Cappuccini e cornetti

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" Per chi sono questi cappuccini?". Arrivò Nek con un vassoio in mano. Lo portava come un cameriere esperto tenendo il vassoio saldamente sulla mano destra come se fosse una specie di modello , mentre l'altra la teneva stesa lungo il corpo. Si muoveva a passo veloce con il suo grembiule a strisce bianco e azzurre.

I suoi capelli a punta, o meglio i quintali di gelatina usati per farsi una cresta, gli sfinavano il viso e i suoi occhi illuminavano quella parte del locale in cui eravamo noi , abitata in quel momento solo da nervosismo e tristezza.

" Ecco i capuccini e i cornetti ragazzi! Buona colazione!" ," Rimani qui con noi Nek. Ehm.. Filippo..., facci compagnia", "Molto volentieri grazie. Allora questo amaro è per .... Mr muscolo..."," ehy amico vacci piano . Io sono Zak!"," scusa era per far capire di chi fossero... Questo con molta schiuma invece di ... Palla da bowling."," Aaron, grazie...."," Questo con molto latte è per Pel di carota.."," sono Allen!!"," Con la polvere di vaniglia a ... Quello li!"," Nick.."," e questo con la cioccolata è per te angelica" disse il mio nome con aria allegra e contenta. " Grazie Fil " fui contenta anche io e gli sorrisi.

Zak bevve molto velocemente il suo cappuccino, quasi si strozzò e dopo qualche pacca sua schiena da parte di Aaron posó velocemente la tazza e si alzò in piedi dopo aver guardato l'ora. " Ragazzi! E' ora di andare! Faremo tardi ! Grazie di tutto Angelica e Allen, ci vediamo questo pomeriggio alle 7 OK?"," dove andate?" chiesi dopo aver mandato giù il latte e posato la tazza sul tavolo. " Dobbiamo fare le perlustrazioni e riprende " dissi Zak sistemandosi i pantaloni che gli erano scesi. " va bene dai , a stesera alle 7. Facciamo qui davanti?". Aaron,Zak e Nick dopo aver finito la colazione si alzarono, presero le loro cose e si avviarono alla porta" si facciamo qui , a dopo!" disse Zak da lontano mentre chiudeva la porta principale dietro di se. " E cosi siamo rimasti noi eh?" dissi in un silenzio totale con una gran paura. " Beh ragazzi divertitevi , godetevi il capiccino e la radio mentre io vado a finire di lavorare di la"," No Nek dai rimani!!" gli chiesi quasi implorandolo. " Non posso ho molto da lavorare e poi almeno tu e il tuo ragazzo potrete rimanere soli "," sei gentile Nek , peró non credo che ... Pel di carota... La pensi come me e te".Indicai Allen rammaricata e lui sbuffó nuovamente, incroció le braccia e si poggió sul tavolo con la testa tra le braccia, un segno di rassegnazione. " Non mi sembra contento della tua idea ... Dai fra un pó torno con qualche biscotto". Sparecchió il tavolo e molto velocemente tornò in cucina. Io e Allen ora eravamo soli a quel tavolo, solo in quel intera sala... Soli... Ero vicino a lui e avevo intenzione di parlargli e di chiarire la situazione. La nostra relazione stava cominciando a relazionarsi solo su gelosia e voglia irrefrenabile di averci a vicenda. Mi sembrava di aver chiarito la situazione ma probabilmente mi sbagliavo. La nostra storia, iniziata come due ragazzini il quale amore era impossibile, si stava trasformando in una storia complicata e piena di conflitti che ci avrebbero fatto dividere molto presto. Non lo avrei accettato!

Mi alzai e mi sedetti al posto davanti Allen , ancora con la testa china sul tavolo, dove era prima seduto Nick. " Scemo, allora che ti prende?" cercai di provocarlo ma ciò non funzionava visto che non rispondeva alla mia domanda. Insistetti , " Allora eh? non dici niente? Se devi fare cosi, il muto, io vado da Nek!". Spostai con un pò di rumore la sedia, rimasi in piedi a con le mani appogiate al tavolo a guardarlo per pochi secondi quando cercai di fare un passo qualcosa mi trattenne la mano. Era forte, stringeva. Mi voltai di scatto verso destra "Tu non vai da nessuna parte hai capito!?" , la testa di Allen si alzò lentamente e molto inquietosamente. Sul suo viso era impressa un espressione malvagia e di terrore, le sopracigglia erano rivolte verso il naso e i suoi occhi erano fissi , immobili. Incrociai il suo sguardo per un attimo, ma ebbi paura di quello che potesse accadermi così mentre ancora ero girata verso di lui e lui mi teneva malmente il polso, chiusi gli occhi, anzi cercai di farlo, ma non ci riuscì. Ero in preda alla paura. Mentre cercavo di chiudere gli occhi Allen si alzò facendo molto rumore con la sedia su cui era prima, uscì dal tavolo e quando fu davanti a me mi tirò per far uscire anche me da li , ma io facevo resistenza, tutto inutile. Ancora con Allen che mi teneva fermamente il polso , eravamo fuori dal tavolo , in piedi nella stanza. Cercavo di liberarmi dalla sua presa ma lui mi guardava sempre più malmente e stringeva sempre più forte. Non provai ne a piangere ne a urlare, non avrei voluto far scomodare Nek , in fondo Allen non era uno sconosciuto, anche se in quel momento mi parve come se impossesato. Da quando eravamo entrati in quel bar il suo atteggiamento era cambiato, il mio angelo si stava trasformando in un diavolo, e io era capitata nel suo Inferno.Cercai solo di stringere i denti il più forte possibile per alleviare il dolore che lui mi faceva. Mi prese violentemente una spalla con la sua mano e rimanendo con le spalle al tavolo mi spinse contro di esso. Mi tenevo con la mano libera appoggiata al tavolo e l'altra era ancora nella mano di Allen. Si avvicinò lentamente a me, sempre con quella sua terrificante espressione.Cercai di sollevare almeno il braccio verso l'altro per potermi aiutare a liberarmi con l'altra mano , ma comunque Allen stringeva sempre forte e mi impediva di muovermi. Sempre più vicino, mentre ero immobile con una mano e rigida e ferma , appogiata al tavolo, con l'altra, lui invece la sua mano libera la muoveva perfettamente e la avvicinò al mio mento. Cercavo di girarmi dall'altra parte anche per non incrociare nuovamente il suo sguardo che si faceva sempre più vicino al mio. Con la sua mano al mento , lui, mi comandava il viso e mi impedì di girarmi. Lievemente alzò il mio mento verso di lui, io feci in tempo a chiudere gli occhi. Tremavo e lui stringeva forte il mio polso, non riuscivo a muovermi e inoltre ero sotto il suo controllo perchè mi impediva qualsiasi tipo di movimento. Non chiusi gli occhi, focalizzai solo un istante prima che potesse accadere il peggio, sentivo solo le vibrazioni dell'aria che sia fatta violenta e aggressiva, il suono non aiutava perchè non vi erano rumori, solo l'ansia che girava tutt'intorno a quella vicenda. Allen ormai era poco vicino a me con il suo viso e spingeva violentemente verso l'alto invece il mio.............. Chiuse velocemente gli occhi e mi baciò. Perplessa e spaventata non inquadrai la situazione, i miei occhi erano spalancati e non capivo. Lui muoveva le sue dolci labbra delicatamente, le mie erano ferme. Ci misi un pò per capire ciò che accadeva e ciò che fosse accaduto, fatto sta che Allen non smise di lasciarmi il braccio nonostante io però mi fossi concessa a lui cominciando ora a baciarlo come non avevo mai fatto prima e presa da una forte e irrefrenabile voglia di averlo solo lì in quel momento. La paura si era ora sostituita ad un momento di accettazione , rassegnazione e determinazione. Mi senitvo non più in pericolo ora, sentivo più sicurezza. Non so se fosse stata quella situazione pericolosa e poi il tenero bacio o solamente la consapevolezza che ormai avrei dovuto accettare tutto quello che voleva lui, non lo so, ma mi piaceva. Mi piaceva sentirlo così aggressivo e forte nei miei confronti , mi faceva stare bene, come dire.. Ero molto eccitata! Il bacio si faceva sempre più aggressivo e passionale allo stesso tempo, la sua mano non teneva più il mio mento differentemente dall'altra che ancora era ben salda al mio polso. Sentivo intorcinarsi la sua lingua con la mia, sentivo le sue labbra scontrarsi con le mie e poi ora la sua mano libera sia era poggiata poco più in basso del collo, vicino la mia collana con la scritta" Ti Amo!", io con la mia mano libera invece cercavo di arrivare al suo viso per poterlo accarezzare, lo sfiorai leggermente. Allen e io continuavamo a baciarsi e i nostri movimenti erano molto lenti,piano piano la sua mano cominciò sempre più scendere sino ad arrivare al "PETTO" . La sua mano si fermò cominciando ad accarezzarmi una delle mie due parti "superficiali". Accarezzava molto freneticamente cercando di togliere la sua mano da lì ma non mi fu data al possibilità : Allen si accorse di quello che volevo fare ma senza smettere di baciarmi strinse nuovamente più forte il polso e io cercai di stringere i denti ma con la lingua impegnata non fu facile. Eravamo entrambi molto presi dal bacio e Allen più che altro era preso a toccarmi. La sua mano si fermò. Scese lentamente ancora più giù , sempre più , passando ora lungo i fianchi. Mi teneva ora stretta a se, spingendomi con la mano il corpo verso di lui, quando....

BOOOM !!!!!

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