Io e Allen rimasimo finalmente da soli. Ci diregemmo al bar per mangiare qualcosa. Entrammo e prendemmo posto ad un tavolo per 2. Mentre lo zio era a rinfrescarsi noi avremmo mangiato. Il momento di parlargli era finalmente giunto ma, fu lui a prendere l'iniziativa, " beh , allora Angelica, sei italiana... L'Italia é magnifica dicono, io non ci sono mai stato, vorrei andarci un giorno.Tu potresti farmi da guida " * sorrise guardandomi dritta negli occhi*. Ero zitta quando lui continuo a dire " cosa ne pensi dell'America?". Sorridendo e chianando la testa per la vergogna e la timidezza risposi dicendogli" lo zio mi ha portato in giro per Los Angeles e devo dire che é una stupenda città. Molto affollata e piena di colori.. É splendida!", "come te" disse lui. Arrosii terribilmente e per riparare a quel momento di vergogna arrivó il cameriere per sapere cosa volessimo. Ordinammo semplicemente un primo di pasta e in insalata, per tenersi leggeri. Lasciando perdere il discorso di prima Allen mi parló un Po di se sottolineando il rapporto di amicizia con mio zio e ciò che fecero insieme nelle scorse stagioni. Mi spiegó in oltre che per la seconda parte del programma non avremmo impiegato molto. Il pomeriggio rimaneva libero. Finito il primo che ci portarono immediatamente il cameriere prese i piatti e inaspettatamente Allen poggió la sua mano sulla mia. Mi teneva per mano e con gli lucidi mi disse " sei molto bella". Lo guardavo senza riuscire a dir niente. Volevo dirgli " grazie tante . Anche tu lo sei" ma non ci riuscii per la vergogna e perché lui in quel momento mi prese entrambe le mani e le strinse dentro le sue. Lo guardavo ammaliata senza dire neanche una parola. Tremava ed era impaurito quando disse" devo dirti una cosa importante..." Ero pronta a sentire . Stava per aprir bocca quando a rompere quel momento magico arrivó il cameriere per l'insalate. Fu una tremenda scocciatura dover togliere le mie mani dalle sue. Il discorso tornó su l'argomento lavorativo e più lo sentivo parlare più ero li ad ascoltarlo lasciandomi incantare dalle sue parole. Ordinammo il caffè e Allen disse: " finiremo di girare verso le 6 avremo così molto tempo libero prima di cena. Che dici di venir come a fare una passeggiata?". Allen mi aveva di nuovo presa per me mano e mi guardava timoroso della mia risposta. Stavo per dirgli " Certo perché no?!" quando lui si spostò dal mio sguardo per fissare la porta. Non sapevo perché. Improvvisamente è anche di corsa tolse le sue mani da sopra le mie sudando freddo e non guardandomi cambiô discorso dicendo" Devi sapere che io sono esperto di antiquariato sin da bambino". Lo guardai con una faccia molto sospesa e gli dissi " Ma cosa stai dicendo?". Mi fece velocemente un occhiolino e contemporaneamente arrivó al nostro tavolo lo zio che aveva appena finito di lavarsi. Allen ,un Po impaurito dalla sua presenza disse " abbiano ordinato 2 caffé" , con aria abbastanza adirata e scontrosa lo zio rispose dicendo " uno per me e uno per la mia nipotina. Smamma fratello!" Allen non poté far altro che alzarsi scocciato e triste .Mentre lui si alzava e lo zio si siedeva mi passó un fogliettino e se ne andò sorridendomi. Non decisi di vedere subito il bigliettino , lo zio avrebbe potuto fare storie e poi mi era sembrato fosse un Po arrabbiato. Non so perché ma qualcosa mi fece pensare che era tutto collegato a quell'insolita frase di stamattina. Pensai che la cosa migliore e per avere chiarimenti sulla vicenda sarebbe stato chiedere al Allen quando ci saremmo visti quel pomeriggio. Mentre lo zio ordinava il suo pranzo mi ritornó in mente il brutto modo in cui aveva cacciato via Allen. Poverino , in fondo cosa aveva fatto? Ma non potei dire niente perché probabilmente lo zio aveva intuito i miei pensieri ed esclamò con la bocca piena " zitta e bevi il tuo caffè!". Lo feci e sapevo che quel pomeriggio sarebbe stato molto diverso e meno divertente della mattinata. Finito il suo pranzo lo zio si alzò e andammo fuori. Mancava un ora prima delle riprese e dissi allo zio che sarei andata in camerino per telefonare alla mia famiglia. Non disse niente stranamente, anzi ne fu felice e mi raccomandó di portare i suoi saluti . Entrai nel mio camerino e accesi il computer. Avevo promesso che avrei fatto una chiamata e così fu. Aprii Skype e digitai il numero di casa . La mia webcam era pronta e si vedeva solo uno sfondo nero quando.. eccoli! Urlarono molto forte il mio nome e vidi tutti : mamma, papà ,mica , Davide ,nonna e nonno. Parlavano tutti contemporaneamente e nono riuscivo a capire nulla, ero immersa solo in una marea di risate. Mi mancavano tanto! Fu molto bello sentire le loro voci . Questa volta uno per volta mi chiesero cose differenti: mamma,"Come stai?", Papà" Quanto te danno?", Mica" te trovi bene ? , mia nonna" hai mangiato ? , mio nonno " hai fatto i compiti?" e Davide invece " angé mi machi tanto, quando torni?" Piansi di fronte a quella domanda. Il mio mostriciattolo mi mancava , lui e i suoi danni,e sue dita in bocca, l'intorcinamento dei miei capelli, i suoi strilli e le sue pazzie. Quel nano mi mancava più di tutti. Era il mio nano. Parlammo , sempre uno per uno, un altro Po e alla fine mi dissero che era ora di cena, mentre qui era appena passata l'ora del pranzo. Mandai un grosso bacione a tutti dicendogli che il giorno dopo avremmo parlato tutto il giorno perché non aavremmo registrato e chiusi la comunicazione. Megan , una truccatrice, mi venne a chiamare ricordandomi che fra pochissimo avremmo girato. Mi diedi gli ultimi ritocchi e mi alzai mettendo le mani in tasca. Sentii che c'era qualcosa e la tirai fuori : era il bigliettino di Allen. Mi risiedetti di nuovo sulla mia sedia e lessi cosa vi era sopra di esso: è il mio numero , chiamami." Fui così contenta di leggerlo. Avevo il sorriso alle stelle. Mi registrati subito il numero e con calma , molta calma gli Mandai un messaggio dicendo " Allen sono angelica , ciao * smile*, e inviai. Non dovetti attendere molto per la conferma del numero ma sopratutto per la riasposta "Angelica! Hai letto il mio biglietto. Fantastico. Ci vediamo allora ... questo pomeriggio?". Ero eccitata e senza pensarci due volte gli risposi dicendo " come potrei rifiutare un invito del genere? Certo che ci sarò. Ci vediamo verso le 6 alla fine delle riprese. Aspettami di fronte Betsy." . La sua riposta fu " contaci Baby" .Non dissi niente , ero solo emozioncatissima , non saprei descrivere veramente la situazione forse non ci sono le parole adatte o forse sono io che non le conosco. Mi finii di preparare e uscii sapendo che avrei di nuovo dovuto rivedere il copione per sapere che fare ma.bon fu così perché avrei solo dovuto fare da sfondo , in questa parte dell'episodio io sarei rimasta in disparte guardando i maestri contrattare. Sarei rimasta nel camion a cercare dei compratori online per cose inutili. Questa nuova posizione non mi piaceva proprio e neanche allo zio che andó a chiedere spiegazioni perché voleva partecipassi anche io. Il regista e lo zio vennero ad una accordo : ogni tanto anche io avrei partecipato alla vendita, non era giusto che rimanessi chiusa nel furgone. Le riprese cominciarono e i protagonisti scesero per fare le loro parti mentre io rimasi dentro Betsy. Per mia fortuna c'era l'aria condizionata. In quel momento ripensavo a ciò che fosse successo i. quella mattinata e quanto in fretta fosse accaduto. Mentre riflettevo tornarono " gli eroi di guerra" e mi aprirono le porte registrare il pezzo finale dell'episodio. Dissi : Nonostante gli imprevisti ( che non sapevo nemmeno quali fossero rimanendo chiusa nel furgone) siamo riusciti ad avere un ottimo profitto a Long Beach. Abbiamo pagato 2 lotti per 1050 dollari e rivenduto il contenuto per 10750 dollari, con un profitto di ben 9700 dollari. "E. dopo una breve gag poi qui sarebbe partita la sigla. Il regista gridó " Stop. Per oggi va bene! Alla prossima! Andai di corsa a prepararmi e così aanche gli altri. Mi feci una doccia veloce e mi cambiai, improfumai e truccai. Ero pronta per passare il pomeriggio con Allen ma non fu così perche uscii dalla porta e vidi lo zio fermo ad aspettarmi e con prepotenza e velocemente mi trascinó in macchina. Passsamo davanti Allen e cerca di coprirmi per la vergogna e lo vidi deluso e sorpreso. Non c'era il suo bellissimo sorriso, i suli occhi non brillavano. Salii sul fuoristrada non rivolgendo la parola allo zio e ripensavo alla brutta figura che avevo appena fatto. Allen non mi avrebbe più guardato, tanto meno parlato. Non saremo stati più amici.Volevo piangere ma non volevo dare soddisfazione allo zio. Erano le 8 quando tornammo a casa. Incontrammo un bel Po di traffico. Non volli mangiare per la rabbia andai in camera mia, mi sdraiai sul letto con la faccia sul cuscino a piangere. All'improvviso " vrr vrr" era il cellulare in tasca, arrivó un messaggio : " non preoccuparti di oggi, stai tranquilla non è successo niente. Buonanotte Bellissima" Non ebbi la forza di rispondere chiaramente a quel dolce messaggio che mi fece tornare il sorriso perché sapevo che Allen in fondo mi voleva bene. Gli dissi solo " Sono contenta che non te la sei presa. Buonanotte anche a te." . Misi in carica il cellulare e dopo aver poggiato la testa sul cuscino beatamente mi addormentai.
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Una nuova vita
RomanceQuesto libro parla della mia vita. Di una bellissima esperienza che ho vissuto e non potrò mai dimenticare