Ricordi vecchi e nuovi

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Ormai io e Allen potevamo dirci fidanzati visto il consenso dello zio e l'amore che provavamo l'uno per l'altra.Avrei potuto considerare Allen come un padre, un padre che ama più di qualsiasi altra cosa sua figlia, cioè me, e mi avrebbe potuto difendere e amare meglio di chiunque altro essendo più grande. Ma non era l'età che mi importava, la cosa importante era avere qualcuno al mio fianco che mi volesse bene e avesse potuto soprattutto dimostrare che mi amava. Il cameriere tornò in cucina con l'ordinazione. Ero stretta stretta intorno al braccio sinistro di Allen e gli sorridevo, perché non potevo far altro che quello in quel momento.Ero strafelice e lo era anche per noi lo zio ,che stava invece davanti a me , e felici erano anche gli altri ospiti del ristorante che quando lo zio finalmente si decise ad accettare il nostro rapporto , ci applaudirono e il dolce suono arrivó fino alla nostra lontana stanzetta.Quella situazione fu indimenticabile. I primi piatti arrivarono ma la contentezza mi aveva fatto dimenticare il vero motivo per cui eravamo venuti qui: mangiare. Avevo perso completamente l'appetito ma come si dice... " l'appetito vien mangiando" perciò a fatica diedi una forchettata alla quella gustosa e succulenta " matriciana" che sembrava dicesse " e dai... mangiami... mangiami.. non vedi ?? sono buonissima". Non rifiutai l'invito della pasta e misi in bocca il primo boccone. Le mie papille gustative erano in festa , era veramente buona. Si poteva attentamente assaporare il fresco pomodoro e naturalmente la cottura al dente della pasta. Mio nonno era cameriere e aveva una grandissima educazione e mi diceva sempre" tieni i gomiti giù ,mica stai a cucí a macchina.. e mangia piano ... mangia sempre cominciando dai bordi e non dal centro...non bere mentre mangi prima finisci". Mi scappò una piccola risata in quel momento perché queste regole erano fondamentali e quando ero piccola mi piaceva sentir parlare nonno di regole e buone maniere, e di come bisognava comportarsi a tavola. Mi insegnó i segreti dell'apparecchiare e sparecchiare e come poter tenere tanti piatti e bicchieri su un braccio, mio nonno fu una grande guida e maestro per me. Amavo giocare con lui sopratutto quando andavamo al parco. Quello che mi rimaneva nel cuore e nella mente ora erano solo le sue regole e tanti ricordi bellissimi che in quel momento mi facevano sorridere e singhiozzare. Mandavo giù i grandi bocconi guardando il grande bicchiere di vetro davanti a me riempirsi d'acqua grazie allo zio. Era stato ordinato tutto ciò che c'era nel menù e portati via i nostri piatti il cameriere tornó con altre pietanze con le quali ci strafogammo, ormai avevo fame. La cosa che più desideravo in quel momento erano i dolci. Lasciai un piccolo spazio per la coppa di gelato che non mi sarei persa per nulla al mondo quando invece il cameriere portò una piccola torta a 2 piani ricoperta di candeline e tanta tanta cioccolata come piaceva a me. Sulla torta c'era scritto " Auguri Allen e Angelica" e intorno alla scritta un cuore. Tutto era fatto con una dolcissima glassa azzurra, la cosa più bella erano le roselline sparse qua e la un Pó su tutta la torta. Il cemeriere guardò a me e Allen con un mezzo sorriso , come se fossero secoli che non sorridesse, e ci disse " congratulazioni, questo é un omaggio del ristorante e del capo che é onorato di poter festaggiare un fidanzamento" . Lo guardammo e insieme gli dissimo " grazie infinite, Siamo noi che lo ringraziamo per questo splendido regalo." Se ne andò. Come due sposini prendemmo mano nella mano il coltello per tagliare insieme la torta e porsi il primo pezzo allo zio che aveva fatto tantissimo per noi, poi Allen ed io. Come regalo decidemmo di dare la torta anche alle altre persone e al personale del ristorante. Bevemmo champagne e dopo essere sazi lo zio pagò il mega pranzo e andammo in macchina. Ero stanca e non riuscivo nemmeno ad alzarmi dalla sedia così Allen mi prese in braccio e mi portò fino in macchina. Mi addormentai con la dolce voce di nek che rimbombava in tutta la macchina, ma fortunatamente non era molto alto il volume. Mi rivegliavai e stavamo Accompagnando Allen al deposito di Long Beach , aveva lí la macchina e lo zio prima di andarsene raccomandó Allen di venire in villa la sera stessa per cenare con noi, alle 8.30. Ero entusiasta all'idea ma ancora più contento era Allen che senza esitare per un solo secondo rispose freddamente e prontamente " Ci sarò. Alle 8.30." Allen era ancora fermo , impalato sul marciapiede quando lo zio spinse l'acceleratore e entrammo in autostrada. Un altro viaggio di onora mi avrebbe separato dal mio letto per farmi un bel riposino. Ero distrutta e gonfia. L'allegria dello zio mi contagiava e ci misimo a cantare contenti , per passare il tempo. Erano più o meno le 5 e i cancelli della villa dello zio si aprirono. Con un suono di clacson lo zio face sapere del nostro arrivo e in un lampo un autista arrivó immediatamente per andare a riporre in garage il fuori strada.Entrammo a casa dopo che Lucy ci venne incontro per aprirci la porta. Lucy era una cameriera un Po bassina e di carnagione non molto chiara ma nemmeno tanto scura e portava dei lunghi capelli neri con un cerchietto bianco. Il suo vestitino non era diverso dalle altre , sempre quel azzurro chiaro e risaltava subito agli occhi. Gentilmente aprì la porta dicendo " Bentornati signori" ed educatamente risposi " Grazie Lucy" e avvisati lo zio che se avesse avuto bisogno di me io sarei stata in camera tutto il tempo a prepararmi per la grande serata. Gli dieri un bacino sulla guancia e salii , nonostante la stanchezza, i gradini delle scale due a due per sbrigarmi. Avrei voluto raccontare tutta quella giornata alla mia famiglia , ma sopratutto a mamma perché sarebbe stata fiera di me, una mamma ti capisce meglio di chiunque altro e poi avrei dato la bella notizia a Chiara , alla mia piccola Gio e a Fabio ma con l'Italia c'era un fuso orario di 7 ore e qui di avrei dovuto attendere il giorno dopo. Salita in camera corsi nella doccia per farmi un bel bagno rinfrascante. Il mio solito aaccappatoio era li vicino e lo indossati non appena finii di lavarmi. Ero troppo emozionata per la sarata e per tutto quello che era successo. Avevo voglia di gridarlo a tutto il mondo , avevo bisogno di dire ciò che provavo e che sentivo a qualcuno, avevo bisogno di qualcuno che fosse emozionato ed eccitato quanto me e poi realizzai che solo una persona sarebbe stata felice di sapere tutto questo: Stephanie. La soluzione era stata trovata e aperta la porta mi avventurai per il lungo corridoio del primo piano alla ricerca di Stephanie." Stephanie, Stephanie.. dove sei ? ho bisogno di parlarti!!" . " Angy sono qui , a pulire il bagno, so che stasera viene a cena una persona "," ti aspetto fuori tranquilla, fai con calma". Non aspettai molto per averla davanti agli occhi e le dissi " hai 5 minuti? devo dirti una cosa importantissima"," si ok", " vieni andiamo in camera mia". Una volta in camera Stephanie si fermò di colpo e disse "allora cosa devi dirmi"," Stephanie é meglio che tu ti sieda perché non crederai alle tue orecchie e non voglio tu svenga"," dai dimmi sono curiosa", " indovina chi avremo a cena?" ( ero con grande sorriso a 64 denti). " non lo so, un amico di tuo zio?", " no Stephy, no ...

vabbe te lo dico (ero in piedi davanti a lei sempre con il grande sorriso) ...

Allen Haff viene a cena da noi stasera!!! ti rendi conto ??" ,"cosa ??? Allen haff?? davvero viene Allen qui a cena a cena da noi?? oddio non ci posso credere!!" , " si Stephy proprio lui !!! e non é finita qua perché io e lui ora.. siamo fidanzati!!!"," COSAAAAA????" ,"Si Stephy io e Allen stiamo insieme", " oddio che bella notizia , sono così contenta per te ma lo sono anche perché io vedrò finalmente Allen dal vivo!!! sono davvero contenta per te angy!! sono felicissima, abbracciami!!"," tu non puoi capire come sto io , sono euforica. Certo che ti abbraccio, vieni qui". Mi siedo sul letto e ci abbracciamo piangendo dalla felicità." angy posso aiutarti a scegliere i vestiti? "," ne sarei onorata stephie se mi aiutassi". Stephenie aprì l'armadio e si ritrovò un Po scioccata davanti a quella montagna di vestiti che poi non erano nemmeno tutti, il resto era a Roma. Dopo un attenta analisi e verifica tirò fuori dal fondo dell'armadio un carinissimo vestito blu , corto fino un Po sopra alle ginocchia , con un grande fiocchetto sopra che faceva da decorazione per il seno. Poi in fretta uscì dalla stanza e io ero li ferma a guardarla. Tornó subito con un paio di tacchi blu da urlo. Erano bellissimi, il tacco era da 10 e su tutte le scarpe risplendevano i brillantini. Di corsa mi vestii, ero vogliosa di sapere come ci stavo." Sei perfetta" rispose Stephanie con soddisfazione e ammirazione. " Penso che tu debba tenere i capelli sciolti , metteremo dalla mouse per sistemarli e naturalmente il trucco. Ah ovviamente togliamo quegli occhiali e mettiamo un bel paio di lenti a contatto". Ero confusa ed eccitata all stesso tempo, no capivo cosa stesse succedendo, mi fidavo solo di quello che diceva Stephy e obbedivo a ciò che diceva. Tolsi gli occhiali e misi le lenti che per fortuna erano trasparenti e come diceva Stephy , risplendevano i miei bellissimi occhi verdi chiari. Mi truccó semplicemente , solo con matita , ombretto mascara e in rossetto rosso acceso. Ero una ragazza e non potevo sembrare troppo provocante, avrei sfruttato la mia semplicità. " un Po di profumo Chanel n. 5 e sei pronta per la serata." , " Stephy non saprò mai come ringraziarti, grazie davvero di tutto e per quell'autografo con foto ...contaci lo avrai sicuramente!!"," sono davvero felice di averti aiutato amica mia. Ora però andiamo che sono le 8.30 precise e non possiamo farci attendere!", " mi accompagni vero ?"," sicuro, non mancare , starò dietro di te " e sorrise dolcemente. Uscimmo dalla stanza e andammo verso le scale. Stavo per scendere il primo gradino quando .....

* Dlin Dlon*.... suonarono alla porta.

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