Las Vegas

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Eravamo di nuovo sull'autostrada 95 indossando ora le nostre nuove maglie. Mi sentivo un Pò ridicola vestita in quel modo , ma non era per la maglia era perché il mio amore non era condiviso e quindi non c'era bisogno di portare qualcosa che lo rappresentasse.Avrei voluto divertirmi durante questo viaggio ma in realtà stavo trovando solo delusioni.Avrei voluto subito arrivare in città, non sopportavo tutto quel silenzio, tutto quella tristezza, avrei voluto aprire all'improvviso la portiera e gettarmi per strada. In realtà no, avrei solo perso delle possibilità future. No e poi non volevo morire." ally facciamo un gioco?"," che gioco?" disse lui con aria un pó scocciata." Indovina a cosa sto pensando in base al colore Che di dico, facciamo una volta per uno"," ok"," allora.... vediamo un pó... sto pensando ... a qualcosa di bianco"," nuvole?," no"," furgone"," si !!" dissi con aria un Pó entusiasta. " tocca a te ally"," sto pensando .... a qualcosa...di nero"," nero?? i miei occhiali?"," no"," il mio telefono?"," no"," allora il tuo", nonono"," mmmmm.. ah !! le nostre maglie "," si, vai" disse velocemente." sto pensando .. a qualcosa di arancione"," i miei capelli"," si bravo " dissi sempre molto contenta ," sto pensando .. a qualcosa di grigio"," la strada?"," no"," il volante"," nono"," ci sono!!! i miei pantaloni"," brava!" stavolta lo disse con molta frenesia e contentezza. Stava gia prima guardando le mie gambe e ora i pantaloni. Questa storia non stava andando nel verso giusto. Eravamo quasi arrivati, eravamo al casello per pagare il pedaggio.

C'era un Pò di coda ma grazie al Telepass non avevamo bisogno di tirar giù il finestrino, parlare con il sicuramente scocciatissimo cassiere e ad attendere i suoi comodi per farci aprire, no. I tempi cambiano . Il Telepass è un aggegino che ci permise di avvicinarci all'asta e prima che noi fummo vicini del tutto si sentì un fischiettio e l'asta si alzò. Ecco eravamo passati , avevamo pagato senza alcuna fatica. Las Vegas ci attendeva .Allen imbucó alla prima uscita , percorremmo una lunga strada deserta e finalmente... Las Vegas !!!!! Avevo la bocca aperta! Las vegas o mio dio , finalmente!! Ogni cosa qui brillava, splendeva e luccicava. Non era da meno la scrittA benvenuto"WELCOME TO Fabulous Las Vegas Nevada", una stellina arancione in alto a sinistra della scritta sorretta da due pali pieni di lucine blu colorate.Davanti a noi un mondo magico, enorme e tutto colorato. I Casinó splendevano di attrazionI e come non fare caso alla riproduzione della torre Eiffel, alta e possente, tutta adornata di lucine d'oro, vicino una grande mongolfiera blu e gialla che se ne stava a svolazzare in cielo a mezza altezza, la fantastica riproduzione della statua della libertà.MI stavo sentendo male dalla gioia. Tutti quei parchi divertimento e scivoli d'acqua mi elettrizzavano, avrei voluto provare ogni singola cosa di Las vegas, poter camminare su ogni centimetro quadrato della città. Vidi anche la riproduzione del castello della Disney sia cartoni che film .Con tutte le mascotte di fuori a salutare i passanti e le auto, c'erano paperino ( il mio preferito) , topolino, pippo, pluto e i personaggi dei film come Woody , il mio cowboy preferito,McQueen la macchina da corsa di cars e tantissimi altri. Magnifico era poi vedere la riproduzione della sfinge con accanto una grande piramide , sembrava tutto vero. Non poteva poi mancare la riproduzione della statua della libertà. Era un sogno e non volevo svegliarmi, tutto così bello , tutto così perfetto tranne che allen invece non provava nessuna emozione, lo capisco , per lui venire qui é come per noi andare per esempio in Spagna... ma chi c'è mai stato in Spagna???? io no , non ancora. In quel momento però volevo ignorarlo, dovevo vivere tutta quella felicità ed emozione che mi circolava nel corpo. Los Angeles era una signor Città, non c'e alcun dubbio, é la città migliore d'America ma.. Las vegas è Las vegas, il simbolo dell'impossibile e del realizzabile, Las Vegas città proibita ma libera...La città del denaro e del commercio.. aahh Las vegas, città cattiva e aggressiva.

Tra tutti quegli hotel di lusso non poteva mancare il nostro, cioè il Caesar.Il Caesar é l'hotel più importante e di lusso di tutta Las vegas è penso persino di tutt'america e mondo. Fontane enormi ricoprivano il centro del parcheggio, alte e maestose si alzavano e abbassavano a suon di una dolce.musichetta di sottofondo. Lo spettacolo era davvero incredibile. Il Caesar si presentava con un tempio greco esternamente e molto alto. Vi erano colonne fatte interamente a mano e molto precise. A sorreggere il tetto di quel tempio e dar piu sostegno es equilibrio al resto dell' hotel che continuava alto per molti e molti altri piani erano le proprio le colonne, corinzie, ioniche ,doriche...tutti e 3 i tipi .Sul timpano del tempio sporgeva un'immenso balcone anch'esso decorato con colonne di tutti i tipi ma più piccole. Da Ammirare poi era l grande scritta rossa " Caesar" che si presentava sopra il balcone.Questo hotel é stato uno dei maggiori protagonisti dei film svoltosi qui nella capitale del peccato. Da Una notte da leoni, una notte al museo. 1,2,3, il recente film di Steve Carell Burt Wonderston, e moltissimi, moltissimi altri.

Las vagas ci si stava mostrando nel migliore dei modi. Tutto quello che vedevo era bellissimo e tutto era ammirevole. Las vegas la città del divertimento sarebbe stata ora la protagonista del film della mia vita. Entrammo con il nostro misero furgone in quel che potremo chiamare parcheggio anche se sembravano piu campi da calcio messi insieme che un parcheggio, era enorme e tanto più enorme era il posto assegnatoci. Aveva persino un tettino che potesse proteggere il veicolo in caso di pioggia, aveva una specie di serranda affinché il vento non ammaccasse la carrozzeria e un autista personale che guardava e vigilava il veicolo 24 ore sU 24. E' proprio vero che se vuoi essere trattato come si deve devi pagare un Pó.Era tutto così efficiente. Parcheggiammo dove ci disse il custode e non facemmo in tempo a scendere che molti facchini ci vennero incontro per prendere i bagagli ma fra un Pó ci stavano per ridere in faccia visto che non ne avevamo poi così tanti. Ignorai, almeno io, quel momento e mentre i facchini facevano strada mene stavo sottobraccio ad Allen a godermi quello spettacolo di casinó. Al centro vi era una delle grandi fontane dette prima e tutto intorno ad essa innumerevoli statue di tutto gli imperatori romani. La vista veramente magnifica. L'entrata era caratterista da un portico che aveva sulle campate lucine e messe due a due per lato c'erano altre colonne. Era fatto tutto secondo l'epoca romana ma l'interno non tanto. Un grande portone d'oro ci venne aperto davanti i nostri occhi ed entrammo,l'interno era mozzafiato tutto oro massiccio , la cosa che colpiva di più erano le migliaia e migliaia di luci sul soffitto e poi un mosaico faceva da tappetto per i nostri piedi . Grande e possente al centro era la statua riproduzione di marco Aurelio, possente e aitante a cavallo. Io non potevo ancora credere a tutto questo. I facchini ci portarono verso il bancone per ordinare la stanza. Il bancone era enorme , davanti aveva pa rappresentazione in mosaico di Giulio cesare a cavallo, continuavano poi pioggie di colori e di figure a me sconosciute su tutto il resto del bancone. Era come se 4 tavoli lunghi si fossero uniti. inutile parlare delle migliaia e migliai di chiavi che vi erano di fronte a noi. Un Vicino ad Allen c''era uno di quei bellissimi campanelli che fanno vedere sempre nei film , volevo premerlo io , io!! Prima che lui potesse avvicinare la sua mano al campanello io lo scostai con violenza e potei premere finalmente quel coso.. Fu troppo bello e divertente, aveva un suono buffo. Un signore molto alto , con i baffi , con la gelatina nei cApelli e neanche tanto vecchio si voltò a noi dicendo " nome?"," buongiorno abbiamo ordinato una stanza, siamo Haff e Pecce" disse Allen un Po agitato ," Haff e pecce.... ah si eccovi qui. Due camere singole vanno bene?" disse sta volta il signore con tono di superiorità e indifferenza." Matrimoniale , non singole"," e lei dorme con sua figlia?" ribatte il signore ad Allen facendosi anche una piccola risatina." Non sono il padre, sono il fidanzato e ora se vuole gentilmente darci la chiave così andiamo a dormire che siamo stanchi sarebbe molto meglio." Allen aveva un tono molto arrabiato." si si certo.. ecco tenga stanza 194". Allen prese le chiavi in fretta e i facchini ci accompagnarono all'ascensore.

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