L'ascensore era molto grande ci sarebbero entrati 4 elefanti. Quello che mi è sempre piaciuto degli ascensori americani é che c'è sempre una tranquilla e carina canzoncina all'interno, erano poi molto orecchiabili. Il piano a cui dovevamo fermarci era il 14. Certo però che strano... la nostra camera era la 194 e proprio ad aprile che é il 4 mese io ho conosciuto Allen ed il giorno era il 19.. l'anno??? beh il 2014 , tutto corrispondeva, a volte le cose non accadono casualmente. Pensavo questo mentre salivamo velocemente al nostro piano. L'ascensore si fermò e le porte si aprirono.Il corridoio era uno spettacolo luminoso per gli occhi. Molto lungo che nemmeno si riusciva a vedere la fine , con un grande tappeto rosso sotto i nostri piedi, ogni dettaglio del muro era fatto interamente a mano e poi tra una stanza e l'altra vi erano dei dipinti raffiguranti vari episodi della storia romana. Ogni piano poi aveva un percorso specifico di raffigurazioni , noi capitammo proprio durante l'era Cesarea. Il soffitto ricoperto di lucine ai lati delle campate e lampade a forma di Cesare vicino ogni porta. Su ogni porta poi vi erano scritti i numeri in romano. In un certo senso io mi sentivo a casa, a casa mia, sapevo tutto di Roma e me la cavavo benissimo con i numeri perciò cercai di dare una mano ai poveri facchini che ci fecero fare il giro dell'immenso corridoio molte volte. " Scusate, posso darvi una mano? Io sono romana di Roma, i numeri romani li conosco benissimo,"," Davvero lei é romana?"," Si certo!" dissi con un tono di voce abbastanza fiero."Grazie signorina, ci sarebbe davvero d'aiuto. Scusate se vi stiamo facendo fare praticamente il giro del palazzo ma non siamo pratici di questi numeri"," Non preoccupatevi, fa niente...seguitemi..allora vediamo . Siamo di fronte alla stanza 26 , se andiamo verso destra c'e la 28 mentre a sinistra la 24, andiamo verso destra. Dal mezzo del corridoio seguimmo tutti i numeri pari che si trovavano sulla destra. " ok manca poco, seguitemi. 190,192, 194 eccola!!! Grazie ragazzi potete andare". Continuai a parlare a passavoce con Allen dicendogli" tesoro, dagli una piccola mancetta dai, in fondo hanno portato tutto il tempo i nostri bagagli."," ok! tenete ragazzi , andatevi a rinforzare di energie"," Grazie signor Haff, grazie infinite". " Ally perché invece di rimanere qui fermi davanti la porta come baccalà non apri così entriamo?"," certo certo , scusa... stavo pensando"," a cosa?"," visto che siamo soli dovr.... ah lascia perdere va... fa niente" ," dai dimmi," Allen era titubante e molto frettoloso nel cercare di aprire la stanza." niente dico davvero"," e dai .."," beh... che noi ... dovremmo....."," dovremmo???"," dovremmo..... fare una dormita perchè siamo stanchi per il viaggio." disse con un mezzo sorriso. " Hai proprio ragione, sono stanca morta, tutto quel tempo in macchina mi ha fatto male. Quasi quasi mi faccio una doccia e poi mi metto a dormire"," già Gia lo farò anche io" Lo sentii come se rilasciasse un sospiro di sollievo. La porta, dopo svariati e inutili tentativi di Allen si aprì e una magnifica ed enorme finestra davanti a noi ci dava la visuale di tutta Las vegas. Lasciai la mia borsa sulla soglia della porta per correre subito verso la finestra ed ammirare tutto il paesaggio, per ora la stanza non mi interessava." Allen ti rendi conto??? Abbiamo Las vegas ai nostri piedi. É magnifico!!!vieni subito qui a vedere!" ," Si hai ragione, é proprio bella". Parlò quasi singhiozzando e come se fosse indifferente." Allen tu non puoi continuare così , tu hai qualcosa che non vuoi dirmi ma io voglio saperlo. Sono la tua ragazza. Ogni cosa che riguarda te riguarda me. Non voglio vederti assolutamente in questo stato" . Mi staccai dalla vetrata per girarmi verso di lui alla mia destra. Aveva la testa china appoggiata al vetro, in realtà lui la visuale non l'aveva vista. Gli presi entrambe le mani con delicatezza e dolcezza" girati Allen, guardami negli occhi", si girò e non sorrideva, il suo magico e brillante sorriso non c'era. I suoi occhi erano lucidi e rigonfi di lacrime, da un momento all'altro avrebbe pianto." Allen per favore ,non fare così. Ti amo io!! Io ti amo!!! Non ti lascerei per nessuno motivo!!! Sei fai così piango anche io."* piango prima io di lui* " Allen non voglio vederti soffrire per qualcosa che non so , devi dirmi tutto"," Angelica tu sei buona e cara, sei la ragazza più bella ,dolce e gentile che io abbia mai avuto ma.. non posso dirti questa cosa"," No Allen! tu devi dirmelo! non posso starmene qui senza far niente a vederti soffrire. Non posso Allen !! Devo fare qualcosa per te." ," non si puo ange, ti prego! Dormiamoci su, non voglio immischiarti nei miei problemi, dai non preoccuparti!"," Allen tu non stai bene e troverò qualcosa per sistemare tutto"," Non penso ci sia soluzione, ora vado a lavarmi e mi metto a letto , ti aspetto!","No!"," come no?"," No io esco!"," come esci ?? "," si esco,non sopporto di vederti in questo stato, voglio fare qualcosa . Ti compro qualcosa, magari ti senti meglio," ma dove vai?? non sai dove devi andare"," non ce problema , stai tranquillo, tu ora rilassati, e goditi il relax"," Sei davvero una ragazza molto gentile e premurosa, stai attenta però!! ," Certo che lo starò!"," Ti amo piccola mia"," anche io ti amo Mr muscolo mio ".
" Se non ti dispiace però Allen, prima la doccia me la faccio io ok?"," si certo". Presi la mia valigetta dalla porta e la portai nella stanza da letto come se sapessi già dov'era. La poggiai sul letto e presi i miei vestiti. Prima di tutto la doccia. L'acqua era perfetta. Non c'era il mio solito accappatoio blu ma un banalissimo accappatoio bianco. Entrai nella doccia e mentre mi lavavo riflettevo a ciò che avesse potuto avere Allen , mi preoccupava. Avrei dovuto fargli un bellissimo regalo. Lavatomi i capelli uscii dalla doccia e misi quell'orrendo accappatoio bianco. Dovevo ancora scegliere cosa avrei messo per andare a fare compere. Vestito lungo? corto? o semplice maglietta e pantaloni? Stavolta non c'era lo zio a darmi i vestiti e come avevo fatto da una vita stavolta era compito mio scegliere cosa indossare. Mamma mi aveva insegnato a mettere i giusti colori e le giuste cose insieme. Volevo vestire comoda, in fondo sarei solo uscita per andare in qualche negozio. Avrei comprato un bel vestito per la grande serata della sera e mi sarei cambiata. Forse era meglio un paio di jeans e una magliettina rossa abbinata ad paio Di converse basse rosse. Si avevo deciso. Mi vestii e mi guardai allo specchio. Ero vestita alla solita maniera, all'antica, come si dice. Decisi di prendere una delle mie piccole borsette da sera per uscire, non volevo portarmi qualcosa di pesante. Un Po di profumo e andai in salotto da Allen per salutarlo." Ally ci vediamo stasera a cena, fai il bravo"," Sarò bravo solo per te". Ci baciammo velocemente e uscii dalla porta ma prima di chiudere" piccoloa mia,senti, mettiti qualcosa di bello per stasera"," ovvio ometto! a dopo !"
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Una nuova vita
RomanceQuesto libro parla della mia vita. Di una bellissima esperienza che ho vissuto e non potrò mai dimenticare