza del cancello principale della villa ,ci venne ad aprire. Lo salutai e lui nobilmente si tolse il suo berretto. Allen aveva gia messo in moto ed eravamo finalmente pronti a valcare la soglia che avrebbe segnato l'inizio del nostro nuovo viaggio. Il cancello era quasi aperto del tutto e Allen spinse l'accelleratore.Prima di superare definitivamente il cancello io e Allen gridammo quasi contemporaneamente " uhhhh uhhh!!". Ora avevamo superato il cancello e Mentre Allen guidava io lo tirai verso di me per baciarlo segnando così l'inizio della nostra avventura." Tutte le strade portano a Roma" qui in America tutte le strade portano a Las Vegas ma per non sbagliarci l'aiuto del Navigatore non lo rifiutammo. Avevamo subito imboccato l'autostrada e ne avremmo fatta ancora di strada,5 ore di viaggio ci avrebbero separato dalla capitale del Nevada. Allen era molto serio e teso, non so per quale motivo ma da dopo il bacio si era ammutolito. Provai a sciogliere il ghiaccio cercando qualche Cd o cassetta o pennetta da mettere. Niente. Il furgone era vuoto.Beh d'altra parte Allen usava il suo furgone solo per il programma non penso ci andasse in giro in vacanza e quindi era inutile metterci la sua roba dentro. Io non avevo cd con me ne cassette. La radio trasmetteva solo la rete dell'autostrada quando mi venne un idea. Il furgone di Allen per quanto senza offendere, scrauso fosse, aveva l'attacco usb e io graZie a dio avevo portato il mio computer. Cosa centRa il computer vi chiederete .. beh .. dovete sapere che il mio cellulare é sempre scarico e lo utilizzo sempre lavorando con il computer perciò rimane sempre attaccato ad esso . Ma come posso mettere in comunicazione il cell con lo stereo? Con la stessa cosa con la quale avevo messo in comunicazione l'ultima volta il computer e il cell: il cavetto usb!. GraZie a dio era ancora attaccato al pc e lo attaccai allo stereo collegando il telefono. Finalmente un Pò di musica: firehouse, acdc, iron maiden, nek.. tutto e di più ... ma nonostante tutto l'umore di Allen rimaneva freddo. Lo convinsi a cantare sulle note di " Lascia che io sia" ma lui insisteva dicendo " ma io non le conosco queste canzoni italiane e poi devo guidare". Non so, forse non gli piacevo più, forse mamma aveva ragione quando diceva che in fondo di me non poteva importargliene, forse ero diventata brutta, forse la verità era che... In realtà non mi ha mai amato...
Non volevo pensarlo, non volevo neanche lontanamente pensarci a questa possibilità, avrei accettato l'essere brutta ma che mi si prenda in giro proprio no. Non potevo mettermi a piangere per qualsiasi cosa, non ero un bambina, trattenni le lacrime e feci un sorriso per cancellare la negativitá che c'era .Amavo Allen come nessun altro ragazzo prima nella mia vita, era più grande di me ma non mi importava, lui era fatto per me, io volevo lui e non volevo che qualcosa ci dividesse. Allora tutti quei discorsi fatti insieme,tutti quei baci e sorrisi condivisi non contavano nulla, il fatto di essere stata gelosa per lui non avrebbe avuto senso quella sera. Bisognava che io ne parlassi con Allen , avevo il bisogno di sapere cosa lui veramente voleva fare con me , Volevo sapere le vere ragioni del suo amore per me, così mentre ero appoggiata con il braccio destro al vetro del finestrino con le gambe incrociate , mi svolta verso Allen. Lo vidi muovere la testa velocemente , come uno scatto. avevo la testa china ma con lo sguardo mi guardavae gambe, vidi il suo sguardo in quell'attimo prima che si girasse, poi tornó dritto alla guida come.se niente fosse. Proprio non lo capivo. Facendo finta di niente gli dissi " Senti Allen ... devo parlarti"," di cosa?","di noi!","e perché? che ce che non va?"," niente niente è solo che voglio capire bene il tuo atteggiamento" ,"il mio,atteggiamento?"," si certo , sei così silenzioso e freddo"," cosa? ma vuoi scherzare?! ahahaah"," Allen prendi sta cosa sul serio, poi però penso che questo non sia il momento giusto per parlarne"," io non penso ci sia proprio bisogno di parlarne, comunque ti accontento. A cena , soli soletti nella nostra stanza d'albergo ci faremo servire in camera e ne parliamo"," ok , grazie " gli sorrisi ma lui non se ne accorse , anzi non si preoccupo nemmeno di girarsi, sapevo che qualcosa non quadrava, continuava poi tremendamente a sudare nonostante ci fosse l'aria condizionata. " lì c'e un autogrill, mi fermo li ok?"," ok!". parcheggiammo il furgome e scendemmo. Allen corse subito dentro ," dove vai di fretta!!"," devo andare in bagno , tu intanto compra qualcosa". Entrò frettolosamente dentro l'autogrill e poi in bagno. Io andai a prendere qualche cosa da mangiare, mancavano 3 ore e .. avevo fame. Il bagno era vicino al reparto dei giochi per bambini e sentivo da fuori Allen lamentarsi con qualcuno anche se sapevo bene che li dentro non avrebbe potuto esserci nessuno essendo li i bagni " uno alla volta". " Devi stare fermo, cavolo, ora non é il momento. Amico non fare così ti prego, dai, forse dopo si ora assolutamente non si può" ma con chi ce l'aveva??? questo avevo sentito il quel momento. Facendo di nuovo finta di niente andai alla cassa e poco dopo Allen mi raggiunse con un mezzo.sorriso. " Ho fatto , possiamo andare". Pagai c'ho che avevo comprato e andammo al furgone per mangiare. "che hai preso?"," qualche patatina, due panini,qualche dolcetto e stuzzichino e poi queste 2 maglie, una per me e una per te, guarda che belle?!"," fammi vedere" Erano due maglie nere a maniche corte con sopra un cuore rosso con il proprio nome e una freccia verso sinistra per lui e verso destra per me." è carina molto carina, grazie!" ," perché non le mettiamo ora?"," si certo"," ma non mi dai nemmeno un bacino di ringraziamento?"," ok..." * bacino sulla guancia*. Ci rimasi male, molto ma sapevo che questo faceva tutto parte del suo comportamento. Misi la maglia e tristemente salii sul furgone. Allen mise in moto e ripartimmo
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Una nuova vita
RomansaQuesto libro parla della mia vita. Di una bellissima esperienza che ho vissuto e non potrò mai dimenticare