Sorpresa!!

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Ero pronta per andare con lo zio e l'autista portò il fuoristrada . Era tutto lucido e nero. Sempre con quelle lucine che riflettevano alla luce del sole creando sul muro davanti a sè uno splendido arcobaleno. Non mi piaceva l'idea che avrei dovuto di nuovo rimanere in macchina per ore e chiesi allo zio di pranzare fuori almeno avrei visto qualcosa e non avrei fatto solo lavoro-casa , casa- lavoro. In italia a quest'età avrei continuato a fare il 3 superiore mentre in America grazie a dio mi ritrovo maggiorenne e grazie a questa opportunità voglio esplorare il mondo , voglio conoscere la città in cui vivo. Prima di salire parlai allo zio e disse immediatamente di si avvisando il resto " della famiglia" che avremo pranzato fuori e saremo rientrati tardi. Dissi a Stephanie che se le fossi mancata o se le fosse servito aiuto poteva chiamarmi tranquillamente ,avrei risposto subito o al massimo avrebbe potuto messagiarmi. Per strada non ci sentivamo che noi, Acdc ad altissimo volume, spaccandoci le orecchie come se non ci fosse un domani. Mi piacciono gli Acdc ma ai semafori non sapevo se continuare a cantare come una pazza o nascondermi quando qualcuno ci guardava. Era bello passare del tempo con lo zio ma in altri momenti sarei voluta morire ahahah. Lo zio a volte mi fa vergognare. Sembra un cattivone con tutti quei tatuaggi ma in fondo non é che un tenerone, é bambino a cui piace divertirsi. Era un giorno che non sentivo i miei amici , con tutto quello che é successo non ho avuto tempo e non ho potuto . Io metto innanzitutto la famiglia al primo posto , così mandai qualche messaggio ai miei amici , che nel frattempo mi avevano bombardato di messaggi , chiamai velocemente i miei 2 migliori amici e poi la mia piccola gio. L' ora passo in fretta e verso le 11 eravamo di nuovo a Long Beach. Il deposito era deserto, tutta l'attrezzatura non c'era , non c'erano più ombrelloni o persino persone. Un caldo che ci avvolgeva era il protagonista indiscusso. Dovevamo solo prendere le cose dello zio e ci dirigemmo verso un grande capannone però fortunatamente c'era l'aria condizionata.Una Bellissima porta in legno si aprì davanti i miei occhi grazie ad una ragazza dai capelli lunghi e scuri che sapeva del nostro arrivo e ci vide attraverso il vetro della finestra. Ci fece accomodare su un piccolo divanetto in pelle nera. Se ne andò rimettendosi alla sua scrivania a lavorare al computer mentre noi eravamo in silenzio e aspettavamo, anche se non so per cosa .Non ero del tutto convinta che lo zio fosse venuto qui solo per la sua robba perché sicuramente non ci saremo seduti o avremmo aspettato. Ma che li conservano nelle cassaforti i vestiti????? Ero tranquilla ma allo stesso tempo inquieta e preoccupata. Si sentirono delle voci e due tizi , signori eleganti devo dire, uscirono da un altra porta rossa antistante a noi. Uscirono e ridevano felici. Uno dei due con un sigaro in mano e l'altro teneva stretta tra le mani una piccola borsa in pelle. Se la ridevano. Il tizio con la borsa andò via e il signore con il sigaro in mano ci venne incontro. Lo zio si alzò immediatamente come se gli stesse passando davanti Hitler e porse gentilmente la mano a questo sorridente signore: Il direttore. Riuscii a capirlo solo dopo, non solo perché lo zio esclamò " oh direttore , grazie per averci ricevuto" ma anche perché , come posso dire .. Un Po se la tirava, ecco...Ma sempre un uomo distinto. Era basso , con pochi capelli in testa, un curatissimo baffo bianco sotto il naso e una cravatta color canarino che stonava ( era davvero orribile agli occhi) con una giacca marrone. Il direttore pregó allo zio di entrare in ufficio e lo zio mi raccomandó di rimanere seduta lì sul divanetto , lui ci avrebbe messo un Po perché avrebbero parlato di lavoro quindi se mi fossi stancata sarei potuta anche andare nel fuoristrada a guardare la tv o accendere il pc. Mi diede le chiavi e Feci un piccolo cenno per dire si con la testa , come un cucciolo bastonato e chiuse con gran botto la porta dietro di sè seguendo il direttore. Avevo il mio cellulare con me e per il momento non sarei voluta andare in macchina perciò mi misi a chattare con i miei amici anche se in italia era sera. Dopo una mezzoretta passata. ad annoiarmi, dove neanche la segretaria mi dava retta e parlava solo al telefono con il suo fidanzato credo( baciava continuamente il telefono),sentii dei picchiettii di tanto in tanto sul vetro della finestra accanto a me , ma non vidi nessuno. I picchiettii continuavano ed essendo quella tizia al telefono decisi di andare a controllare e intanto sarei andata in macchina a guardare la tv. Avvisai ,la baciona , di dire allo zio che mi avrebbe trovato in macchina e me ne andai. Uscii e picchiettii non c'erano più, girai intorno al capannone ma niente, non c'era nessuno.Mi diressi tranquillamente in macchina ipotizzando fosse stato il vento a fare quei rumori ma all'improvviso... Due grandi mani , gelate pure, mi coprirono gli occhi. Cercai di liberarmi senza riuscirci. Chiedevo " chi sei ? , chi sei?" ma non ricevevo risposta. Non sapevo che fare, allora mi fermai e con decisione tenni strette quelle mani, feci forza per riuscire almeno ad avere uno squarcio di luce e piano piano le tolsi..Feci un piccolo respiro guardando saldamente di fronte a me mi girai di scatto puntando gli occhi dritti di fronte ad ................ "ALLEN!!" esclamai il suo nome urlando. Disse semplicemente " SORPRESAAAAA!".Ero terrorizzata e molto eccitata all'idea di vederlo. Ero veramente felice. Ma non potevo dimostrare tutta questa felicità all'esterno. Ero semplicemente fissa a guardare dentro i suoi occhi, solo quelli. Allargai le braccia ,talmente tanto che me le stavo per rompere, sorridendo e piangendo dalla gioia e anche lui fece uguale. Ci abbracciammo e lo stringevo forte forte come se dopo tanto tempo ci rivedevamo." Sono davvero contenta che tu sia qui... ma... perché sei qui?" , " Stavo dando una mano al barista a sistemare tutto e ho visto il vostro fuoristrada parcheggiato fuori così ho deciso di venirti a salutare. Sei contenta?". Con gli occhi lucidi feci un cenno con la testa velocemente e ripetutamente dicendo "si, certo, ovvio, Mi sei mancato!". " Ora calmati , mica sto per partire!?" ," scusami é che mi annoiavo li dentro da sola e vederti é una gioia immane. Lo zio poi ha detto che devo evitare di starti il più vicino possibile ma non capisco perché"," non lo so" disse lui con faccia perplessa ma sempre con quel sorriso condido sul viso." ti va di venir a vedere un film in macchina con me?, ti prego fammi compagnia" ," ma certo che vengo" * sorriso da impazzire* .Mi mise il suo braccio sulle spalle , tipo per abbracciarmi ma non direttamente. Salimmo in macchina e misi un film romantico che lui scelse. Dal titolo sembrava un pó vecchio ma non ci feci caso e lo guardai comunque. Non eravamo seduti , anzi io non lo ero. Allen era comodamente seduto mentre io me ne stavo accovacciata sulle ginocchia, stavo comoda. Mi mise il braccio intorno al collo e io mi accuciai invece a lui poggiando la testa sul suo petto. Ero tremendamante felice e .... non lo so... tutte queste emozioni sembrano sempre le stesse ma giuro che non lo sono, non si possono descrivere. Il film era quasi finito e come in ogni filM romantico la storia era che due tizi si amavano alla follia e il padre non permettEva il loro amore, La solita fuga e... il bacio. Passionalmente l'uomo teneva stretta a sé la sua amata e la baciava accarezzandole il viso delicatamente. Dissi, visto che mi commuovo davanti a certi film, " ma che carini che sono". Mentre lo dicevo mi girai verso Allen con un grande sorriso. Mi guardava fissa e io pure, fu così per una manciata di secondi. Lo vedevo sempre più avvicinarsi , non mi muovevo. Le nostri fronti si toccavano e Allen avvicinò la sua mano vicino alla mia guancia ( tipo il film) e si avvicinava ancora. Le nostre bocche si erano ormai quasi avvicinate e non ci guardavamo più. Mentre ero ancora ferma lui era con gli occhi chiusi ,mi feci guidare dal destino e dal buon senso chiudendo gli occhi anche io e mi lasciai trasportare dalla bellezza di quel momento. Le nostre labbra ora passionalmente si toccavano e sentivo lui su di me . Mi piaceva, lo stavo baciando. Mi accarezzava il viso e mentre ci baciavamo io cercai di avvicinarmi ai suoi capelli, avrei voluto sentirli tra le mie dita , accarezzare quella fantastica cresta. Lo feci.Ora anche io avevo la mano sul suo viso e quel bacio mi faceva sentire bene. Sentire le sue labbra e la sua lingua intrecciarsi con la mia era stupendo . Eravamo presi da una vera e propria passione. Il bacio durò moltissimo e poi leggermente ci staccammo tenendoci sempre vicini .Allen aprì gli occhi e feci la stessa cosa anche io , mi guardó dritta negli occhi con un tenerissimo sguardo e dolcemente disse " Ti amo, Angelica!". Senza pensarci due volte , velocemente lo tirai verso di me prendendolo per la maglietta, gli diedi un bacio a stampo diretto e mentre chiudevo gli occhi lui sbalordito li lasció aperti. Mi staccai dalle sue labbra e gli lasciai la maglietta lentamente per dire con le lacrime " Anche io ti Amo Allen!". Ci fu prima un pó di silenzio poi un tenero abbraccio mentre erAvamo entrambi in ginocchio sul sedile. Entrambi con le braccia intorno al collo dell'altro ci facemmo un sorriso a vicenda e le nostre labbra si incontrarono di nuovo , per parecchio tempo.

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